; trentaquattro ;

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× "Casa dolce casa." sorride Cecilia quando finalmente entra all'interno della sua abitazione, venendo raggiunta da Kaia e Bowen che le fanno le feste. "Ciao piccoli miei, quanto mi siete mancati." si abbassa alla loro altezza e li riempie di coccole mentre Paulo sistema un po' le sue cose. "Mi aspettavo di trovare la casa sottosopra, invece sei stato bravo." Cecilia lo abbraccia da dietro.

"Come sei gentile, hai sempre così tanta fiducia in me." ride mentre si rigira tra le sue braccia. "E poi mia madre mi ha dato una mano."

"Adesso mi spiego tutto." si guarda intorno e prende un respiro di sollievo, l'aria dell'ospedale iniziava a darle fastidio. "È così bello essere qui."

"E per me è bello averti qui, anche se ho rivalutato l'aspetto del dormire da solo." ridacchia mentre camminano verso la camera da letto.

"Davvero?"

"No, questo letto è troppo grande per farci dormire una sola persona." ammette poi, sedendosi su di esso.

Cecilia, invece, ci si butta a capofitto e abbraccia i suoi cuscini insieme ai suoi peluches.

"Quanto mi sei mancato, sei sempre così morbido." parla al letto. "Finalmente posso dormire comoda."

"Vuoi andare a dormire?" le chiede il fidanzato, non è che sia esattamente l'ora adatta ma se è stanca nessuno le vieta di farlo.

"Scherzi? Ho dormito per un mese, sento che potrei restare sveglia per giorni." esagera, allargando le braccia lungo il materasso. "E poi voglio stare con te."

"Questo direi che è una bella idea." annuisce lui. "Cosa vuoi fare?" in risposta lei si siede prima sul letto, lo guarda e poi si sistema a cavalcioni sulle sue gambe, togliendogli come prima cosa la maglietta. "Niente sforzi." dice a malincuore non appena si staccano.

"Non vuoi?"

"Non è che non voglia perché lo voglio immensamente, ma non dovremmo."

"Ma io sto bene, devo stare ferma se avverto malori e non è questo il caso." sbuffa. "Sto sotto se ti può far stare più tranquillo e poi il sesso migliora la salute."

"Mi fa quasi impressione che tu me lo dica così quando ho letto su internet che dopo un trauma cranico il desiderio sessuale si abbassa. Mi son preso un infarto per nulla."

"È sempre soggettivo." alza le spalle in sua difesa. "Quindi?"

Sbatte più volte le palpebre per darsi un'aria innocente, gesto che fa impazzire ancora di più Paulo che la prende per i fianchi e la fa sistemare sotto di lui. Inizia a baciarla con foga mentre le toglie i vestiti di dosso, accarezzando le sue curve e sentendosi completamente avvolto da una bellissima sensazione. Quando sono entrambi nudi, le lascia un ultimo bacio sulle labbra, poi scende al petto e percorrere tutto il torace, arrivando alla sua intimità. Inizia a darle piacere con la lingua, sentendo la sua voce farsi largo nella stanza e nelle sue orecchie.

"Ah!" geme, stringendo in due pugnetti i suoi capelli.

Deve ammettere a sé stesso che gli era mancato tutto questo, gli era mancata da morire lei, in tutte le sue sfumature.

Si stacca quando sente che sta per venire e si sistema tra le sue gambe, la bacia ancora e poi spinge contro di lei. Si beano entrambi di quella sensazione e gli occhi di Cecilia osservano il corpo di Paulo, così bello e perfetto. Stringe le sue spalle e bacia il suo collo, facendogli venire i brividi lungo la schiena. Una settimana fa, quando si è svegliata dal coma, credeva di non ricordare nulla delle sensazioni vissute e invece si sbagliava, ricorda ogni dettaglio e si sente così bene insieme a lui.

"Paulo!" lo chiama, muovendo i fianchi in sua direzione.

Ma lui fa peso sulle braccia per guardare la sua espressione avvolta dal piacere, si ferma e da spinte più secche e veloci, facendole inarcare la schiena mentre chiede di più. Torna a muoversi più velocemente di prima, togliendosi di dosso tutte le preoccupazioni subite in questi giorni e tutto quello che lo ha infastidito, beandosi poi di quel contatto così piacevole. Si abbassa per baciarla ancora, mordicchiandole il labbro inferiore e tirandolo leggermente, lasciandolo quando lei si sporge per prendersi un altro bacio.
Quando raggiungono l'orgasmo, riprendono fiato e poi si sistemano insieme sotto le coperte.

"Dio." mormora lei, passando una mano sul suo viso.

"Che c'è?"

"È stato bellissimo." si accoccola di più a lei.

"Anche per me, non hai idea di quanto sia stato terapeutico." le lascia un bacio sulla guancia.

"Si è fatta sentire l'astinenza, andavi come un matto." ridacchia.

"Non mi sembra che ti sia dispiaciuto."

"Affatto." scuote la testa e prende un respiro profondo. "Sai che ho avuto un po' la sensazione di non tornare mai più?"

"Non ho ancora capito se eri cosciente oppure no." dice sinceramente.

"Non è che sentissi quello che vi stavate dicendo, però avevo la sensazione di starmene ferma da un bel po' ed ho avuto paura di restare in quel modo per sempre, fino a quando anche il mio cervello non si sarebbe lasciato andare. Però avevo la sensazione che tu fossi lì e mi sono consolata in quel modo, non avrei mai immaginato che avresti fatto davvero di tutto pur di starmi vicino." il suo tono di voce è basso, come se avesse timore di dire quelle cose.

"Se fosse stato per me non ti avrei mollato nemmeno per un secondo."

"No, è giusto che tu abbia continuato con la tua vita nel mentre e sarebbe stato giusto se lo avessi fatto nel caso in cui non mi fossi svegliata, anzi, avrei capito anche se non ti avessi trovato accanto a me."

"Sei pazza? Non dire queste cose." si mette a sedere. "Non parlare di ipotesi così, sei tu che hai detto che certe cose non si dicono. E poi non devi nemmeno pensare alla sola idea che me ne sarei potuto andare e lasciarti, non lo farei mai e poi mai."

"Scusa." si sente in colpa quando lo vede infastidito da quelle parole.

"Amore io ti amo, ti amavo prima che accadesse quel brutto incidente, ti ho amato mentre eri in coma e ti amo adesso che sei qui. Sei fatta per stare con me ed io con te, non potrei mai lasciarti." le da un bacio. "Non pensare a queste cose brutte, ok? Da adesso in poi mi devi promettere che penserai solo ad essere felice, dimmi tutto quello che vuoi, che ti passa per la testa. Sono qui per questo."

"Ma per essere felice non voglio gravare su di te."

"Se sei felice tu lo sono anche io, lo sai." si sporge per darle un bacio casto. "E poi dobbiamo recuperare un mese di attività di coppia." la vede abbassare lo sguardo sui loro corpi nudi e si mette a ridere. "Non solo quello, anche, ma anche tutto il resto."

"E cosa mi dici degli sforzi?"

"Tu dovrai solo pensare a rilassarti, ok?"

"Solo se tu non esageri, non mi va di approfittarne." pone la condizione.

"Non ti piace proprio essere viziata, eh?" chiede ironicamente ma lei scuote comunque la testa. "Va bene, recupereremo tutto ma nella maniera più tranquilla di sempre, te lo prometto."

Davanti a quella promessa, Cecilia sorride e lo attira su di sé ancora una volta dato che ha voglia di coccole.

. . .

"Buongiorno amore" / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora