39. Sacrificium pt. 5

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Poi gli venne in mente all'improvviso una cosa e di scatto si alzò dalla poltrona, guardò Tara e Giusy sbigottito, con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Ci siamo baciati!...
Fu l'unica cosa che riuscì a pensare.

Giusy e Tara si guardarono confuse quando Carl si alzò di scatto dalla sedia guardandole sbigottito, per poi uscire fuori dall'auditorium.
Era passato un po' di tempo da quando il ragazzo fosse uscito dal teatro e Giusy si stava iniziando a preoccupare, così chiese a Tara se poteva andarlo a cercare.
Tara: "Va bene, ma tu devi rimanere qui dentro" ordinò a Giusy e lei annuì ridendo, per quanto fosse divertente Tara.
Tara uscì dal teatro chiudendo le porte, non voleva di certo che la sua giovane amica fosse stata aggredita da dei vaganti o che facesse qualche cazzata.
Tara uscì di corsa dalla scuola e trovò Carl che parlava con Michonne.
Tara: "Dio pensavo ti fosse successo qualcosa! Giusy era preoccupata e mi ha chiesto di venirti a cercare" spiegò riprendendo lentamente fiato e appoggiandosi con le mani sulle ginocchia.
Michonne: "Stiamo bene, dovevamo solo parlare di una cosa e il tempo ci è sfuggito di mano. Adesso torno al lavoro o Rick penserà che mi sono addormentata nel camper!" Esclamò ridendo prima di fare un cenno ad entrambi e correre verso il vasto corridoio che portava alle scale del secondo piano.
Tara: "Andiamo al teatro? Ho lasciato Giusy da sola e non vorrei che facesse qualche cazzata in mia assenza" disse andando verso l'entrata.
Carl la seguì mentre a passo svelto attraversavano l'atrio fino a raggiungere la porta dell'auditorium.
Tara: "Ma è...musica?" Chiese confusa.
Si sentiva il suono di un piano forte dall'altra parte della parete.
Incuriositi aprirono la porta ed entrarono e ciò che videro li sorprese a tal punto di fermarsi a sorridere come degli scemi.
Tara: "Wow" sussurrò avvicinandosi al palcoscenico dove Giusy si trovava.
Suonava una melodia al pianoforte, lenta ed incantevole.
Sussurrava delle parole, probabilmente il testo della canzone e manteneva lo sguardo concentrato sui tasti bianchi.
Tara: "È brava" sussurrò a Carl, entrambi incantati nel vederla suonare.
Carl: "Già" sussurrò mentre un leggero sorriso accompagnò quello sguardo sognante che entrambi avevano.
Suonò le ultime note, sempre più lentamente e sempre più profonde ed infine appoggiò le mani sulle proprie gambe e si voltò a guardarli.
Tara non riuscì a trattenersi ed applaudì, Carl fece lo stesso ma con un po' meno foga.
Giusy: "Non c'è bisogno Tara" sussurrò arrossendo.
Tara: "Cavolo si invece! Mi avevi detto che ti piaceva suonare ma non pensavo che fossi così brava!" Esclamò facendola arrossire ancora di più.
Tara fece un paio di saltelli per l'emozione e poi salì sul palco seguita da Carl.
Tara: "La canzone che stavi suonando mi sembrava familiare, puoi cantarla?" Chiese cercando di ricordare quale fosse il titolo di quella canzone.
Giusy: "Io...non credo di essere abbastanza brava. Sono anni che non lo faccio più" disse abbassando lo sguardo, sapere che qualcuno l'aveva ascoltata suonare il pianoforte le metteva un po' di agitazione ma dover cantare le metteva davvero ansia.
Gli unici che l'avevano mai sentita era la sua famiglia.
Era stata la sorella, Aiden, ad insegnarle quel che sapeva del cantare ma lei non si era mai ritenuta abbastanza brava da farlo in pubblico.
Tara: "Ti preeeego!" insistette ancora.
Tara era fin troppo convincete.
Tornò davanti al piano, mise le mani sui tasti e si schiarì appena la voce.
Premette alcuni tasti riproducendo la melodia di poco prima e poi iniziò a cantare.
"Easy come, easy go
That's just how you live, oh
Take, take, take it all, but you never give
Shoulda known you was trouble from the first kiss
Had your eyes wide open
Why was they open?
I gave you all I had and you tossed it in the trash
You tossed it in the trash, you did
To give me all your love is all I ever ask
'Cause what you don't understand is
I'd catch a grenade for ya
Throw my hand on a blade for ya
I'd jump in front of a train for ya".
(Granade di Bruno Mars)
Mentre cantava milioni di ricordi le si formarono davanti agli occhi.
Quella era una delle sue canzoni preferite.
Quando ebbe finito di cantare suonò le ultime note e concluse la canzone.
Sta volta fu Carl ad applaudire per primo.
Si avvicinò a lei e si appoggiò al piano.
Carl: "Sei bravissima" disse guardandola incantato.
Giusy fece spallucce non troppo convinta poi iniziò a premere qualche tasto a caso in modo prolungato così da riempire il silenzio che si era formato.
Noah accorse verso di loro e Giusy si interruppe.
Tara: "Che succede?" Chiese preoccupata nel vedere la sua fretta.
Noah: "Nulla di grave però ci servirebbe una mano, vieni?" Chiese e Tara annuì.
Tara si voltò verso Carl e Giusy e li indicò con fare minaccioso.
Tara: "Non vi muovete da qui, mi fido di voi. Non uccidetevi, non uccidete nessuno, non feritevi, non mandate a fuoco tutto e non riproducetevi" ordinò con tono autorevole.
<TARA!> Esclamarono i due ragazzi mentre Tara scendeva di fretta dal palco.
Tara: "Non si sa mai!" Esclamò camminando verso Noah.
Noah: "Torniamo tra poco, tranquilli" aggiunse ridendo per la stupidaggine di Tara.
Appena furono usciti Carl e Giusy si guardarono in imbarazzo.
Carl: "Che facciamo?" Chiese guardandosi intorno.
Giusy: "Non lo so" rispose facendo spallucce.
Si alzò dalla comoda sedia e camminò lungo il pianoforte facendo scorrere le dita sulla tastiera senza però fare pressione quindi senza emettere suoni.
Giusy: "È stata mia sorella ad insegnarmi"
Disse non appena fu arrivata alla fine della tastiera.
Giusy: "A suonare intendo. Dovevi sentirla, era fenomenale" disse e un sorriso nostalgico le si formò sulle labbra mentre con calma passava intorno allo strumento lasciando che la sua mano lo accarezzasse.
Giusy: "Mi ha anche insegnato un trucchetto. Se hai da nascondere qualcosa, perché non farlo all'interno di un pianoforte?" Disse e con tranquillità aprì lo strumento sicura di non trovare nulla al suo interno ma invece, con sua grande sorpresa, trovò un piccolo sacchetto di cuoio.
Lo prese fra le mani e guardò al suo interno di sfuggita.
Potè vedere una catenina, forse di una collana, un quadernetto e una specie di album di piccole dimensioni.
Carl: "Cos'è?" domandò incuriosito affiancandola.
Giusy: "Non lo so, probabilmente era di qualcuno che è stato qui dentro per un po' di tempo" disse facendo spallucce e guardando il quadernetto pensierosa.
Come se nulla fosse lo ripose dentro al proprio zaino con la certezza di curiosare più tardi all'interno di quella sacca, poi tornò al piano, lo richiuse e si voltò verso Carl accennando un sorriso.
Giusy: "Che cosa vuoi fare intanto che aspettiamo gli altri?" Chiese guardandosi le scarpe, si sentiva in imbarazzo come se non conoscesse più Carl ormai.
Carl: "Suoneresti qualcos'altro? Per me" gli chiese e si avvicinò a lei, non le lasciò il tempo di poter negare, la prese dolcemente per un braccio e la portò davanti alla tastiera.
Rassegnata si sedette lasciando un po' di spazio per Carl che un attimo dopo si mise al suo fianco.
Giusy: "Cosa vuoi che ti suoni?" Domandò voltandosi verso di lui.
Carl: "Quello che vuoi" rispose guardandola negli occhi.
I due ragazzi si guardarono per un tempo che sembrò infinito ma proprio quando Giusy si stava avvicinando al viso di Carl, lui si voltò tornando a guardare i tasti.
Carl: "Cosa stavamo dicendo?" Chiese come se non sapesse di che cosa stavano parlando.
Un improvviso peso all'altezza del petto la fece quasi spaventare.
Sentiva le lacrime salire ma si costrinse a ricacciarle giù, dentro di se.
Tristezza. Era la tristezza unità a qualcos'altro.
Delusione? Frustrazione?
Ma perché aveva reagito così? Perché si sentiva in quel modo?
Ma soprattutto, perché voleva baciare Carl?
Suonò distrattamente una canzone, una di quelle deprimenti che ascolteresti sull'autobus in un giorno di pioggia.
(Without me di Halsey)
Quando ebbe finito quella sensazione ancora le gravava sul petto e invece di migliorare, peggiorava.
Si sentiva stanca, come se non avesse dormito la notte precedente.
Giusy: "Posso insegnarti se vuoi" disse senza nemmeno pensarci.
Carl preso alla sprovvista acconsentì ma optarono per una melodia più facile.
Giusy: "Segui quel che faccio io, va bene? Non sarà difficile" disse mettendo le mani sui tasti.
Giusy premette 4 tasti ad intervalli regolari che resero riconoscibile l'inizio di per Elisa.
Giusy: "Prova tu" lo incitò tornando a guardarlo.
Carl annuì mettendo la mano al posto di quella di Giusy, stando attento a non sfiorarla, e premette i tasti cercando di imitarla ma fallì miseramente.

The apocalypse ||Carl Grimes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora