2- phone number

2.9K 171 237
                                    

Il giorno dopo Louis era determinato a rompere i coglioni al nuovo professore. Così, si alzò dal letto ed iniziò a prepararsi. Si fece una doccia veloce e si stava lavando, quando sua sorella Lottie entrò nel bagno "Hai dei soldi?" Gli chiese lei.

Louis aprì gli occhi che aveva chiuso per l'acqua e la guardò scettica mentre si insaponava la testa "per cosa?"

"Devo comprarmi di vestiti"

"E per cosa? Portarti a letto qualcuno? Quando scopi nemmeno ti servono i vestiti, quindi sarebbe uno spreco di soldi"

"Puoi essere per qualche minuto normale?"

"Sei entrata mentre mi sto facendo la doccia, non sono io quello non normale" rispose Louis sciacquandosi i capelli.

Lottie alzò gli occhi al cielo e sbuffò "quindi? Mi dai dei soldi si o no?"

"Dipende, oggi vuoi mangiare si o no?" Controbattè Louis, chiudendo la doccia e prendendo un telo che aveva appoggiato precedentemente sul lavandino, legandoselo al bacino "non abbiamo nemmeno dei soldi per portare avanti questa casa e tu vorresti comprarti vestiti nuovi?" Rise uscendo dal bagno.

Lottie lo seguì fino alla sia stanza "solo venti dollari"

Louis sospirò e si levò il telo, iniziando a vestirsi. Una volta in boxer e maglietta, si avvicinò a sua sorella con uno sguardo abbastanza triste "mi dispiace, dico sul serio, ma ci servono i soldi" le disse mettendogli una mano sulla spalla "non riesco a fare abbastanza soldi al lavoro per comprare nuovi vestiti a tutti voi, ci sto provando, dico sul serio, ma in questo momento siamo al verde"

La ragazza annuì sbuffando "capito, scusami"

"Vai a scuola ora o farai tardi, lo scuolabus non prende i ragazzi da questa parte della città, quindi muovi il culo"

"Vado vado" disse lei, uscendo dalla stanza ed andando verso la porta di casa.

Louis rimase in stanza e prese il suo portafogli. Aveva tredici dollari in esso. Sospirò e si portò le mani agli occhi. Odiava dire di no alle sue sorelle. Odiava dire loro che non potevano vivere una vita normale perché non c'erano i soldi. Odiava tutto quello.

Una volta controllato che tutte le sue sorelle -ne aveva quattro- fossero andate a scuola, anche Louis andò alla propria. Le prime ore andarono molto lentamente, ma la quinta ora era finalmente arrivata e il professor Styles entrò nella classe, e Louis fece un sorrisetto.

Harry posò in quel momento lo sguardo su di Louis e sospirò quando vide il suo sorrisetto di già sul viso. "Allora" Harry sbattè le mani "facciamo un po' di cultura generale prima di iniziare la Divina Commedia, vediamo quante cose sapete" disse ad alta voce "circa in che anno è nato Dante?"

"Mille duecento sessantacinque" rispose Louis all'istante, alzando la voce, il sogghigno che non lasciava mai il suo volto.

"È, ehm... giusto..." annuì Harry un po' sorpreso "bene, la donna che amava"

"Beatrice" rispose di nuovo Louis "più che altro la stalkerava, secondo me Dante aveva qualche problema, era un sottone sicuro"

"Grazie per l'intervento, ma non usciamo dal discorso" disse Harry unendo le mani insieme ed intrecciando le dita tra di loro "comunque, è ancora una volta giusto" aggiunse poi "sapete di quale, diciamo, 'fazione' faceva parte?"

"Era un guelfo bianco, ma aveva gli stessi pensieri dei ghibellini" Louis portò la testa all'indietro, annoiato "Dante è facile, possiamo fare Boccaccio? Ci stanno delle novelle che mi piacciono molto"

"Si, tipo?"

"La Badessa e le braghe" sorrise Louis mentre gli altri della sua classe non avevano idea di cosa stesse parlando.

Harry serrò le labbra ed annuì "ovviamente" borbottò a sé stesso "come fai a conoscere così bene Dante e Boccaccio, comunque? Lo avevate già studiato?"

"Oh no, aiutavo un amico di mia sorella a ripetere le sue lezioni e delle cose mi sono rimaste in mente"

"E chissà perché proprio quella novella ti è rimasta in mente, eh?"

"Oh no, anche quella dell'usignolo e quella del ragazzo che fa finta di essere sordo muto e si scopa tutte le suore del monastero-"

"Va bene, perché non esci dalla classe per qualche minuto?"

Louis alzò le sopracciglia, "mi stai cacciando dalla classe?"

"È esattamente quello che sto facendo, si"

"Wow, questa è la prima volta che un professore mi fa qualcosa dopo aver detto una delle mie solite frasi" Louis si alzò dalla sedia e si avvicinò alla porta "per quanto dovrei restare qui fuori, Harry?"

"Fino a quando non te lo dico io, Lewis"

"Mi chiamo Louis, non è tanto difficile da ricordare"

"Si si ok" Harry si avvicinò alla porta e la chiuse velocemente, chiudendogliela in faccia.

Louis annuì a sé stesso e si sedette a terra, aprendosi una sigaretta nel mentre e portandosela tra le labbra, inspirando il fumo che da essa usciva.

Rimase lì a terra per circa venti minuti, quando la porta si aprì e il professore Styles uscì dalla classe. Louis guardò l'orologio e vide che mancavano ancora dieci minuti alla fine della lezione, così si alzò in piedi, capendo che fosse uscito per parlare con lui "Hai intenzione di fare innuendi sessuali ogni giorno fino alla fine dell'anno, Tomlinson?" Louis sospirò e si fece un tiro con la sigaretta "Stai per caso fumando dentro la scuola?"

Louis corrucciò le sopracciglia ed alzò la sigaretta in aria "Beh... si? Cosa credi sia questa?" Harry gli prese la sigaretta dalle mani e la chiuse facendola strusciare a terra, buttandola poi nel cestino vicino a loro "hey, adesso me la ripaghi!"

"Non puoi fumare dentro la scuola, nè tanto meno rispondermi così nella classe! Io sono il tuo professore dannazione, i tuoi genitori ti hanno mai insegnato le buone maniere?"

"Mia madre si è suicidata e mio padre è un alcolizzato che torna una volta al mese per chiedere dei soldi. Nessuno mi ha mai insegnato nemmeno a vestirmi, ti aspetti che qualcuno mi abbia insegnato l'educazione?" Louis rise sarcasticamente, cingendo le braccia al proprio petto.

Harry aprì gli occhi ed alzò le sopracciglia "Oh, o mio Dio, mi dispia-"

"Non ho bisogno della tua compassione, Styles, non me ne frega un cazzo comunque dei miei genitori" lo interruppe il ragazzo "senti, non sono come tutti quanti voi, ok? Non ho l'educazione dei fighettini viziati, io sono cresciuto così, tra il sesso, l'alcol e il linguaggio volgare"

"Stai a scuola ora, però, devi imparare che ci stanno delle regole-"

"Regole regole regole, cazzo me ne fotte a me delle regole. Senti, sei nuovo qui, non mi conosci e adesso pensi che tutto quello che esce dalla mia bocca sia oltraggioso, ma tranquillo, ti ci abituerai"

"Devi smetterla di fare commenti inappropriati nella mia classe"

"Oh, dici ad esempio dire che tu sei fottutamente attraente e vorrei scoparti sulla tua cattedra?" Louis si appoggiò di schiena al muro, sogghignando.

"Wow" Harry alzò le sopracciglia "Sei veramente diretto"

"Usciamo insieme? Sono un bravo compagno a letto, lo dicono tutti quelli che sono stati con me, e fidati, sono tanti"

Harry scosse la testa come stanco e poi guardò Louis, inclinando il capo di qualche grado a destra "Va bene" rispose.

"Va bene?" Chiese Louis, sbalordito. Ok, non si aspettava quella risposta.

"Certo, usciamo insieme, dammi il tuo telefono" Harry estese la mano verso il ragazzo e Louis gli passò il telefono già aperto sulle chiamate "ti salvo il mio numero" Louis lo guardava con le sopracciglia corrucciate ed estremamente confuso mentre il professore salvava veramente il proprio numero. "Ecco qui" disse dando di nuovo il telefono a Louis. Quest'ultimo vide il numero salvato e notò come Harry si fosse salvato 'prof letteratura<3'. In quel momento la campanella suonò "devo andare alla mia prossima ora, ti scrivo allora" e così, Harry se ne andò, lasciando un disorientato ed estremamente confuso Louis alle spalle.

Che cazzo era appena successo?

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora