Il primo giorno pt.3~

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Quella mattina voló via prestissimo e pure il pomeriggio fu molto svelto. Avevo tantissimo da fare, quindi davvero non facevo caso alle ore che passavano e come avevo detto a Dan, non mi ero nemmeno fermata per il pranzo. Alle 5 e mezzo Tasha bussó alla mia porta.
Gen, è pronta? La stanno aspettando per la riunione. Ricorda? Oggi è giovedì.

Certo Tasha la ringrazio. Ma non mi aveva detto che era alle 6? Risposi distratta. Stavo ancora finendo di posare i fascicoli negli scaffali. Sarei tornata a casa distrutta da quella giornata.

Alle 6 arrivano gli ospiti dalle altre aziende. Alle 5 e mezzo si riuniscono i tre direttori delle tre filiali della nostra azienda per preparare il discorso da fare quando arriveranno gli altri. Mi disse sistemandosi una ciocca di capelli che le era caduta avanti agli occhi.

Ma perchè Cooper non pensava di avvisarmi di queste faccende lavorative, piuttosto che offrirmi la colazione in un bar dal personale piuttosto acido? Kat, da sempre, era dell'idea che Cooper mi facesse il filo fin da quando ero entrata nella sua azienda, ma io ero sempre stata fidanzata con.. Oh lasciamo perdere!
Tasha si accorse che cadevo dalle nuvole e non ne sapevo nulla e quindi mi precedette.

Gen non deve preoccuparsi, non è nulla di che. Questa riunione avviene ogni giovedì, lei lasci parlare Dan. Con il lavoro ci sa fare, invece con le donne crede di esser bravo, in realtà è solo uno stronzo. Lessi quasi del risentimento nei suoi occhi quando pronunció quelle parole. Quasi come se parlasse con una ferita aperta.

La ringrazio Tasha, riferisca agli altri che adesso arrivo. Dissi, ancora turbata. Lei mi sorrise e mi lasció sola. Non mi piaceva come si stava mettendo la situazione. Io ero direttrice dell'azienda, ero una che viveva per il suo lavoro e ora avrei dovuto farmi mettere i piedi in testa da un uomo? No, avrei preso io la situazione in mano.
Mi rimisi la giacca, mi ricomposi e mi avviai alla sala riunioni, dove trovai solo Daniel.

Gen, che piacere rivederla. Mi rivolse ancora quel sorriso beffardo. Ma cosa, mi conosce solo da un giorno e già fa il civettuolo? Probabilmente si accorse della mia espressione dubbiosa.

Allora, mettiamoci al lavoro. Disse al contrario mio che non avevo ancora proferito parola.

Non manca un componente? Gli chiesi scontrosa ricordandomi che Tasha mi aveva accennato che saremmo dovuti essere in tre.

Gilbert? Quasi aveva un ghigno sulle labbra. Oggi non è potuto venire. Credo che riusciremo benissimo a far senza di lui.

Certo. Risposi fredda. Avremmo fatto benissimo perchè bastava la mia presenza, pensai. Anzi in realtà potevo anche essere sola e avrei fatto comunque benissimo. Non etichettate il mio comportamento come presuntuoso, ma il lavoro era l'unica cosa che mi era rimasta e pensavo davvero di sapermela cavare piuttosto bene nel ruolo di direttrice.

Allora Gen, come si trova a New York? Ha gia visto la città? Qualche giorno potrei farla da Cicerone se vuole...
Ma cosa voleva quest'uomo da me? sembrava uno di quelli che aveva un block notes in cui annotava la lista delle donne che avrebbe voluto farsi e poi le cancellava e le buttava.

Credevo che dovessimo parlare di lavoro, risposi cinica, fredda e stronza. Devo dire che con quell'uomo non c'era bisogno di impegnarmi per risultare stronza. Mi veniva proprio naturale.

Bhè, volevo farla ambientare. Volevo metterla a suo agio. Giuro che dopo aver pronunciato quelle parole mi squadró dalla testa ai piedi indugiando per qualche secondo sulla mia scollatura. Non so quali donne fosse abituato a frequentare ma avrei messo ben presto le cose in chiaro. Io non sbavavo per lui, anzi, la sua presenza mi era totalmente indifferente.

Daniel, mi scusi, faccio questo lavoro da 7 anni. Non ho bisogno che lei mi metta a mio agio. Feci una pausa. Io-sono-a-mio-agio, aggiunsi e scandii bene le parole di quest'ultima frase, guardandolo dritto negli occhi. Lui si voltó per primo, perchè non riuscì a sostenere il mio sguardo. 1 a 0 per me. Mi avvicinai alla scrivania a cui lui era già seduto, accavallai le gambe e aprii la cartellina di lavoro.

/Dan's pov/

Questa donna era proprio quel che ci voleva nell'azienda. Una ventata di aria fresca, nuova, seducente, sexy, insomma tutto. Non potevo lasciarmela scappare e il fatto che facesse così tanto la misteriosa mi intrigava e non poco. Anzi, mi rendeva solo la permanenza li in succursale ancora migliore.

Gen credo di doverle spiegare che questa settimana... Tentai di cominciare ma mi bloccó di nuovo senza farmi finire la frase. Mi stava veramente facendo irritare adesso. Chi credeva di essere? Era appena arrivata, doveva almeno trattarmi con più educazione. Si sentiva un gradino più su. Doveva essere stato quello stupido di Cooper che gli sbavava dietro da secoli e nemmeno aveva mai avuto il coraggio di invitarla a cena.
Io lo avrei fatto molto presto.

Daniel, so benissimo cosa è accaduto questa settimana e credo proprio che mi soffermeró sull'aspetto economico quando arriveranno i direttori delle altre aziende... Continuava a parlare gesticolando con una penna in mano e nonostante la sua saccenza irritante e il suo fare presuntuoso, quello che riuscivo a pensare era solamente il modo in cui dovevo chiederle di venire a cena. Se avesse accettato era fatta!

Daniel mi sta ascoltando? Mi incitó e poi si appoggio col viso sul braccio, a sua volta fisso sulla scrivania. Mi guardó accigliata. Era tremendamente sexy.
Riuscii solamente a rispondere con un'espressione sorridente da strafottente.
Facciamo così, Daniel -che sexy quando mi chiamava col nome completo- lasci parlare me per oggi. La vedo distratta e voglio fare una buona impressione ai colleghi delle altre aziende. Fece una pausa e poi aggiunse, beffarda
La stessa ottima impressione che sono sicura di aver fatto a lei. Aggiunse un sorriso a metà tra il malefico e il malizioso e io non potetti far altro che ringraziare Dio, perchè proprio in quel momento ci interruppe la sua segretaria per avvisarci che erano arrivati anche gli altri.
Senza degnarmi di un'occhiata, lei raccolse la sua cartellina e si avvió alla sala accanto alla nostra, dove si sarebbe tenuto l'incontro.
La riunione cominció con le solite presentazioni cortesi, anche se notai che Jim, come me, aveva notato la scollatura della "signora". Mi sorrise sornione e ci fu un'occhiata d'intesa che un po' mi scocció. L'avevo vista prima io, quindi avevo la precedenza.
Lei inizió a parlare e tutti la fissavano imbambolati. Io non riuscivo a concentrarmi su nemmeno una virgola di quello su cui si stava discutendo.
Aron, che prima di tutto pensava agli affari e forse era l'unico che era davvero li per lavoro, interruppe Gen per dire il suo punto di vista.

Mi trova d'accordo con lei pienamente, signorina Nicholson. Dan tu credi che se nella prossima edizione del giornale facessimo come ha suggerito Gen gli incassi potrebbero aumentare?

Si stava davvero rivolgendo a me? Panico. All'inizio lo guardai confuso. Io non avevo ascoltato una virgola, cosa avrei risposto?
S-si Aron, non dovrebbero esserci grossi problemi. E questa fu l'unica cosa che riuscii a balbettare. Praticamente nulla. Mi guardó accigliato e poi Gen riprese la discussione, non prima di avermi guardato e trattenuto una risatina sotto i baffi che mi fece sentire ridicolo.
Ma che mi stava capitando? Non mi riconoscevo. Io non facevo il filo alle donne. Io ero Daniel, il direttore della filiale di una famosa azienda ed erano le donne a cadere ai miei piedi, non il contrario! Approfittai della pausa di 5 minuti per andare in bagno a rinfrescarmi un po'. Per fortuna, per la seconda parte della riunione riuscii a prendere la parola e a ritornare me stesso.

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Per chi non lo sapesse, ho creato un account su instagram in cui pubblicheró citazioni del libro e spoiler, seguitemi se vi fa piacere!! Il nick è lo stesso, @piienneggiu
Piccolo estratto dal prossimo capitolo
Girai le chiavi nella serratura e con un solo scatto la porta di casa si aprì. Non aspettavo altro. Mi fiondai nel bagno senza nemmeno aver acceso le luci dell'appartamento e riempii la vasca. Accesi qualche candela e giuro che non desideravo altro che passare la nottata li, in dolce compagnia..

Beautiful disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora