/GEN's POV/
Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a sé. I nostri corpi si toccavano, la sua bocca si posò sulla mia. Avevo bisogno con tutta me stessa di sapere che non fosse un sogno, perché era anche migliore di quello che avevo immaginato. Mi sfiorava le labbra con morbidi tocchi e io lo lasciavo fare, lo seguivo. Era come un tenero discorso tra la sua anima e la mia ma non c'erano parole di mezzo, solo emozioni che descrivevano esattamente il nostro stato d'animo.
Dopo un tempo che mi parve infinito, le nostre labbra si dischiusero all'unisono e le lingue cominciarono a scrutarsi, si esploravano, si cercavano e si rincorrevano simultaneamente. Avrei voluto implorargli di non staccarsi. La sensazione era quella di respirare veramente per la prima volta, come se quel gesto mi avesse regalato l'ossigeno di cui avevo bisogno da anni, anche senza che lo sapessi. Continuava ad accarezzarmi con delicatezza i capelli con la mano destra, la sinistra invece mi teneva fermo il viso e col pollice disegnava dei cerchi sulla mia guancia. Non avevo mai vissuto nulla di così romantico e passionale allo stesso momento. Il suo sapore era migliore di qualunque sogno avessi mai potuto fare. Il vero bacio non aveva niente da invidiare a quello che la mia mente aveva architettato quello stesso pomeriggio.
Dopo poco si staccò e appoggiò la sua fronte alla mia. Non aveva smesso di accarezzarmi e aveva gli occhi dritti nei miei. Le sue labbra si incurvarono in un sorriso soddisfatto, magnifico, mi faceva venir voglia di rimanere a guardarlo per tutta la sera. Eravamo in silenzio, eppure tutto parlava per noi. Non c'era bisogno di aggiungere nulla, ogni cosa era tangibile.Ciao... disse, la voce era quasi ansimante, tremante, sensuale ma dolce. Mi sembrò di vedere il vero Dan per la prima volta in vita mia, quello che non è impegnato a mettere muri, quello che non è freddo, né scostante o maledettamente stronzo. Fu come avere l'accesso ad una parte di lui preziosa, che riservava solo a poche persone. Mi sentii privilegiata.
Ciao... anche la mia voce era ridotto ad un soffio. Era come conoscersi veramente per la prima volta.
Cominciai ad accarezzargli la nuca, poi mi spostai nei capelli. Erano morbidi. Lui si morse un labbro, come se si stesse trattenendo dal fare qualcosa. Continuai sfiorandogli l'orecchio. Per la seconda volta mi si avventò addosso, abbattendo ogni distanza e continuando il bacio esattamente da dove lo aveva interrotto. Questa volta sentivo il suo desiderio di avermi, le mani scrutavano frenetiche ogni parte del mio corpo, senza essere invadenti ma sensuali al punto giusto. Adesso le nostre lingue si muovevano frenetiche, la voglia di stare insieme si stava materializzando come una nuvola che ci avvolgeva nella notte. Ci baciavamo come se avessimo condiviso lo stesso ossigeno, quindi non potevamo staccarci. E io non lo volevo affatto. Volevo stare con lui, avevo scelto. Era lui la mia scelta, lo era già dal primo giorno che lo avevo incontrato, già da quando la prima volta si era insinuato nella mia testa. Già quando Kat, la prima volta che glie ne parlai, cominciò a fantasticare su di noi. Lo volevo per me, lo desideravo ad ogni costo e la foga con cui mi stava esplorando la bocca sembrava confermare che anche lui volesse la stessa cosa. Si staccò per un attimo e si distese sulla sabbia, trascinando anche me giù. Per un attimo mi ero completamente dimenticata che a fianco avevamo il mare, fatto di onde silenziose, e di fronte la città, frenetica quanto la danza che avevano fatto le nostre lingue. In realtà, c'eravamo solo io, lui e il nostro bacio, il resto era sfocato.
Stesi sulla spiaggia ci avvinghiammo nuovamente. Ero avvolta nel suo caldo abbraccio e le sue labbra si rituffarono nelle mie. Non respiravo ma non importava, non avevo nessuna intenzione di allontanarmi per prendere fiato, tanto il mio ossigeno era lui.Come stai? Mi chiese, fermandosi a guardarmi. Mi sorrise, un sorriso sghembo, il suo, il solito, quello di quando è padrone della situazione, quello del Dan che mi faceva letteralmente impazzire e perdere il controllo dei sensi.
Potrei stare anche meglio.. risposi, guardandogli le labbra e sorridendo a mia volta. Mi riferivo al fatto che se mi avesse baciata, allora sarei stata sicuramente meglio. Si avvicinò all'angolo della mia bocca e appoggiò leggermente le labbra, senza toccare le mie. Fece la stessa cosa dall'altro lato. Io mi lasciavo semplicemente ammaliare dal suo gioco. Continuò a baciare i lembi di pelle intorno alla bocca, senza arrivare mai ad un vero bacio. In me stava nascendo un desiderio che si faceva sempre più insistente con lo scadere dei secondi. Eravamo entrambi ansimanti. Lui conduceva il gioco, ma anche per lui la riserva di ossigeno stava per terminare e sapevo, che nel giro di poco, si sarebbe nuovamente avvinghiato alle mie labbra, così lo lasciai fare. Mi accarezzava, mi scrutava, mi trattava come se fossi una cosa per la quale si dovesse tenere la massima cura.
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Beautiful disaster
ChickLitGenevieve Nicholson scopre il tradimento del suo fidanzato quasi marito. Con molta freddezza e lucidità, decide di stravolgere completamente la sua vita, partendo da una nuova città. Si trasferisce a New York, dove sceglierà di dedicarsi completam...