61. Un nuovo amico

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Jake pov
È passato un giorno da quando Carl è venuto a far visita a Giusy qua al Regno.
Abbiamo giocato un po' al gioco dell'oca tutti e tre insieme, su ordine di Giusy, perché ci voleva far instaurare un rapporto di amicizia, per quanto sia possibile.
Mi sembra molto impossibile siccome lui mi odia...
Ma Hey! Tutto può cambiare.
Spero davvero che un giorno potremmo diventare amici, anche perché non ho amici, e lui mi sembra un ragazzo in gamba.
Al santuario non ho mai avuto degli amici, anche perché non penso ci fossero molte persone della mia età.
Poi mio padre mi teneva sempre nascosto a tutti, come se si vergognasse di me.
Una volta ho conosciuto una ragazza della mia età e ho iniziato a provare dei sentimenti per lei.
La sua famiglia viveva al Santuario e tutti i giorni stavamo insieme, fino a quando i suoi genitori non hanno disubbidito a mio padre e lei fece un patto con lui.
In pratica, per salvare i suoi genitori lei doveva diventare una delle mogli di mio padre.
Quando l'ho scoperto ho cercato di farla scappare, e ci sono riuscito, solo che mio padre mi scoprì e mi fece picchiare dai suoi uomini per punizione.
Quel giorno finii in infermeria con una costola rientrata e il polso destro rotto, per non parlare dei molteplici lividi che si espandevano sul mio corpo.
Era orribile essere suo figlio, ogni giorno mi svegliavo con la voglia di non risvegliarmi mai più.
C'ero anch'io la notte che mio padre incontrò il gruppo di Alexandria, mi teneva chiuso in un furgone a osservare tutto.

Flashback
Quel giorno il Santuario era più travagliato che mai, solo pochi giorni fa furono catturate 4 persone, e una settimana fa un gruppo aveva ucciso un intero avamposto dei Salvatori.
Jake aveva paura di quello che poteva succedere, sapeva quello che suo padre faceva a gli altri gruppi e ha sempre cercato di far ragionare suo padre, ma purtroppo non c'era modo.
Si sentiva in colpa per tutte le persone che suo padre uccideva, non se lo meritavano.
In questo momento Jake sta camminando per i corridoi del Santuario con del cibo in mano senza farsi vedere.
Se c'è una cosa in cui era bravo, era sicuramente farsi passare inosservato.
Non che a qualcuno importi della sua presenza, ma quello che stava per fare lo avrebbe messo in una posizione molto scomoda.
Jake era così diverso da Negan, che quando suo padre teneva chiusi dei prigionieri, lui passava davanti alle celle e faceva scivolare sotto le porte del cibo di nascosto.
Ed era quello che stava facendo con le 4 persone prigioniere.
"Hey! Hey amico, puoi farci uscire per favore!" Disse una dei prigionieri attaccandosi alla porta disperatamente.
Jake: "Mi dispiace, ho le mani legate" rispose a bassa voce facendosi sentire solo dal prigioniero.
"Ti prego, mia moglie è incinta" disse di nuovo il prigioniero singhiozzando dal pianto.
Jake: "Non posso. Non ho io le chiavi delle celle, e non potrei in nessun modo prenderle senza morire" rispose al prigioniero con il senso di colpa che lo attanagliava.
"Va bene... ho capito" disse il prigioniero rilasciandosi cadere sul pavimento freddo della cella.
Jake rimase a guardare la porta della cella con rimpianto, per poi allontanarsi da lì e tornare nella sua camera.
Tutto questo faceva schifo per lui, come si può tenere un padre lontano dal proprio figlio e moglie?
Jake non riusciva a capire come suo padre poteva far del male a tante persone, e non provare nessun rimorso o rimpianto.
Ben presto si fece buio e Jake si alzò dal letto di fretta quando suo padre irruppe nella sua camera.
Vide suo padre con la solita mazza sulle spalle mentre camminava a passo felino verso di lui.
Negan: "Sei pronto figliolo?" Chiese beffardo guardando il figlio.
Jake: "Pronto per cosa?" Chiese innocentemente anche se sapeva di cosa stava parlando il padre.
Negan: "È la tua seconda chance. Non deludermi" disse per poi uscire dalla stanza fischiettando e Jake lo seguì.
Per tutto il tragitto Jake rimase seduto sul lato del passeggero del furgone con suo padre che guidava, ogni tanto Jake posava lo sguardo su suo padre e lo guardava con disprezzo e timore.
Jake: "Papà perché mi hai portato qua?" Domandò vedendo che erano in una raduna in mezzo al bosco.
Negan: "È ora di incontrare il gruppo che ha ucciso i nostri uomini" rispose a suo figlio sorridendo diabolicamente mentre prendeva Lucille in mano.
Jake: "Papà che cos'hai in mente di fare?" Chiese preoccupato guardandolo.
Negan: "Quello che va fatto. Adesso tu guarderai e capirai come vanno fatte le cose, solo così potremo sopravvivere" disse serio guardando il figlio.
Negan: "Tutto questo show un giorno sarà tuo" disse al figlio sorridendo.
Jake: "Ma io non lo voglio" disse a denti stretti.
Negan: "Beh lo farai comunque, perché sei mio figlio e tutto questo verrà tramandato a te, che ti piaccia o no. Adesso dai un abbraccio al tuo vecchio prima che vada in scena" disse al figlio che si avvicinò titubante per poi abbracciarlo lottando contrariato contro sé stesso.
Un clic fece tirare indietro Jake bruscamente, per poi essere bloccato da un paio di manette agganciate al suo polso sinistro e al ferro sotto al sedile.
Jake: "Papà che cosa stai facendo?!" Chiese allarmato strattonando il braccio per cercare di liberarsi.
Negan: "È solo una precauzione figliolo, stai tranquillo. Così questa volta non interferirai con i miei piani" disse guardandolo severamente per poi uscire dal furgone ignorando le urla di suo figlio.
Quello che vide Jake più tardi lo fece sentire ancora più in colpa, suo padre uccise 2 uomini di quel gruppo e uno dei due era il prigioniero con cui aveva parlato.
Si sentì sempre più in colpa nel sapere che avrebbe potuto fare qualcosa, ma non l'ha fatto per paura di suo padre.
Non aveva il coraggio di prendere le chiavi delle celle e liberare quei poveri prigionieri, dopo quello che gli era capitato quando ha liberato quella ragazza, lui aveva paura che suo padre lo uccidesse.
Ma di una cosa era certo Jake, che appena ne avrà l'occasione lui scapperà e non tornerà mai più da suo padre, perché quello non era più suo padre.
Fine flashback

The apocalypse ||Carl Grimes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora