Black out~

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Ero ancora immobile sul letto, mi ero messa seduta. Afferrai il cuscino che mi stava affianco e lo stritolai nella mia morsa. Avevo lo sguardo nel vuoto, pensieri contrastanti, scene che si ripetevano nella mente come se fossero state davvero reali. Eppure in genere i sogni, una volta terminati, si dimenticano subito. Invece io sentivo ancora il sapore, quello della mia immaginazione, delle labbra di Dan sulle mie, il calore della mia pelle sotto il tocco delle sue mani. Dove si sarebbe spinta la mia testa, se la sveglia non l'avesse bruscamente riportata alla realtà? Forse più che colpevolizzare la mente, dovevo prendermela col mio corpo e la mia voglia di lui. Comunque, la risposta la conoscevo benissimo, e fu quella che mi fece di scatto prendere il cellulare che era rimasto sul comodino alla sinistra del letto. La cosa migliore sarebbe stata, probabilmente, fingermi malata ed annullare quell'appuntamento che non sarebbe mai potuto essere all'altezza delle mie aspettative. Non avevo più voglia di abbassare la testa di fronte ad un uomo, ero stanca di dover sopportare di essere delusa ancora. Non volevo mai più ritrovarmi a leccare le ferite durante le notti insonni. E, diciamocelo, Dan non era un uomo molto affidabile. Dan non aveva il carattere di Gilbert.
Ma Gilbert non era Dan.
Il vero Dan non era un uomo tranquillo, né tanto meno gentile e romantico. Lui era instabile, incontrollabile, labile, lunatico e avrei potuto continuare ancora. Cosa avrei spiegato quando avesse visto la delusione materializzarsi sul mio volto? "Scusami ma non sei lo stesso uomo del mio sogno romantico ed erotico allo stesso tempo" Mi avrebbe riso in faccia e poi se ne sarebbe andato.

Composi il numero di Kat, le avrei raccontato tutto, anche se mancavano solo due ore alle otto.

Kat, sono nei guai fino al collo. Non avevo nemmeno aspettato che rispondesse alla telefonata, ero partita a razzo.

Oddio, Genny ti prego, non dirmi che hai di nuovo rubato da Fendi.. Non potevo credere alle mie orecchie. Stava ironizzando quando non era proprio per niente il caso, ma lei infondo non lo sapeva... non ancora.

Kat, ti prego, smettila. Avevo solamente 17 anni e non volevo rubare di proposito. Comunque non è questo il problema. Il mio tono di voce era avvilito, disperato, in effetti mi sentivo proprio così.

Genny mi fai preoccupare, cosa c'è? Chiese seria e comprensiva. Mai che una volta mi avesse detto che non era il momento di parlare, che era impegnata. No, Kat era sempre 'Kat nel ruolo di miglior amica' nonché salvatrice, e sperai che anche quella volta potesse tranquillizzarmi e dirmi quale fosse la cosa migliore da fare. In realtà, avevo solo voglia di sentirmi dire che non stavo facendo una cosa sbagliata, che era giusto sentirsi attratta da un uomo, anche se quello era Daniel Hopkins e la sua reputazione in fatto di donne non era la migliore che potesse circolare. Almeno, se Kat mi avesse convinta ad uscire, quando la delusione fosse arrivata, perché ne ero certa, sarebbe arrivata, avrei potuto prendermela con qualcun altro oltre che me stessa.

Kat, ho un appuntamento con Dan, questa sera stessa. Ti prego, non arrabbiarti, non ho saputo dire di no perché dice che c'è qualcosa che deve dirmi che riguarda Gil..
Cercai di inserire lui nel discorso in modo da fuorviarla o almeno incuriosirla, ma la mia migliore amica non era una stupida e mi aspettavo che il ciclone Kat si abbattesse su di me nel giro di tre, due, uno..

Genny...
Incalzò prontamente, ma poi si fermò per tirare un sospiro.
Stai tranquilla e resta lucida.
Non fui sicura che lo stesse dicendo a me ma forse più a se stessa. Controllai il display del mio cellulare per accertarmi di aver chiamato la miglior amica giusta. Fu un riflesso pavloviano.

Non voglio sindacare le tue scelte tesoro, e soprattutto non voglio metterti in condizioni da mentirmi o omettere dettagli fondamentali della tua vita solamente perché non abbiamo gli stessi punti di vista. Devi scegliere il ragazzo giusto per te, non quello per me.

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