/DAN's POV/
La fissai negli occhi nella speranza di ricevere qualche segno di approvazione ma lei continuava a guardarmi con l'aria infuriata di chi non sa più da che parte andare. Forse stava cominciando a vacillare.
Mi avvicinai lentamente, piegando le braccia fino a quando i nostri corpi non rischiarono di scoppiare al solo contatto. Entrambi respiravamo a fatica ma nessuno dei due ebbe il coraggio di abbassare lo sguardo. Una cosa in comune certamente l'avevamo: l'orgoglio./GEN's POV/
Il respiro si fece pesante. Non c'era molto da fare o dire, dovevo solamente predermi la mia rivincita e lasciarlo li, sotto la pioggia, a rimuginare sui suoi errori se mai ne fosse stato capace. Peccato che le mie gambe avessero deciso di impiantarsi a terra e che il mio sguardo non ne volesse sapere di staccarsi dal suo.Eravamo occhi dentro occhi. Tutto ciò che di negativo avevo pensato di lui in quel lasso di tempo in cui non si era nemmeno fatto vivo, stava svanendo via come la polvere al vento. Avevo desiderato così tanto quel momento che non mi sembrava nemmeno stesse realmente avvenendo.
Più il tempo passava e più la distanza tra noi due andava accorciandosi.Allungò una mano e cominciò ad accarezzarmi il volto. Poi i capelli. Poi il collo e non saprei più continuare perché pensai di aver perso qualunque contatto con la realtà.
Dov'era la bestia infuriata che aveva incasinato le mie giornate per tutto quel tempo? Non ce n'era più nemmeno la minima ombra.
«Che fai.. » avevo quasi assunto un tono implorante. La testa voleva che smettesse, il cuore no.
«Quello che avrei dovuto fare già da molto tempo.. » sussurrò e poi abbattè ogni altra distanza rimasta appoggiandosi lentamente alle mie labbra.
Fu un contatto lento, privo della passione che generalmente ci aveva caratterizzati ma ricco di sentimento. Mi baciò come se quella fosse la sua unica difesa, l'unica possibilità che conosceva per farsi perdonare.
Le sue mani si intrecciarono alle mie con fermezza, in una stretta salda. Avrei desiderato che non mi lasciasse mai più, invece poco dopo risalirono il mio corpo e si appoggiarono sul collo. Fu il bacio più dolce e tenero che avessi mai ricevuto, una confessione silenziosa di sentimenti che scoppiano d'amore ma non trovano parole.
Quando si staccò, lo fece solamente per scrutare i miei pensieri e guardarmi ancora negli occhi.«Non sono bravo a parole» cominciò a parlare, quasi come se quel bacio lo avesse ricaricato e gli avesse riordinato i pensieri.
«Non sono nemmeno mai stato innamorato e non so nemmeno capire se lo sono adesso, Gen» bene, queste parole cominciavano già a smentire il bacio dell'attimo prima. Cominciai a staccarmi, a volere più aria, più spazio. Infondo l'ho sempre saputo, Dan è fatto così, non sa cosa vuole, non sa se mi vuole e non l'ha mai saputo.
«Aspetta, fammi finire ti prego» chiese e prese di nuovo le mie mani tra le sue.
«Non so cosa significhi amare, ma so cosa significa avere un pensiero fisso, essere preoccupato per una donna, avere il desiderio anche solo di guardarla per sapere che sta bene» continuò e nel frattempo disegnava delle figure geometriche immaginarie sul dorso della mia mano. Continuava a guardarmi negli occhi, forse cercava di trasmettermi quello che non era capace di dire a parole. Ma io non ero telepatica. Ero solo una donna ferita che aveva bisogno di sentirsi dire proprio quello che le sue labbra non riuscivano a pronunciare.«Aiutami a capirti, aiutami a capirmi. Voglio stare con te, Gen. Non ho desiderato nessun'altra donna da quando ci siamo conosciuti, ho solo bisogno di dare un nome a quello che provo» mi guardò con la tenerezza di chi ha veramente la necessità di essere portato per mano, accompagnato, alla scoperta di sentimenti totalmente nuovi.
«So di chiederti tanto ma fidati, farò in modo che non ti pentirai della tua scelta» forse lui credeva di dover dire altro per convincermi, in realtà non sapeva che avevo già fatto la mia scelta durante il bacio. Perché non si può dire di no all'amore, anche se è quello che fa soffrire e fa male.
Sapevo che la mia decisione avrebbe comportato tanti pianti e molti scontri ma ero anche certa che mi avrebbe pregalato finalmente una felicità che bramavo da troppo tempo.«Non dici nulla?» incalzò con una lieve delusione che si faceva strada sul suo volto.
«Tienimi la mano e non lasciarla più» non fui certa che riuscì a sentirmi perché ero talmente emozionata (oltre che zuppa di pioggia) che non avevo più nemmeno un po' di voce.
La sua risposta fu un nuovo bacio. Nulla a che vedere col precedente. Questo era un bacio di chi ti desidera da tempo ma non ha mai saputo come averti.
Passione, amore, un concentrato di emozioni che non avevo nemmeno io mai provato.Mi avvolse tra le sue braccia e fu come se tutte le cellule del nostro corpo avessero cominciato, come noi, a baciarsi. Come sentirsi finalmente in pace col mondo intero, una sensazione che avevo smesso di provare da un bel po' di tempo.
«Ti amo» sussurrai immersa nel suo collo.
«Credo di amarti anch'io»
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Il capitolo è corto ma sentivo la necessità di aggiornare già da una settimana o due..
Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a motivarmi ma vorrei precisare che non ho mai avuto il dubbio di portare a termine questa storia.. Ho solamente avuto altre priorità in questi ultimi mesi..
Forse da marzo in poi riusciró ad essere un po' più libera e magari dedicarmi anche ad altri nuovi progetti che ho qui su wattpad! *_*
Spero vi abbia fatto piacere leggere un mio nuovo capitolo, a me ha fatto tanto piacere scriverlo!
La storia sta volgendo al termine, forse manca un solo capitolo e poi l'epilogo ma vedremo come si metteranno le cose :D fatemi sapere che ne pensate!
Un abbraccio virtuale a chi mi segue sempre.
Ale ❤️
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Beautiful disaster
ChickLitGenevieve Nicholson scopre il tradimento del suo fidanzato quasi marito. Con molta freddezza e lucidità, decide di stravolgere completamente la sua vita, partendo da una nuova città. Si trasferisce a New York, dove sceglierà di dedicarsi completam...