7- southside

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Harry scese dalla macchina, chiudendola subito dopo. Si guardò attorno. Dire che quel quartiere era malandato era un eufemismo. Le case erano ridotte malissimo. Seguì Louis disorientato verso la porta di una casa bianca. "Hey, Tommo!" Sentirono una voce urlare alla loro destra.

Entrambi girarono la testa verso quella direzione e Louis sorrise quando vide il sui vicino Tommy scuotere la mano nella sua direzione in segno di saluto "hey, sei tornato dalla tua vacanza?"

"Amico, ho visto cose in prigione che voi comuni mortali non potete nemmeno immaginare!"

"Prigione?" Chiese Harry a bassa voce guardando Louis.

Quest'ultimo alzò le spalle, e "è stato beccato mentre spacciava della droga ad un ragazzo ricco, si è fatto tre mesi dentro" gli spiegò a bassa voce "fatto qualche amico?" Urlò poi all'altro ragazzo.

"Uno ha cercato di uccidermi" rispose Tommy "Oh, e c'era un ragazzino della tua età, porca troia dovevi vederlo, era la mia troietta personale"

"Non farti troppe seghe, o ti cade la mano"

"Perché invece non me le fai tu le seghe? Così non mi cade la mano"

Louis rise e prese le chiavi dalla sua tasca, mentre Harry ascoltava quella conversazione esterrefatto. Possibile che stavano urlando quelle cose così liberamente in quella strada? "Ti dico, l'offerta non mi dispiacerebbe, ma ho ospiti"

"Giusto, chi è? È fottutamente attraente, una cosa a tre?"

"Louis, quanto ci metti ad aprire questa porta?" Chiese Harry a disagio e a bassa voce.

Louis rise ed alzò le spalle "devo prendere la chiave giusta..." gli rispose, prendendosi gioco di lui. "È il mio professore" alzò poi la voce, così da farsi sentire anche da Tommy.

"Oh, questo rende il tutto migliore"

"Trattieni il tuo cazzo nei pantaloni e calma gli ormoni. Se ne andrà comunque tra poco"

"Va bene, vuol dire che andrò a farmi tua sorella"

"Hey Tommy, guarda dietro di te" Tommy si girò di spalle e, quando riportò lo sguardo su di Louis, quest'ultimo aveva il braccio teso in avanti e la mano che faceva il dito medio.

"Possiamo entrare?" Chiese Harry supplichevole.

"Si, scusa" rispose Louis girando la chiave nella serratura ed aprendo la porta.

Giusto quando stavano per entrare, Tommy disse un'ultima cosa "ho sentito che Troy sta qui in giro" Louis si fermò a quella frase e guardò il ragazzo "volevo avvertirti"

Louis annuì "grazie" lo ringraziò, prima di entrare in casa, seguito da Harry, e chiudere la porta subito dopo. Tre secondi dopo, tre ragazzine corsero verso di lui ad abbracciarlo "hey, ciao!" Salutò le sue sorelle "Dov'è Lottie?"

"In camera, dice che è arrabbiata con te" rispose Fizzy, la sua seconda sorella. Aveva quindici anni, uno in meno di Lottie.

Louis sospirò ed annuì "ok, vado a parlarle mentre faccio del tè" disse "ragazze, lui è Harry, il mio nuovo professore di letteratura. Harry, loro sono le mie sorelle, Félicité, ma la chiamiamo Fizzy, lei è Pheobe e lei è Daisy" Indicò le ragazze "ci sta pure Charlotte, noi la chiamiamo Lottie, ma ora sta in camera"

"Ciao" le salutò Harry in imbarazzo.

"Ok, ti faccio del tè" Esclamò Louis camminando verso la cucina. Miracolosamente, avevano del tè, quindi iniziò a prepararlo. Nel mentre che il tè cuoceva, andò in camera di sua sorella e bussò alla porta "Posso?"

"No" rispose Charlotte da dentro la stanza.

Louis sospirò ed abbassò la maniglia "sto entrando" la avvertì, così aprì la porta ed entrò nella stanza. Lottie era in mutande e reggiseno distesa sul letto, il telefono in mano "ho una cosa per te"

"Se sono altri vestiti usati, risparmiateli"

"Non lo sono. Mi guardi, per favore?" Lei sospirò e girò la testa verso suo fratello. Questo portò le mani nella tasca dei pantaloni ed aprì il suo portafoglio. Dentro ad esso c'erano i duecento dollari che si era fatto due giorni prima, così ne prese cinquanta e li passò a sua sorella "così puoi comprarti dei vestiti nuovi" le disse mentre lei prendeva i soldi in mano "ecco, questi"

"Dove hai preso questi soldi?"

"Ho fatto dei lavorini in giro, diciamo"

Lei guardò i soldi ed annuì, mettendoseli in tasca "grazie"

"Ehm... ci sta un ospite a casa, comunque. Si chiama Harry, quindi, se vai di là, sappi che ci sta lui" Lei annuì e Louis uscì dalla sua camera, diretto verso la cucina, Harry era seduto su una delle sedie attorno al tavolo. "Eccomi, scusa per il ritardo, ecco il tuo tè" prese un bicchiere -non era esattamente pulito, ma Harry quello non aveva il bisogno di saperlo-, mise il liquido nel bicchiere e lo passò al suo professore "scusa per la faccenda della droga, della rissa, della polizia... di quello che è successo qui fuori..."

"Hai una vita abbastanza movimentata, direi" Louis rise ed annuì consapevole "chi è Troy?" Chiese poi mentre beveva un sorso dal bicchiere.

"Mio padre" rispose il minore tranquillamente.

"Quello che non vedi da qualche mese?"

Louis annuì "lui scompare e riappare dopo un po', fa sempre così, non voglio molto vederlo, tendo a scappare da lui, sai.."

"Capisco, scappi dal dolore che tuo padre potrebbe portarti"

Louis corrucciò le sopracciglia e scosse la testa, guardando Harry "Oh, no no, non intendo 'spiritualmente', intendo, sai- fisicamente, l'ultima volta che l'ho visto mi stava rincorrendo con un coltello"

"Stai scherzando"

"Beh, era meglio di quella prima. Quella volta mi ha rincorso con una pistola. Scappare mentre vieni sparato è tra le cose che non ti raccomando di fare" Louis scosse la testa, come se quello che avesse appena detto fosse la cosa più normale del mondo.

Harry guardò Louis negli occhi, magari alla ricerca di qualche segno di sarcasmo, ma Louis non stava mentendo, stava dicendo la verità "sei un sorta di boss mafioso o qualcosa del genere, per caso?"

"Cosa?"

La porta si aprì in quel momento e Lottie entrò nella stanza. A quanto pare non si era scomodata di mettersi qualche vestito addosso, visto che era ancora in intimo "Oh- ok" Esclamò Harry portandosi velocemente le mani sugli occhi, così da coprirli.

Lottie rise, mentre Louis alzò la mano in cielo "avresti potuto almeno metterti qualcosa addosso, lo sai?" Si lamentò Louis.

"Volevo solamente prendere del latte" sbuffò la sorella, prendendo il latte dal frigorifero "in più, Janette mi ha chiesto di te"

"Chi cazzo è Janette?"

"Quella che ti sei scopato quest'anno"

"Non mi sono scopato nessuno quest'anno" storse il naso "Beh, nessuna ragazza, almeno"

"Lei dice a tutti che avete scopato"

"Descrivimela un attimo"

"Capelli neri, occhi grigi, occhiali... quella dell'ultimo anno che ha la voce stridula"

"Oh, ho capito" Esclamò Louis, come se gli si fosse accesa la lampadina "mi ha fatto un pompino, ma non abbiamo scopato"

"Vuole avere un appuntamento con te"

"Dille che non sono interessato"

"C'ho provato, ma dice che voi due siete destinati a stare insieme e altre stronzate così"

"Va bene, ci penso io, ora torna in camera e mettiti qualcosa addosso"

"Hai visto? Sto diventando una vera donna ora, Louis"

"Congratulazioni, e ora via"

Lottie sospirò ed uscì dalla cucina, tornando nella propria stanza. A quel punto Harry si levò le mani dagli occhi "nella vostra famiglia siete tutti quanti così diretti?"

"Ben venuto nel Southside, Styles"

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora