Ange

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"Gelso di te?"
Feci scorrere i miei occhi dall'alto al basso
"Si biondino" disse sorridendo
"Ti piace proprio farti film mentali eh?"
"In realtà no, sono molto realista"
"Dai su non farmi ridere"
"Ok allora dimmi, se ora andassi da Colette..."

Si avvicinò a me circondando il mio bacino con le braccia avvicinandomi a lui. Avevamo i petti nudi attaccati.

"E incominciassi a parlarle"

Fece scorrere il suo indice su tutta la  lunghezza del braccio, partendo dal polso arrivando alla mia spalla incominciando a disegnare dei piccoli 8.

La mia pelle si ricopri interamente di brividi.

"Ad accarezzarla"

Portò la mano sul mio viso incominciando a lasciarmi dolci carezze sulle guance paffute

"A toccarla"

Porto le mani su quello che ormai avevo capito fosse il suo posto preferito. Il mio sedere.
Lo strizzo fortissimo, gesto che mi fece sussultare.

"A baciarla"

Mi bacio il collo lentamente

"A marchiarla"

Iniziò a mordermi voracemente il collo, passandoci successivamente la lingua per alleviare il dolore.

Mi prese nuovamente in braccio legando le mie cosce al bacino tenendomi rigorosamente dal culo e mi sbatte contro la parete della doccia.

Avvicinò pericolosamente le nostre labbra e mi sussurro
"A farla mia"

In quel momento mi ritrovai a proiettare l'immagine di Christian e Colette insieme.

Sentì qualcosa di molto strano. Era un misto tra rabbia e disgusto proprio al centro del petto.
No, decisamente non volevo più pensarci.
Ma a quel punto mi domandai perché?
Perché mi fa questo effetto pensarlo con un'altra?

"Ti darebbe fastidio piccolo?"

SI.
Decisamente si

Così senza pensarci due volte mi impadronì delle sue labbra.
Lo senti sorridere nel bacio.

Ansimo. Il mio respiro è forte e il mio cuore batte tremendamente veloce, non mi stacco. Non riesco a stufarmi delle sue labbra, delle sue mani, dei suoi morsi, dei suoi occhi, dei suoi capelli così ricci, del suo sorriso e del suo calore. Non riesco a stufarmi di lui.

Non so davvero cosa fosse ad attrarmi così tanto in lui, eppure lo ero da morire.

A un certo punto Christian si staccò dalle mie labbra e mi guardò negli occhi.

Lo guardo.
Ma perché deve essere così dannatamente sexy?

I suoi occhi sono una rovina
La mia.
La sua bocca è rossa come il peccato, carnosa quel tanto che basta.
L'addome è talmente definito che sembra quasi rifinito con una matita.

Deglutisco rumorosamente ma non smetto di guardarlo.

Osservo le sue braccia possenti e le mani arpionate ai miei fianchi.
Mani enormi su cui si intravedono  perfettamente le vene bluastre.
Il pensiero che lui possa risultare così forte e grosso al mio confronto, mi fa venire la pelle d'oca.

Successivamente poso i miei occhi sulla parte coperta da quei pantaloni così aderenti.
No, non posso cadere così in basso. Eppure quanto cadrei volentieri in basso, davanti a lui, magari in ginocchio...

Senza volerlo il mio sguardo ritorna sulle sue labbra.

Ho una voglia assurda di farlo impazzire, non mi domando nemmeno il perché, alla fine provocarlo un po' non farà male a nessuno.

Violet et blanc à Paris ZENZONELLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora