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Ventidue giorni dall'incidente

🌻

× "Agata." la voce di Maddalena riecheggia per tutto il reparto e cattura l'attenzione della stessa infermiera che mette da parte alcune cose e si avvicina alla donna.

"Ciao Maddalena." sorride. "Tu e Vittorio siete qui per Cecilia?"

"A dire il vero ci sono solo io, Vittorio ha avuto un contrattempo a lavoro." afferma.

"Oh capisco, vuoi che ti accompagni fino alla stanza di Cecilia?" le propone.

"Si se ti va ma vorrei parlare con te un momento, è una cosa importante e anche molto seria." abbassa il tono della voce perché non vuole che altri sentano la loro conversazione.

"Ehm.." rivolge delle parole ai suoi colleghi. "Ok, andiamo."

La stanza dove Cecilia riposa è il posto dove decidono di parlare così da avere la massima privacy ed essere il più discrete possibili dato che hanno pur sempre la scusa di star parlando di qualcosa che riguarda la salute della paziente.

"Che cosa c'è? È forse successo qualcosa? Ti vedo parecchio agitata, non è da te."

"A dire il vero volevo chiederti di Paulo, sai lo vedo parecchio distratto e sulle sue ultimamente, come se fosse sempre sconnesso dal mondo esterno e da tutto ciò che lo circonda."

Sa di cosa sta parlando e capisce che la sua preoccupazione è dovuta all'atteggiamento di Paulo che, da ieri, non sembra essere dei migliori dato che non fa altro che starsene in silenzio e chiuso nei suoi pensieri.

"Ci stavo pensando anche io." chiude meglio la porta. "Io non vorrei che Paulo stesse sviluppando una specie di depressione."

"Depressione? Non credevo fosse qualcosa di così serio per l'amor del cielo." porta una mano sul petto.

"Non è detto che sia così, potrei sbagliarmi." si gratta la nuca. "L'altro giorno mi ha detto che vuole assicurarsi con i suoi stessi occhi che Cecilia stia bene e che non vuole starle lontano per troppo tempo perché non ci riesce. Forse ha finito la pazienza, non posso dargli nemmeno molto torto. Il dottore aveva parlato di un paio di settimane quando ieri si è conclusa la terza senza novità. I suoi parametri sono stabiliti e non c'è niente che non va, è normale che un coma possa durare anche più a lungo rispetto al previsto, ma lui non lo accetta, non ce la fa più ad aspettare e quindi reagisce in maniera completamente estranea a tutto ciò che ha intorno." sospira. "Ho provato in tutti i modi a farlo distrarre, a cambiare argomento varie volte affinché si tranquillizzasse o cose così, ma proprio non ne vuole sentire."

"C'è qualcosa che io o Vittorio possiamo fare?"

"Non lo so, se lui è così triste per via della condizione di Cecilia, dubito che qualcosa diverso dal suo risveglio e dal netto miglioramento della sua salute possa dissuaderlo ad essere così allegro. Adesso non ha voglia né di uscire, né di fare quattro chiacchiere o anche solo di parlare con il semplice motivo di sfogarsi."

"Cielo, non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere." passa una mano tra i capelli. "Alicia mi ha chiesto il favore di dargli un'occhiata perché aveva l'impressione che non fosse al massimo quando se n'è andata, non mi sento di mentirle ancora. Se ci fossero mia figlia e lei al mio posto vorrei che fossero sincere al 100% con me, soprattutto perché sono dalla parte opposta del mondo."

"Quindi vuoi parlarne con Alicia?"

"Vorrei ma ho paura che possa reagire ancora peggio di quanto già non stia facendo, forse la preoccupazione di sua madre lo porterebbe ad isolarsi e chiudersi ancora di più."

"Questo non te lo saprei dire, alla fine parliamo pur sempre di sua madre e per quanto possano discutere, lui non l'allontanerebbe mai e poi mai." poggia due dita sotto al mento mentre pensa a cosa fare. "A meno che Alicia non faccia finta di non sapere come stia realmente suo figlio."

"Come?"

"Alla fine ha detto che sarebbe tornata presto, possiamo convincerla a dire al figlio che verrebbe a Torino solo per una visita, magari per stare vicina a te e Vittorio." ipotizza. "E poi.. sbaglio o Paulo ha due nipoti? Sarebbe l'ideale se venissero anche loro, magari la presenza di altre due persone a lui così care potrebbe essergli utile e di sostegno."

"Si, Paulo ha due nipoti ma non saprei se riuscirebbero ad arrivare qui a Torino. Potrei chiamare Alicia adesso e parlarle del tuo piano, tu cosa dici?"

"Io dico che non è una cattiva idea, ma devi dirle di essere il più convincente possibile. Paulo sarebbe capace di trasferirsi qui dentro del tutto o nella peggiore delle ipotesi farsi seriamente male per stare sempre qui insieme a Cecilia e un altro malato, adesso, è proprio l'ultima cosa che ci serve soprattutto se si tratta di lui."

La maggiore delle due annuisce e si allontana poi per telefonare ad Alicia. Si aspettava già di sentirla abbattuta, preoccupata e un po' triste circa le condizioni del figlio ma sa anche che ha una grande determinazione ed è proprio questa a convincerla a seguire alla lettera il piano che Agata che ha escogitato. Ha poi telefonato sia a Dolores che a Lautaro, i suoi nipoti, per chiedere loro se fossero d'accordo ed ha ricevuto solo delle risposte positive. Ha richiamato Maddalena ed ha spiegato lei quello che avrebbe fatto da quel momento in poi.

"Allora? Alicia e i suoi nipoti sono dei nostri?" domanda Agata non appena Maddalena si avvicina a lei dopo una buona mezz'ora.

"Si, mi ha detto che prenderanno il primo aereo per Torino disponibile e che molto probabilmente già domani saranno qui."

"Come ti è sembrata?"

"Come una madre che viene a sapere della tristezza del figlio, quindi molto preoccupata." sospira. "Ma è determinata a farlo sentire meglio non appena arriveranno qui e sono sicura che quel ragazzo sarà felice di avere il sostegno della sua famiglia, specialmente in questi giorni."

"Allora siamo d'accordo, mi raccomando avverti anche Vittorio di non dire una sola parola a tal proposito o potrebbe distaccarsi ancora di più, ok?"

"Ok."

. . .

Oggi doppio capitolo perché sabato non ho postato nulla!

"Buongiorno amore" / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora