Il nostro presente

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Sta per succedere quello che sarebbe dovuto succedere diverso tempo fa. Solo che prima era stato tutto pianificato, quasi studiato a tavolino, scontato, ovvio, prevedibile. Quando conobbi Adam mi ci volle davvero poco per decidere che sarebbe stato l'uomo che avrei voluto sposare. Sembrava fatto apposta per me. La mia vita passata si incastrava perfettamente con la sua. Dopo esserci frequentati per qualche tempo decidemmo presto di andare a convivere e poi arrivò la proposta di matrimonio. In verità, già ci comportavamo e facevamo tutte le cose che fanno le coppie sposate. Era già cominciata la monotonia della routine ma a me non pesava perché in quella routine mi sentivo me stessa. Mi piaceva cucinare per lui, mi piaceva andare a fare la spesa per comprare i suoi cereali preferiti. Adoravo sorprenderlo in ogni momento perché è questo quello che dovrebbero fare le persone innamorate. La verità, però, è che dell'amore non avevo ancora conosciuto niente. Probabilmente ero innamorata dell'idea di una vita identica a quella che stavo costruendo con Adam ma non di lui. Adesso ne sono certa.

Conoscere Daniel è stato un completo disastro. Lui per me rappresentava quello da cui bisogna necessariamente tenersi alla larga, tutto ciò che di negativo si possa pensare. Una mina vagante pronta a scoppiare e distruggere tutto. Fuoco vivo che avrebbe potuto bruciarmi da un momento all'altro. Eravamo differenti quanto la notte e il giorno. Io ordinaria, lui imprevedibile. Io legata ai sentimenti, lui completamente strafottente.
Infondo, non è proprio questo quello che fa l'amore? Unisce due caratteri contrastanti così che possano modellarsi per diventare compatibili. E' proprio questo che è successo a me e Dan.
Stare con lui significava accettare il rischio, dover vivere al momento, perché l'attimo dopo sarebbe sicuramente cambiato tutto. Era volubile, incomprensibile, lunatico.
Eppure, nessuno dei due riusciva a stare distante dall'altro. Perché da quando i nostri sguardi si sono incontrati per la prima volta, si è accesa una scintilla che poco dopo è diventata fiamma, poi fuoco. Più mi imponevo di stargli lontano più il mio corpo si avvicinava a lui. Stare insieme equivaleva ad appiccare un incendio, eppure ogni volta ne valeva la pena.
Eravamo collegati da un filo che ci ha portati fino a qui.

DAN's POV
Tutto è come deve essere. Nulla è stato lasciato al caso. La chiesa, i fiori, le decorazioni, ogni cosa è al suo posto. Io, finalmente, mi sento al mio posto. Da quando ho conosciuto Gen, o meglio da quando le cose sono andate nel verso giusto, mi è sembrato di aver trovato il mio posto nel mondo.
Forse non sono mai riuscito a legarmi ad una persona semplicemente perché stavo aspettando che arrivasse lei. E' come se avessi vissuto questi anni di vita solo per arrivare a vivere questo giorno.

I miei pensieri vengono interrotti da un organo che suona la marcia nuziale. Il grande momento è arrivato.
Mi sistemo il colletto della camicia e allento leggermente la cravatta, nella speranza di riuscire ad avere un po' di ossigeno in più ma è tutto invano.

Quando Gen compare sui gradini della chiesa il mio cuore comincia a battere all'impazzata. Cammina lentamente, un braccio intrecciato a quello del padre e l'altro che mantiene un bouquet di fiori lilla e blu che deve averle regalato Kat. E' un angelo dritto al cuore. Non ci sono parole per descriverla. Niente che io possa dire potrebbe mai rendere giustizia a questo momento.

Qualcuno alla mia sinistra mi tocca una spalla per porgermi un fazzoletto di stoffa. Istintivamente catturo una lacrima che non mi ero nemmeno accorto cadere, senza staccare mai gli occhi dalla donna che sta avanzando nella mia vita.
Quando arriva all'altare e finalmente l'organo smette di suonare, il padre mi porge cautamente le mani di sua figlia. Alzo il velo e le bacio la fronte con tutto l'amore che un corpo e un cuore possano contenere. Finalmente riesco ad incrociare il suo sguardo e si fa viva la sensazione di essere letto dentro, quasi come le prime volte che ho incontrato quegli occhi. Mi sorride. Le sorrido.

Il prete comincia a celebrare il rito e la mia mente si svuota totalmente di ogni pensiero razionale. Sento il mio cuore e il suo battere all'unisono. Ognuno pronuncia il suo voto con l'emozione negli occhi e nel cuore. Temo di non riuscire ad arrivare fino alla fine con le parole, ma alla fine riesco a dire "Si, lo voglio" e lei fa lo stesso.

Dopo lo scambio degli anelli e l'applauso del pubblico, la funzione non è ancora finita. Il sacerdote mi cede la parola e quindi estraggo dalla tasca della giacca un foglietto più e più volte ripiegato e mi schiarisco la voce al microfono. Genevieve mi guarda ignara di quello che sto per fare. Non sono bravo ad esprimere i miei sentimenti ma questa mi è sembrata un'occasione da non sprecare.
«In questo giorno perfetto, voglio ritagliare un attimo di tempo per farti sapere alcune cose» inizio così il mio discorso. Ricordo che quando l'ho scritto la parte più complicata è stata l'inizio.
«Quando ho scritto questo discorso, solo per scrivere la prima parola ci ho messo giorni. E' difficile scavare dentro di te quando la persona che ti conosce meglio di chiunque altro non sei tu, ma è proprio quella a cui vuoi dedicare queste parole.
Allora, siccome non sapevo nemmeno da dove cominciare, ho cercato testi di poesie che potessero anche solo in parte descrivere quello che si prova a starti affianco. Anche questo, però, è stato invano.
Perciò, perdonami Gen, lascerò parlare il cuore in questo giorno in cui l'amore mi attraversa e mi scuote» faccio una pausa e poso il foglietto su cui effettivamente non c'è scritto niente. La guardo negli occhi e lascio che le parole escano da sole.

«Sei la mia ancora di salvezza. Un faro si è acceso sulla mia vita da quando sei comparsa tu. Mi hai capito e sei stata paziente. Mi hai preso per mano anche quando gli errori erano imperdonabili e si accumulavano senza sosta.
Il mio cuore si è innamorato di te fin da subito, ma la mia mente non riusciva a stargli dietro. E' stato come un tornado che passa e sconvolge tutto, e ti lascia a vivere un sentimento che tu non avevi neanche mai immaginato potesse esistere.
Con te è difficile dire dove finisce il cielo e inizia la terra ma una cosa posso dirla con certezza. Finchè saprai starmi vicino, finchè vorrai amarmi e insegnarmi ad amarti, finchè il sole ci illuminerà senza che le nostre ombre si sovrappongano, finchè riusciremo a sentirci da soli in mezzo al mondo, allora sarà amore e non sarà stato vano aspettarsi tanto».


Fine

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