Ventisei giorni dall'incidente
🌻
× "Accidenti quanto pesano." si lamenta Dolores mentre porta le buste della spesa fino all'auto di Paulo che, vedendola in difficoltà, prende anche le sue. "Grazie."
"Figurati." le sistema nel cofano e poi lo chiude.
"Quando la nonna si mette in testa una cosa è impossibile dissuaderla, mi fanno male tutte le braccia."
Dopo una chiacchierata in famiglia nel pomeriggio, Alicia ha deciso senza nessun apparente motivo di cucinare una cena con i fiocchi ed ha incaricato i ragazzi di andare a fare la spesa per prendere quello che le serve, incarico dal quale Lautaro si è sottratto.
"Lo sai com'è fatta." ride Paulo mentre si mette alla guida. "Cosa manca adesso?"
"Il pane, ha detto di andare al panificio qui vicino." spiega e il maggiore annuisce, guidando fino a lì. "Vado io."
"Sicura di esserne capace?" chiede lo zio che scende insieme a lei.
"Guarda che so parlare benissimo l'italiano." Dolores lo squadra.
"E va bene, vai. Se hai bisogno, sono qui fuori." le sorride e poi si sistema in disparte per non dare nell'occhio e per aspettarla.
Prende in mano il telefono e risponde ai messaggi degli amici, dei compagni di squadra e alle email di lavoro, prendendosi adesso il tempo di farlo dato che sua madre preferirebbe tagliargli le mani anziché permettergli di tenere il telefono in mano durante una cena si famiglia, anche se improvvisata come quella che si terrà questa sera.
"Paulo." alza la testa quando si sente chiamare, sicuro che si tratti di un fan o qualcosa del genere. Sbuffa immediatamente quando si rende conto di chi è. "Cosa ci fai qui?"
"Non credo siano affari tuoi." risponde mentre si allontana da lei, venendo seguito.
"Hey frena un secondo." corre e riesce a raggiungerlo.
"Lasciami stare Nancy, ti ho già detto che devi starmi lontano." si dimena dalla sua presa.
"Perché fai così adesso?"
"Adesso? Ma sei seria?"
"Non sono più venuta all'ospedale come mi hai detto, non credi che io meriti un po' più di considerazione per questo?" poggia le buste per terra ed incrocia le braccia al petto.
"Considerazione per cosa? Ti ho detto di starmi lontano e non sembri capire, è la terza volta che te lo dico."
"Non puoi dire sul serio." ride. "Lo sai anche tu che ho ragione io infondo."
"Tu sei solo matta da legare, togliti di torno e anche in fretta."
"Sono tornata." Dolores esce sorridente dal panificio e raggiunge lo zio, non notando nemmeno quella donna. "Possiamo tornare a casa."
"Si, andiamo." poggia un braccio sulle sue spalle.
"E questa sciacquetta chi diavolo sarebbe?" Nancy poggia le mani sui propri fianchi e alza un sopracciglio. "Davvero Paulo? Dici di no a me e anzi, mi dici addirittura di sparire dalla tua vita quando poi frequenti la prima ragazzina che ti capita sotto tiro come se niente fosse. La tua ragazza almeno lo sa che vai con quelle più piccole di te o dorme ancora e se ne sta nel mondo dei sogni?" afferra il braccio di Dolores. "Quanto a te carina, vedi di toglierti dai piedi adesso."
"Hey ma come ti permetti?" tira via il braccio. "Chi diavolo sei e cosa vuoi da me?"
"Non toccarla." sputa rabbioso Paulo, allontanandola dalla nipote. "Dico sul serio, non osare mai più metterle le mani addosso in quel modo."
"Io faccio quello che è pare, non mi faccio dare ordini da una ragazzina impertinente che non sa stare al suo posto."
"Sei tu quella che non sa stare al suo posto!" tuona, non la sopporta davvero più.
"No zio non urlare, attirerai l'attenzione di tutti." prova a calmarlo Dolores.
"Zio?" chiede confusa l'altra.
"Non me ne importa niente, sono stufo di questa pazza, non la tollero più, nemmeno per un solo istante!" punta l'indice contro Nancy. "Sono stanco di vederti, sono stanco di sentire le tue cazzate. Non ho idea se tu abbia la segatura al posto del cervello ma sei davvero asfissiante e non hai nemmeno idea di quanto io ne abbia abbastanza di te. Ho terminato la pazienza, è l'ultima volta che ti dico di starmi lontano una volta per tutte!"
"Sai anche tu che noi due siamo fatti per stare insieme!" obbietta. "Posso darti tutto quello che quella sfigata di Cecilia o qualsiasi altra donna non potranno mai e poi mai darti, io sono migliore di loro, ho la ricchezza che può darti tutto quello che vuoi."
"Non mi interessano i tuoi schifosissimi soldi, non mi importano le tue cazzo di offerte e nemmeno delle altre! Ho già una ragazza di cui sono innamorato e che intendo sposare il più presto possibile, non ho bisogno di nessun'altra!" prova a scandire bene le parole così da metterglielo in testa. "Cecilia è tutta la mia vita e non è una sfigata come dici tu, è la donna che fa per me e che non ha bisogno di comprare la mia attenzione con i soldi o di fare l'isterica come te quindi falla finita, stai al tuo posto e dimenticati che esisto perché per quanto tu ci possa anche solo lontanamente provare, non sarai mai alla sua altezza, non sarai mai nemmeno la metà di quello che è lei e faresti meglio a risparmiare la fatica perché quando ti guardo non faccio altro che provare odio e rabbia. Scansati una volta per tutte e vivi la tua cazzo di vita lontano dalla mia perché non avrò mai bisogno di te per vivere la mia."
Nancy rimane a bocca aperta, zittita ancora una volta da Paulo a causa della sua gelosia e della sua insistenza dovuta al suo non essere abituata a sentirsi dire di no. Boccheggia per qualche istante alla ricerca di una risposta, poi sbatte il piede per terra come suo solito e afferra di nuovo le sue buste.
"Sei tu quello che ci perdi, vai al diavolo, tu e quella stronza!" ondeggia sui suoi trampoli lontano da lui e da Dolores, ancora confusa.
"Ma chi era quella?"
"Una ladra pazza ed egocentrica che non fa altro che irrompere nelle vite altrui." sbuffa. "Dai andiamo a casa."
"Ma.. va tutto bene?" lo segue un po' titubante.
"Si, poi ti spiego non appena saremo a casa, abbiamo dato anche fin troppo spettacolo."
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"Buongiorno amore" / Paulo Dybala
FanfictionCi saranno incomprensioni, litigi, ma nulla che non sia risolvibile con un sorriso. Lo abbiamo capito insieme a loro, no? A questi due basta anche solo una carezza. Così è, le sta accanto mentre dorme. Lo farà sempre, così sarà.