; trentasette ;

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× "Amore sono a casa." la avverte Paulo non appena torna a casa, iniziando a camminare verso il salone.

"No!" strilla la ragazza che raccoglie parte dei fogli sparsi sul tavolo, venendo aiutata dalla suocera e dalla madre.

"Hey che succede?" ride, divertito dalla sua reazione.

"Vai via." gli intima la fidanzata, non riuscendoci dato che si avvicina e prende uno dei fogli in mano.

"Vestiti da sposa?" osserva mentre si lascia andare ad un'altra risata. "Stavate spulciando tra le riviste?"

"Non dovresti nemmeno essere qui, il vestito deve essere una sorpresa." lo rimprovera la madre.

"Non credo che vogliate comprare tutti questi abiti." poggia la foto sul tavolo e vede la fidanzata sospirare. "Che ti prende?"

"Non ho ancora scelto, sembra impossibile trovarne uno." sbuffa.

"Li devi vedere indosso cara." le dice la madre, accarezzando la sua spalla. "Piuttosto dovreste pensare a dove celebrare il matrimonio."

"In Argentina." risponde lei mentre mette in ordine i fogli sparsi dappertutto.

"Come mai questa scelta?" la interroga il fidanzato, aiutandola.

"Perché? Ti dispiace l'idea?"

"No, certo che no. Voglio solo sapere cosa ti ha spinto a prendere questa decisione."

"Perché è lì che sei cresciuto tu, no? E poi vorrai essere il più vicino possibile a tuo padre, senza contare che le temperature a maggio lì sono belle dato che sarebbe autunno."

"Oh cavolo, aspetta, aspetta, sento che mi sto emozionando." Alicia asciuga i suoi occhi.

Paulo, invece, sorride ed abbraccia la ragazza, poggiando la testa contro la sua spalla mentre assimila quelle parole.

"Sei unica." mormora e lei lo abbraccia.

"È giusto così." sussurra. "E poi a me piace l'Argentina, spera che nostro figlio nasca lì."

"Quale figlio?" si stacca e la osserva con aria indagatoria.

"Non aspetto un bambino adesso, ma per il futuro." si spiega meglio.

"Allora lo devo prendere come un invito?" le lascia un bacio sulla guancia.

"Scemo, magari ci pensiamo dopo che sarà finito questo stress da organizzazione di un matrimonio."

"Va bene amore, ci penseremo dopo." si siede accanto a lei.

"Quasi non posso credere che vi state sposando e dire che abbiamo dovuto quasi denunciare quella tipa che era contraria." sospira Maddalena.

Cecilia corruga la fronte, non capendo a chi si stia riferendo o a cosa. Prova a ricordare se Paulo o sua madre stessa le abbiano accennato qualcosa ma non le viene nulla in mente.

"Chi stavate denunciando?" chiede allora dopo poco.

"Non glielo hai raccontato?" Alicia chiede al figlio.

"Lo stavo facendo ma non ricordo cosa ci abbia interrotti e poi mi è caduto di mente." dice sinceramente, è stato poi troppo impegnato ad organizzare la proposta e tutto il resto da essersene completamente scordato.

"Puoi farlo adesso?"

"Hai presente Nancy? Quella tipa che lavora con te?"

"Volevi denunciare lei? Perché?" alza almeno di un'ottava il tono di voce.

"Ricordi l'anello che ti ho dato per il compleanno? Lo ha rubato e lo ha restituito quando io e tua madre le abbiamo detto di averla messa con le mani nel sacco."

"E tutto questo perché era contraria all'idea che Paulo ti sposasse e voleva che si mettesse con lei." prosegue Maddalena. "Poi si è presa una strigliata da Paulo e si è fatta da parte oltre ad essersi guadagnata un impegno scritto dall'ospedale di tenerla lontana da te."

"Wow." si limita a dire mentre cerca di immaginare le sequenze delle scene nella sua testa.

"Non fartene un peso, ormai è acqua passata e lei non ci darà pii fastidio, Laura mi ha anche detto che si è licenziata." l'argentino prova a destare la ragazza dai suoi pensieri.

"Mi stavo solo chiedendo il perché di un gesto simile."

"Le persone cattive non hanno bisogno di una motivazione in genere e pensavamo fosse il suo caso, ma lei era spinta dalla gelosia perché voleva essere al tuo posto e avere Paulo tutto per sé." la suocera alza le spalle.

"Quindi voleva te." sospira. "E tu cosa le hai detto?"

"Che non mi interessava della sua opinione e che ti avrei chiesto lo stesso di sposarmi perché sei tu la donna della mia vita." sorride, facendole fare lo stesso.

"Questo spiegherebbe tutte quelle volte in cui veniva da me a chiedere come tu stessi, se avresti giocato le partite o se mi saresti venuta a prendere con la macchina." riflette a voce alta.

"Non pensarci più, ormai non è più importante." la abbraccia. "E l'importante è che io e te stiamo ancora insieme, alla faccia sua."

"Ha ragione Paulo, ormai è acqua passata."

Ma per quanto le dicano questo, non riesce a togliersi dalla testa quei pensieri e, anche quando le loro madri vanno via, Cecilia non fa altro pensarci anche durante la cena e poco prima di mettersi a letto.

"Va tutto bene?" le chiede il calciatore quando nota che questa sera è parecchio silenziosa.

"Si, stavo pensando a Nancy e a quello che è successo con lei mentre ero in coma."

"Perché ti devi tormentare così? Lascia perdere." spegne la luce e si stende accanto a lei, attirandola in un abbraccio.

"Non lo so, è che.. mi da parecchio fastidio l'idea che abbia cercato di accalappiarti mentre io non potevo fare niente per impedirglielo. Mi si intreccia lo stomaco al sol pensiero e mi sale la voglia di colpirla."

"Ah, quindi sei gelosa." sorride. "Non ne hai bisogno, ho occhi solo per te."

"Quasi quasi le invierei l'invito solo per dispetto." mormora tra sé e sé, stringendosi a Paulo.

"Sarebbe divertente ma quella lì è capace di tutto e potrebbe anche presentarsi." boccia l'idea.

"Tu non sei mai stato attratto da lei, vero?"

"Non mi ricordavo nemmeno della sua esistenza prima che venisse a trovarti in ospedale per rendere credibile la sua facciata da brava ragazza e persona e poi preferirei morire anziché stare con una persona così meschina come lei." ammette.

"Questo è un sollievo." poggia la testa sul suo petto. "Tu sei solo mio, mi da fastidio sapere che altre persone potrebbero voler portarti via da me."

"Non accadrà mai, non ti lascerò mai." e con quella sicurezza unita alle sue coccole, quel pensiero va via dalla sua testa.

. . .

"Buongiorno amore" / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora