Il non appuntamento~

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Il fine settimana arrivó presto e decisi di dedicarlo completamente a me stessa. Avrei pensato alla cura del corpo, al parrucchiere, alla manicure. Avevo voglia di riprendere in mano le redini della mia vita e avrei cominciato dal mio aspetto.
La domenica mattina mi svegliai di buon ora e con tutti quei bei propositi. Avrei cambiato taglio di capelli, avrei optato per un caschetto alle spalle e così feci. Ottenni i complimenti delle altre clienti e dei commessi. Non male, una donna sottotono ha bisogno di sentirsi dire che è bella.
Dopo aver fatto anche manicure e pedicure, decisi di coccolarmi in un ristorante con un buon menù di pesce. Mi fermai da Morimoto, un posto che cucinava ottimo cibo giapponese. Provai un po' di nostalgia perchè in genere dal giappo ci andavo con Kat (anche con qualcun altro, ma rimossi il pensiero ancor prima di formularlo) e iniziavo davvero a sentire mancanza della mia migliore amica. Mi ripromisi di chiamarla quello stesso pomeriggio e aggiornarla sulle (non)novità.

Mi accomodai in un tavolino vicino all'acquario e lo sguardo mi cadde immediatamente su una figura seduta, da sola, a pochi tavoli di distanza da me. Mi sembrava di conoscerla ma era di spalle e non potevo esserne certa. Non gli diedi troppo peso e iniziai a sfogliare il menù.

/Dan's pov/
Avevo passato il venerdì e il sabato con il pensiero fisso su una sola persona. Non ero uscito perchè mi sentivo pantofolaio, quindi, la domenica, siccome non mi riconoscevo più, decisi di dover necessariamente andare a pranzo fuori. Sarei andato da solo. In genere mi spostavo sempre con Jake, il mio miglior amico, ma quella mattina non ne avevo voglia perchè si sarebbe accorto del mio umore e avrebbe cominciato a darci giù pesante con le domande. E io non avevo voglia di rispondere alle sue domande, quando non ero riuscito a rispondere nemmeno alle mie.
Al giapponese mi sistemai affianco all'acquario, in un tavolino dal quale si vedeva il viavai di gente dalle vetrate del locale. Stavo sfogliando il menù, ma una coppia seduta non troppo distante da me, vicino alla vetrata, aveva preso a litigare, quindi attiró il mio sguardo. Immediatamente dietro, oltre il vetro, notai una figura femminile che conoscevo benissimo ormai, diretta all'entrata del locale. Aveva indosso un abito semplice, avvitato, giallo, una giacca e dei decolletè bianchi. Aveva un fascino spaventoso. Sfoggiava un nuovo taglio di capelli e mi sembrava ancora più bella, più donna. Anche se ci avevo passato insieme solo qualche ora giovedì pomeriggio, era come se in realtà fossi stato con lei tutto il weekend. Era assurdo. Era il mio momento. Non credevo che sarebbe stato così semplice invitarla a pranzo. Non gliel'avevo memmeno chiesto, ma lei era comunque arrivata al mio stesso locale. Era destino.
Finalmente la giornata si fece interessante e le mie labbra si allargarono in un sorriso. Attesi pochi minuti, le diedi giusto il tempo di sistemarsi e cominciare a sfogliare il menù, così quando le avrei chiesto di pranzare insieme non avrebbe inventato scuse del tipo "sono qui di passaggio" eccetera eccetera. Ah, non avrei menzionato il suo nuovo look. Le donne incominciano a darsi mille arie quando gli uomini si accorgono dei loro cambiamenti estetici, quindi avrei taciuto quel particolare.

/Gen's pov/
Il menù sembrava appetitoso e io avevo davvero una fame da lupi, i miei occhi schizzavano ovunque, avrei voluto ordinare qualunque cosa!
Per un attimo alzai gli occhi, fu come un riflesso incondizionato, perchè l'uomo seduto a qualche tavolino più avanti di me si alzó e io potetti vederlo in volto.
Ero letteralmente di sasso. Era assurdo, non potevo crederci. Istintivamente e istantaneamente alzai il menù per nasconderci la faccia dentro. Forse era la mia unica speranza perchè non mi vedesse. Poi, quando fosse tornato al suo posto, mi sarei alzata e me la sarei data a gambe da quel locale. Fanculo la fame, fanculo il giappo!
Come non detto signori e signore, il menù non era stata una buona copertura.

Gen, cosa ci fa lei qui? Accompagnó quella frase ad un'espressione sbalordita. Non mi sembrava granchè vera, ad essere onesta. Era chiaro che mi aveva vista dalle vetrate prima ancora che io entrassi.

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