; ventitré ;

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Ventuno giorni dall'incidente

🌻

× "Ora è stato messo per iscritto, quella donna non può più chiedere di venire a trovare Cecilia." afferma Agata che mostra il foglio firmato dal direttore e dal capo reparto.

"Ma può comunque entrare qui." osserva Vittorio.

"L'entrata non è mica autorizzata a tutti e poi chiedono sempre i documenti di riconoscimento, anche se mentisse sulla sua identità, la scoprirebbero immediatamente." spiega brevemente. "Purtroppo non possiamo bandirla dall'ospedale, anche lei ha il diritto di andare a trovare qualcuno che ama in reparto se avesse un malato in famiglia o tra i suoi amici più stretti."

"Dubito che qualcuno voglia essere grande amico con una come lei." dice Maddalena.

"Avevamo detto di farla finita con questa storia, cara." le ricorda il marito.

"Lo so, ma non posso farne a meno, questa Nancy è così cattiva e marcia nel midollo da farmi salire i nervi." sbuffa mentre stringe i pugni. "Se potessi la picchierei."

"Non dire queste cose, finiresti nei guai."

"Tuo marito ha ragione, bisogna fare buon viso a cattivo gioco in questi casi e poi lei non sarà più un problema dato che c'è un mandato ufficiale che mette per iscritto il divieto di entrare a contatto con Cecilia, fino al momento in cui è così vulnerabile e impotente per lo meno."

"E dopo?" la domanda arriva dalla bocca di Paulo che è sistemato al suo solito posto. "Quando riprenderà i sensi questa pazza psicopatica può riprendere a venire qui?"

"La volontà è di Cecilia ma non credo che abbia nulla in contrario se glielo vietiamo ancora se fosse messa al corrente della situazione e di tutto quello che è successo."

"Per carità, Cecilia è impulsiva come sua madre e rischia di prenderla a pugni se venisse a sapere della verità circa questa Nancy, Nunzia o come si chiama." Vittorio sistema gli occhiali sul naso.

"Buon sangue non mente." sorride fieramente la moglie.

"Ma non dirglielo sarebbe ancora peggio, se glielo spiegassimo e la convincessimo a tenere Nunzia lontana dalla sua stanza fino a quando non verrebbe dimessa, avrebbe il tempo per assimilare un'ipotetica rabbia." l'infermiera si siede su una sedia vuota. "Capite cosa intendo? Bisogna convincerla."

"Ma sai anche tu quanto sa essere testarda alle volte, come facciamo a convincerla?"

"Io conosco qualcuno che sarebbe più che capace di convincerla." lancia un'occhiata in direzione di Paulo. "Capito Dybala? Quello sarà il tuo compito non appena si sveglierà."

"Ricevuto." commenta.

"Beh se sarà Paulo a dirglielo è tutta un altro discorso, lui potrebbe sul serio convincere Cecilia." Maddalena annuisce convinta, seguita da tutti gli altri. "E.. in realtà stavo pensando a questo già da un po', come dovremmo spiegarle quello che è successo? Sai l'incidente e tutto il resto. Non abbiamo idea in che stato emotivo si troverà quando si sveglierà e c'è la possibilità che ricordi tutto l'orrore che si è abbattuto su di lei quel giorno. C'è un motivo per spiegare lei quello che le è capitato nella maniera più delicata possibile e senza urtare i suoi sentimenti?" la sua voce è segnata dalla preoccupazione, ma questo è un interrogativo che si sono posti tutti.

"Lo hai detto anche tu Maddalena, non sappiamo quale sarà il suo stato emotivo quando si sveglierà. Potrebbe essere consapevole di quello che è successo così come potrebbe non esserlo, potrebbe essere triste come potrebbe essere arrabbiata o spaventata. Non ci sono certezze ma, per ogni evenienza, è meglio parlarle di quello che è successo con la massima delicatezza così da non generare un possibile sentimento negativo in lei, qualunque esso sia. Ma la prima cosa che vi verrà in mente non appena si sveglierà non sarà quella di parlarle del suo incidente o del suo coma, sarà tutt'altro vedrete." sorride e Maddalena, Vittorio e Paulo si tranquillizzano immediatamente.

Paulo non ha ancora deciso cosa le dirà non appena la vedrà svegliarsi, anche perché non è facile. Potrebbe farsi tutti i piani e tutte le congetture di questo mondo ma è pur sempre vero che l'emozione potrebbe fare brutti scherzi e coglierlo alla sprovvista, facendogli dire una cosa anziché un'altra. Una cosa è certa, lei saprà quanto le sia mancata, saprà quanto la ama e saprà anche che è intenzionato a stare per tutta la vita insieme a lei quando avrà organizzato tutto al meglio per farle la proposta.

"A tal proposito." riprende la parola. "Non ricordo se ve lo avevo già detto oppure no, ma comunque vorrei che non le diceste niente sulla faccenda del matrimonio."

"Come? Perché no?" procedono le due donne in coro.

"Voglio organizzare una sorpresa speciale, lei merita una proposta meravigliosa e ho intenzione di dargliela. Le diremo semplicemente che questo anello.." lo accarezza con il pollice della sua mano. "..è solo il suo regalo di compleanno e nulla di più, mi fareste questo favore?"

"La scelta è completamente tua ragazzo, ci adegueremo alla tua richiesta ovviamente." lo tranquillizza il suocero.

"Grazie." mormora, poi si sconnette completamente dal resto dei loro discorsi e si concentra su altro.

"Quale immaginate sarà la sua faccia non appena Paulo le chiederà di sposarlo?" Vittorio chiede, con lo sguardo un po' malinconico.

Sembra ieri il giorno in cui ha tenuto quella bambina di a malapena tre chilogrammi in braccio mentre, adesso, sa che deve prepararsi a portarla all'altare e donarla alle braccia dell'uomo che la amerà e la proteggerà per tutta la vita. È vero quando si dice che i figli crescono troppo in fretta e adesso si rende anche lui conto della veridicità di quelle parole.

"Conoscendola sarà molto emozionata, credo che arriverà addirittura a piangere per la profonda emozione, sai?" gli risponde la madre. "Ma chi non lo sarebbe? Anche io alla fine ero molto emozionata anche se non sono esattamente il tipo di persona romantico."

"Io non credo che piangerá ma questo non toglie che non sarebbe felice di diventare la moglie di Paulo." solo in quel momento il ragazzo torna con i piedi per terra e guarda Agata come per chiederle che cosa abbia detto fino ad adesso.

Il suo essere distratto stranisce tutti.

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"Buongiorno amore" / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora