Baratro~

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/Gen's pov/
Girai le chiavi nella serratura e con un solo scatto la porta di casa si aprì. Non aspettavo altro. Mi fiondai nel bagno, senza nemmeno aver acceso le luci dell'appartamento e riempii la vasca. Accesi qualche candela qua e la e giuro che non desideravo altro che passare la nottata lì in dolce compagnia dei miei pensieri. Mi piaceva lavorare alla sede di New York e mi piaceva avere una segretaria che si comportava praticamente come un'agenda vivente ricordandomi di ogni mio appuntamento. Quello che mi piaceva di più, però, era il fatto che capitanare l'azienda per la prima volta mi riusciva a tenere il cervello impegnato per tutta la giornata e io veramente non avrei avuto bisogno di altro in quel momento. Mi stavo sfilando i vestiti di dosso, quando il mio cellulare suonò per l'arrivo di un messaggio. Era Nina, una mia vecchia amica d'infanzia con cui ero rimasta solamente in contatto telefonico perchè 10 anni fa scelse di andare a vivere in Italia.

Gen come stai? Come stanno andando i preparativi? Sei pronta per il gran giorno? Ho delle novità per te. Quando hai un attimo libero chiamami tesoro, è passato tanto dall'ultima volta che abbiamo chiacchierato. Ti abbraccio con affetto, Nina.

Restai a fissare lo schermo del cellulare per 30 secondi almeno dopo aver finito di leggere il testo riportato dal messaggio. Ero sconvolta. Quando decisi di annullare il matrimonio, avevo chiesto a mia madre di preoccuparsi di avvisare i parenti e io mi sarei preoccupata degli amici ma Nina mi era completamente sfuggita. Ero stata così brava in quell'ultimo mese a costruirmi quel muro intorno, quella corazza, quel finto carattere, lo stesso che stava emergendo con i miei colleghi in azienda. Sferrai un pugno contro le mattonelle del muro per la rabbia e poi ritrassi immediatamente la mano indietro dolorante. Mi feci sfuggire un urlo di dolore che, sono certa, non era dovuto solamente al pugno ma a tutto quello che avevo chiuso nel cassetto del mio cuore. Finalmente mi stavo concedendo quello sfogo che non avevo mai avuto dopo l'episodio disastroso. Scoppiai in lacrime e abbandonai il bagno. Mi distesi sul letto, presi ad abbracciare un cuscino e cominciai a singhiozzare. Mi sentivo vulnerabile come mai prima d'allora. Avevo preso in giro me stessa e chi mi stava intorno, fingendo che stessi bene. Continuavo ad illudere Kat e i miei genitori che la storia con Adam fosse superata, che il mio obbiettivo adesso fosse realizzarmi nel lavoro, anzi, in realtà non facevo altro che illudere me stessa. Credevo davvero di poter superare quella delusione così, in un mese, dimenticando di aver visto il mio uomo tradirmi con una donna che non avevo mai visto nella mia vita. Ero così brava a fingere che stesse andando tutto per il meglio che addirittura riuscii a convincere me stessa. Quella notte, peró, tutto crolló, e le ore passarono così, tra pianti e singhiozzi, tra l'incredulità e la realtà di quello che mi era capitato. Mi sembrava che non stessi vivendo per davvero, che mi fossi calata in un'altra vita che non mi apparteneva, che guardavo da lontano la mia. La cosa più frustrante era che Adam non si era mai scusato con me. Non una parola, non un messaggio. Probabilmente stava vivendo felice la sua vita insieme a quella donna, e al solo pensiero le lacrime scesero più prepotenti, una dietro l'altra. Possibile che non mi fossi accorta di nulla? Ero sicura che tra Adam e quella donna si fosse instaurata una certa routine, ero certa che non era stata la storia di una notte, Adam non era il tipo. Se è per questo, non mi sembrava nemmeno un tipo che potesse tradire la futura moglie, eppure...
Mi strofinai gli occhi bagnati con le dita e mi affacciai verso la sveglia per controllare l'ora. Erano le già le 3 di notte. Decisi di raccogliere quel briciolo di forze che mi era rimasto, di soffiarmi il naso e di formulare una risposta di scuse, innanzitutto, per Nina, e poi di verità nei confronti di quello che era successo.

Ciao Nina, è un piacere sentirti dopo tanto. Mi dispiace dirtelo con così poco preavviso, ma io ed Adam non ci sposiamo più. Lui mi tradiva e io l'ho scoperto un mese fa. Ho cercato di avvisare tutti gli invitati ma il dolore era forte e prima smettevo di pensare al matrimonio meglio era, così ho dimenticato di avvisarti. Mi dispiace davvero tanto Nina, scusami..

Rilessi e cliccai sul tasto invia e in quel momento mi sentii veramente sconfitta. Vacillai, mi sentii il mondo crollare letteralmente addosso. Come poteva essere capitato questo ad una coppia tanto felice come me ed Adam? La nostra storia era invidiata da tutti. Quello che avevamo ce lo eravamo costruiti con le nostre mani, pezzo dopo pezzo, e a me sembrava che entrambi ne fossimo fieri. Invece no, era finito tutto, per la storia di una notte o per l'amante che il mio futuro marito aveva preferito a me, per le notti che aveva passato avvinghiato al suo corpo invece che al mio, per i weekend in cui si tratteneva dai suoi e invece non era così, per le partite a pallone a cui probabilmente non aveva mai realmente partecipato.
Avevo tante domande che mi passavano per la testa, ma ero anche certa che nessuna di esse avrebbe mai trovato risposta. Ero una donna ferita, è vero, ma avevo ancora quel briciolo di orgoglio femminile che mi tratteneva dal chiamare Adam, o dal presentarmi sotto casa sua, sputargli addosso il mio veleno e chiedergli spiegazioni.
E se non fossi rientrata prima dal mio viaggio a New York? Scossi la testa per eliminare quel pensiero. Non volevo nemmeno credere che Adam avrebbe potuto sposarmi mentre in realtà aveva un'altra.
Basta, per quella sera mi ero pianta addosso già abbastanza. Mi diressi in cucina, guidata dal brontolio del mio stomaco visto che quel giorno avevo saltato anche il pranzo, aprii il frigo e mi cacciai in bocca la prima cosa che trovai, poi mi rimisi a letto. Avevo gli occhi pesanti ed ero stanca. Era come se mi avessero presa, mi avessero strattonata, schiaffeggiata, e poi rimessa a posto. Le mie forze si erano completamente esaurite. Avevo paura che non avrei dormito presa di nuovo dall'ansia dei miei pensieri, invece sprofondai in un sogno senza sogni. Meglio così. Il giorno dopo avrei indossato la maschera e avrei messo in scena la farsa fino a che non fossi di nuovo ricaduta nell'oblio come quella sera. Avevo toccato il fondo quel giorno, e dal fondo, quel giorno stesso, ero risalita. Ma per quanto tempo la mia vita poteva andare avanti così?

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Per chi non lo sapesse, ho creato un account su instagram in cui pubblicheró citazioni del libro e spoiler, seguitemi se vi fa piacere!! Il nick è lo stesso, @piienneggiu
Piccolo estratto del prossimo capitolo
Anche se ci avevo passato insieme solo qualche ora giovedì pomeriggio, era come se in realtà fossi stato con lei tutto il weekend. Era assurdo. Era il mio momento.

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Ragazze grazie dei commenti, siete magnifiche! Dal prossimo capitolo le cose inizieranno a farsi interessanti per Gen.. Seguitemi, votate e commentate ;)

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