四 Yon 4

459 31 10
                                    

I capelli di Nezuko erano lunghi e morbidi, la spazzola scendeva giù rendendoli ad ogni passata sempre più setosi e luminosi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

I capelli di Nezuko erano lunghi e morbidi, la spazzola scendeva giù rendendoli ad ogni passata sempre più setosi e luminosi.

Le sorrisi mentre giocavo con le ciocche creandole una treccia come ero solita fare ai miei capelli , mentre lei mugolava dietro il pezzo di bambù che le copriva la bocca.

Era ancora tropo presto per privarla di quella protezione, poiché nonostante fosse in grado di controllarsi, preferiva non mettere in pericolo nessuno.

Si alzò e inizio ad andare avanti e indietro, mentre alzava le gambe e poi le braccia per raccontarmi le avventure passate contro i demoni uccisi per mano di suo fratello, di cui era tanto orgogliosa.

"Ichika, ci sarebbe da sistemare un post battaglia di alcuni ammazzademoni, vuoi venire?"

Annuì ad una delle mie colleghe, alzandomi e dando una leggera carezza a Nezuko per salutarla.

I miei colleghi non sapevano che fossi un demone, si erano sempre chiesti come facessi ad essere così forte e mai stanca, ma non si erano mai preoccupati di starmi accanto, si fidavano di me, ed io ero grata della loro fiducia.

Seguì tutti gli altri compagni in mezzo al bosco, camminammo per diversi chilometri, fino ad arrivare ai piedi di una montagna, da cui sentii subito l'odore di sangue, qualcuno era rimasto ferito.

I miei compagni corsero a prestare soccorso agli ammazzademoni, mentre io iniziai ad ispezionare la zona per esser certa che nessuno fosse lasciato indietro, e ciò che mi trovai davanti fu una scena molto divertente.

Mitsuri, il pilastro dell'amore, con le sue lunghe trecce folte, verdi e rosa, rideva piegata in due di Sanemi.
Osservai attentamente il pilastro del vento, aveva entrambe le gambe e parte del braccio sinistro coperte da una melma fangosa, sicuramente opera di un demone.

"Mitsuri smettila di ridere e aiutami ad uscire da questa cosa"

Affermò lui infuriato, arrabbiato perché la compagna lo prendeva in giro, e giurai che la principale ragione era perché non riusciva a salvarsi da solo.
La giovane ragazza si avvicinò a lui afferrandolo per il braccio con entrambe le mani, e poi spinse con tutta la forza che aveva sviluppato con i suoi allenamenti, ma invece di riuscire a tirarlo fuori, fece la cosa inversa, sprofondò ancora di più, sommergendolo fino al collo.

"Maledizione Mitsuri"

Imprecò lui, e in quel momento fu impossibile per me trattenermi dal ridere, entrambi appena mi sentirono, si voltarono verso di me, vedendomi arrivare.

Nonostante gli stessi ridendo in faccia, e nonostante la sua espressione si faceva sempre più nera e incazzata, non mi importava, la sua immagine era troppo divertente, e Mitsuri iniziò a ridere con me.

"Che cazzo, aiutatemi invece di ridere"

Ci zittimmo per un secondo, poi io e Mitsuri ci guardammo negli occhi, e scoppiammo di nuovo a ridere.

Sanemi's LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora