/GEN's POV/
Non potevo credere che avrei trascorso la prossima mezz'ora in una stanza d'ufficio a discutere dei dati dell'azienda solamente con Gilbert e Daniel.
Dan, poi, mi era sembrato piuttosto furioso per la questione della mail. Se non l'avessi conosciuto e non avessi saputo che trattava le donne come un trofeo -testuali parole di Tasha, che lo conosceva da anni- , avrei quasi pensato che fosse geloso. Era uscito dall'ascensore con una velocità impressionante e si era diretto in bagno. Io e Gilbert, che invece stavamo andando verso la sala riunioni, sentimmo un tonfo provenire dalla toilette e ci guardammo straniti.
La prima a parlare fui io, decisi di dover mettere fine all'imbarazzo e soprattutto ai pensieri di Gilbert che non dovevano essere dei migliori.Come ti ho scritto nella mail sono davvero dispiaciuta per l'episodio di giovedì scorso..
Smisi subito di parlare perchè lui non si voltò nemmeno a guardarmi. Ero dispiaciuta e il suo comportamento contribuiva a farmi sentire ancora più in colpa./DAN's POV/
Per fortuna la pausa-bagno mi era stata d'aiuto e aveva contribuito a calmarmi. Quando sentii i passi di Gen e Gilbert andare oltre la toilette e quindi dirigersi verso la sala riunioni, decisi di raggiungerli perchè non gli avrei concesso nessun altro momento da soli.Guardami almeno mentre ti parlo.. la voce di Genevieve era implorante.
Ma che cosa stava succedendo? Mi appostai dietro la porta per sentire quella discussione senza essere visto da loro. Ero ridicolo ma in quel momento non importava.
Gilbert doveva essersi voltato, perchè lei cominciò un monologo che sputò senza nemmeno prendere fiato. Zerbino, pensai.Gil non so come mi sia venuto in mente Daniel, non lo conosco nemmeno.
Non stavo nemmeno lontanamente pensando a lui durante la cena, quindi davvero è stato un lapsus.Cosa? Vuoto.
La mia mente si bloccò istantaneamente dinanzi a quelle parole, tant'è che non riuscii nemmeno ad ascoltare il seguito. Gli occhi mi uscirono fuori dalle orbite. Addirittura all'inizio pensai di aver capito male ma non poteva essere così. Le parole di Genevieve erano state chiare, concise, mi si ripetevano nella mente come una canzone che non riesci a zittire.
Non capivo a quale delle cose che avevo sentito dovevo dare più peso. Si era parlato di cena, quindi questo mi fece immaginare che i due si frequentavano. Però mi pareva di capire che Gen si era fatta scappare il mio nome e un piccolo sorriso soddisfatto si aprì sulle mie labbra.
Decisi di concentrarmi ancora sulla conversazione che stavo origliando. Perchè si, era questo quello che stavo facendo, origliavo, e il perchè lo conoscevo benissimo anche se non lo avrei ammesso per nessun motivo al mondo, nemmeno a me stesso.
Fingevo che fosse tutto un gioco, una sfida, come avevo sempre fatto con le donne "difficili" da accalappiare.
Ma Gen era veramente solo un modo per passare una piacevole serata?Tu e Daniel uscite insieme?
La domanda di Gilbert mi colpì come uno schiaffo in faccia, mi mandò lo stomaco in subbuglio. Io e Genevieve non uscivamo insieme. Non ancora. Bloccai qualunque pensiero si fosse voluto impossessare della mia mente perchè la risposta di Gen era sicuramente più importante e non potevo perdermela.Gil, io e Dan non ci conosciamo nemmeno.
Avrei pagato pur di poter vedere la sua faccia mentre diceva quella cosa. Iniziai a serrare i pugni dalla rabbia.
Se non ci conoscevamo nemmeno perchè pretendeva delle scuse per il mio comportamento al funerale? Perchè non aveva aspettato la riunione per parlarmi e chiarire la faccenda? Perchè si era presentata all'appuntamento?
Volevo fare irruzione per fargliele di persona tutte quelle domande e sputarle addosso tutta la rabbia che mi stava facendo accumulare ma per fortuna mi contenni, almeno quella volta e Gilbert continuò con un'altra domanda.Perchè siete arrivati insieme in azienda?
Ma perchè continuava a farle quel terzo grado? Non era mica il suo fidanzato! Mi fermai a pensare su quell'ultimo interrogativo, poi scossi la testa per eliminare il pensiero. Era impossibile che si fossero messi insieme in così poco tempo, Gilbert non era il tipo e nemmeno Genevieve da quello che conoscevo.
La risposta di Gen non arrivò subito, probabilmente stava pensando a quale balla inventare. Lui non si era nemmeno presentato al funerale di mia madre, quindi non sapeva niente della mia sfuriata, a meno che non lo avesse letto sui giornali ma era improbabile, perchè solo i locali ne parlarono e lui non risiedeva a New York.
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Beautiful disaster
ChickLitGenevieve Nicholson scopre il tradimento del suo fidanzato quasi marito. Con molta freddezza e lucidità, decide di stravolgere completamente la sua vita, partendo da una nuova città. Si trasferisce a New York, dove sceglierà di dedicarsi completam...