Esistono persone in cui si sceglie di riporre una fiducia così talmente smisurata che, qualunque gesto esse facciano, seppur uno di quelli per i quali bisognerebbe incominciare a dubitare delle aspettative riposte, verrà visto sempre con l'occhio cieco, ma buono, di chi tende a giustificare qualunque cosa. Queste stesse persone, nel momento in cui scelgono di tradire, molto probabilmente non si stanno rendendo conto che in realtà sono infedeli a loro stessi.
Io avevo imparato a mie spese cosa significasse essere traditi e avevo dovuto ammettere a me stessa d'aver riposto fiducia nella persona sbagliata. Più guardavo gli occhi di Gilbert e più rivedevo la 'me' di qualche tempo prima. Sembrava avesse sulle spalle un opprimente peso di cui non si riuscisse a liberare in nessun modo e lui, addirittura, era stato tradito doppiamente. Volevo urlargli qualche parola di conforto, fargli sapere che avevo scoperto che al mondo esistevano anche persone buone, in cui rinchiudere aspettative che verranno attese per sempre, bisognava solamente essere abili ad attendere. Eppure sapevo benissimo che in situazioni del genere, la cosa che si desiderava di più era rimanere soli con se stessi, riflettere fino a che non si sentisse il cervello bruciare e darsi colpe all'infinito, anche se poi ci si sarebbe resi conto che di colpe proprio non se ne hanno.
Mi concentrai quindi su Daniel, che era disteso nel suo letto ma si era fatto talmente piccolo da riuscire quasi a rappresentare alla perfezione la piccolezza del suo animo.‒ Tu, non hai proprio niente da dire? ‒ Gli rivolsi uno sguardo d'odio come non avevo probabilmente mai fatto prima in vita mia. Lui era rammaricato, ma quella volta non sarebbe bastato a farmi tornare indietro sulle mie scelte. Ad ogni passo avanti che facevo con lui, ne corrispondevano altrettanti dieci indietro e quello non ci avrebbe di certo portati a nulla.
‒ Mi dispiace Gen, ma non puoi evitarmi per quello che è successo con Gilbert. Così eviti il vecchio Dan, non quello che stai conoscendo adesso. ‒ Disse con un un filo di voce flebile, ulteriormente ridotto dalla vergogna che si stava materializzando sul suo volto.
Era stato veramente ingenuo a credere di potermi nascondere quella cosa per lungo tempo. Forse aspettava che m'innamorassi, così una volta intrappolata non avrei avuto abbastanza forza da tornare indietro. Invece lo avrei stupito, perché ormai avevo imparato a rialzarmi da ogni caduta, anche quella più profonda. Prima che riuscissi a rispondergli, Gilbert prese parola.‒ Smettila Dan, volevo proprio vedere a che cosa potessi arrivare. Non ti senti? Sei ridicolo con questa farsa. ‒ Aveva cominciato a tremare dalla rabbia e qualcosa mi diceva che la verità non fosse venuta ancora del tutto fuori.
‒ Non puoi sindacare i miei sentimenti Gil, non li conosci. ‒ Rispose Dan a tono, quasi come se tutto il disagio che aveva provato fino a qualche attimo prima, fosse stato risucchiato dalla rabbia crescente.
‒ Ma come puoi parlare di sentimenti?
‒ Continuò Gil con tono di sfida. Sentivo che da un momento all'altro, un nuovo macigno si sarebbe aggiunto per sempre sulle mie spalle. Ma io lo avrei sopportato.‒ Ci risiamo! Come al solito pensi di essere il migliore in tutto, anche nell'amore. ‒ Questa volta Dan aveva cominciato ad urlare, gli si stava addirittura ingrossando la vena del collo ed'era diventato rosso in viso.
‒ Di che amore parli Dan? Di quello che professavi a Gen ieri all'una di notte, oppure di quello che facevi con Tasha dopo un'ora? No perché ti voglio dare un'informazione: quello non è amore, è sesso. ‒ Sputò fuori con le ultime forze che gli fossero rimaste. Innescò la bomba e poi, senza nemmeno voltarsi a guardarmi per assicurarsi che stessi ancora respirando, girò i tacchi e se ne andò dalla stanza.
L'attimo dopo, mi sembrò di esser stata lasciata nel vuoto più totale. Nemmeno l'eco dei miei pensieri aveva più il coraggio di restare a farmi compagnia. Mi sentivo sgonfiata di ogni cosa, soprattutto mi resi conto di esser stata privata della mia dignità. Riposai i miei occhi furibondi in quelli di Dan. La sua espressione fu illeggibile, distorta, incomprensibile. Ancora una volta, colui il quale avrebbe dovuto dire qualcosa per salvare il salvabile, anche se mi rendevo conto che fosse assurdo che ancora ci sperassi, tacque. Fu un silenzio rumoroso, dal quale riuscii a capire cose che se fossero state dette a parole, probabilmente non avrebbero nemmeno avuto su di me lo stesso impatto.‒ Esci. ‒ Finalmente si degnò di dire qualcosa, ma immaginai di non aver capito bene, così lo guardai sconcertata, in attesa che ripetesse e soprattutto confermasse che mi fossi sbagliata. Non poteva chiedermi di uscire, non poteva sbagliare fino alla fine senza rendersene conto. Non poteva superare così tanto il limite, perché non mi lasciava nulla a cui aggrapparmi in futuro, dopo aver riflettuto e metabolizzato al meglio la situazione, per perdonarlo.
‒ Esci da questa stanza, Gen. ‒ Ripetè, assumendo un tono di voce più sicuro. Con i pugni si stava aggrappando ai ferri laterali del letto, erano talmente stretti che il palmo delle mani diventò quasi totalmente bianco.
Non mi ero sbagliata. Mi stava mettendo davanti a un punto di non ritorno: se fossi uscita da quella stanza, non avrei più avuto nemmeno un solo motivo per ingannare me stessa e continuare a frequentarlo.
Non me lo feci ripetere ulteriormente, mi girai e cominciai a camminare verso la porta. Sperai con tutta me stessa che percorrere quei pochi metri che mi separassero dall'uscita, nella maniera più lenta che mi fosse possibile, gli potesse dare il giusto tempo per riflettere e accorgersi di quanto fosse in errore. Fino all'ultimo passo, quello prima di poggiare la mano sulla maniglia della porta, sperai di sentire nuovamente la sua voce, implorante, che si scusasse e chiedesse un'altra possibilità. Purtroppo, invece, uscii nel silenzio del mio cuore che aveva subito ancora un'altra pugnalata.----------
Per chi non lo sapesse, ho creato un account su instagram in cui pubblicheró citazioni del libro e spoiler, seguitemi se vi fa piacere!! Il nick è lo stesso, @piienneggiu
Questo capitolo è stato un po' più corto rispetto a quelli a cui siete abituati, ma spero sia stato abbastanza intenso da sopperire alla lunghezza =)
Fatemi sapere come sempre che cosa ne pensate con stelline e commenti!
Ah, vi piace la nuova copertina del libro? In realtà la scritta sarebbe leggermente diversa, ma nella miniatura di wattpad ho dovuto sostituirla e ingrandirla altrimenti non si leggeva il titolo!Come sempre grazie infinite, Ale ❤️
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Beautiful disaster
ChickLitGenevieve Nicholson scopre il tradimento del suo fidanzato quasi marito. Con molta freddezza e lucidità, decide di stravolgere completamente la sua vita, partendo da una nuova città. Si trasferisce a New York, dove sceglierà di dedicarsi completam...