56. Fuga dal Santuario

77 7 0
                                    

Carl pov
Dopo che arrivammo al Regno abbiamo avuto un'udienza con il Re Ezekiel.
Abbiamo trovato Morgan lì, l'amico di mio padre
e sembrava stranito della nostra visita.
Inutile dire che all'inizio non è andata molto bene, il Re non si voleva unire alla resistenza.
Mio padre per convincerlo gli raccontò una storia, il che fece confondere sia me che Ava.
Lei mi guardava non capendo il discorso di mio padre, e nemmeno io lo capivo a essere sinceri.
Il morale della storia è che siamo rimasti a dormire al Regno, siccome Re Ezekiel domani ci avrebbe detto se si univa a noi.
In questo momento è l'alba ed io non sono riuscito a chiudere occhio, ero preoccupato per Judith e per Giusy.
Ero sdraiato sul letto quando sentii dei rumori dalla finestra della stanza.
Cosa sarà adesso?...
Mi alzai da quel letto comodissimo controvoglia, per vedere cos'era quel rumore alla finestra.
Feci una faccia sorpresa e confusa quando vidi Ava che mi salutava con la mano dalla strada del Regno.
Ma che diavolo?...
Aprii la finestra e mi sporsi in giù per parlargli, siccome ci avevano dato questo piccolo appartamento condominiale.
Io: "Ava, che diavolo ci fai qui?" Chiesi urlandogli a bassa voce.
Ava: "Mi stavo annoiando, e non riesco a dormire. Vieni con me a fare un giro fuori?" Mi chiese riferendosi al fuori dalle mura del Regno.
Io: "Ma è l'alba" dissi con fare ovvio e lei alzò gli occhi al cielo.
Ava: "Sappiamo tutti e due che non stavi dormendo, perché sei preoccupato per tua sorella e Giusy" disse ed io rimasi di pietra.
Io: "Come fai a saperlo?" Chiesi sorpreso mentre lei alzò le sopracciglia.
Ava: "Te lo si legge in faccia mini sceriffo" disse ridendo.
Io: "Ok, arrivo" dissi convincendomi e lei annuì.
Scesi di sotto e uscii dal condominio in silenzio, arrivai da Ava e mi feci fare strada.
Non so come di preciso siamo riusciti ad uscire dalle mura del Regno, ma era così.
Adesso stavamo camminando in cerca di qualcosa da fare, in quel momento giocavamo a chi uccideva più vaganti, lo so è stupido ma almeno ci divertiamo in qualche modo.
Mentre camminavamo per strada lei si bloccò sul posto fissando un punto dove c'era un furgoncino giallo e poi mi guardò sorridendo, io capì subito le sue intenzioni e incominciai a negare con la testa.
Io: "Ma sei pazza? Non sappiamo nemmeno guidare" dissi guardandola.
Ava: "Io ho qualche esperienza" rispose in modo vago mentre guardava il cielo.
Io: "Sul serio?" Chiesi non credendoci e lei sospirò.
Ava: "Va bene! Era Noah quello che guidava tra i due, ma cosa sarà mai... L'ho visto fare quindi so la teoria" disse sorridendo convinta.
Io: "Lo sai che la pratica è diversa dalla teoria, vero?" Dissi cercando di farla ragionare.
Ava: "Ci stai o no mini sceriffo?" Chiese un po' stufa.
Alla fine cedetti e camminai verso il furgoncino, che a vederlo bene, doveva essere quello che consegnava le pizze.
Io: "Se moriamo sarà tutta colpa tua" dissi guardandola prima di salire sul furgoncino, dalla parte del passeggero.
Ava: "Va bene..." disse sospirando per poi salire dalla parte del guidatore.
Una volta entrati nel furgoncino Ava lo fece partire collegando i fili fra di loro, mentre io controllavo che non arrivassero vaganti.
Appena Ava riuscì a far partire il furgoncino, fece un sorriso fiero e diede gas schiacciando il piede sul pedale guardandomi con sfida.
Mi spaventai quando lei partì a tutto gas senza avvisare, e così saltai nei sedili posteriori traumatizzato.
Ava: "Che c'è? Hai paura che ti uccida?" Chiese ridendo mentre io mi incollavo al sedile.
Io: "Sai com'è, io ci tengo alla mia vita" risposi un po' ironico mentre mi cagavo in mano, e Ava rideva.
Ava: "Ci vuole un po' di musica!" Disse per poi far partire il lettore CD del furgoncino.
Ava si mise a cantare mentre guidava, ed io ascoltavo distrattamente la musica mentre guardavo fuori dal finestrino con lo sguardo perso.

〰️
Santuario

Narratore esterno
Erano le 06:10 del mattino quando Jake si svegliò alzandosi dal pavimento.
Alla fine i 2 ragazzi dormirono insieme nella camera di Giusy, Jake dormì sul pavimento mentre Giusy era a testa in giù sul letto.
Jake si alzò stiracchiandosi e guardò l'orario sul piccolo orologio al polso, che gli regalò sua madre prima di morire.
Quando si accorse che era già l'ora in cui i Salvatori si davano il cambio della guardia, si affrettò a svegliare la ragazza.
Purtroppo non era una buona idea svegliare la ragazza scuotendola, siccome gli diede un pugno spaventata.
Jake: "Cazzo che male... Perché l'hai fatto?!" Disse tenendosi il naso.
Giusy: "Oh mio dio! Scusa mi dispiace, non l'ho fatto apposta" disse alzandosi e controllando se il ragazzo stesse bene.
Jake: "È la seconda volta che mi colpisci" disse frustrato.
Giusy: "Senti non è colpa mia, mi hai spaventata!" rispose in sua difesa.
Jake: "Terrò a mente di non svegliarti mai più" disse sistemandosi.
Giusy: "Che ore sono?" Chiese guardando fuori dalla piccola finestra della camera.
Jake: "È ora di andare" disse facendogli vedere l'orario.
Giusy annuì e si andò a preparare in bagno.

The apocalypse ||Carl Grimes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora