17- Rain on me

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Louis girò la testa verso Harry, le sopracciglia alzate "I didn't ask for a free ride-" Harry stava cantando seguendo la canzone di sottofondo della radio della macchina, nel frattempo che guidava "I only asked you to show me a real good time-" Louis allungò il braccio e spense la radio, così "hey! Perché l'hai spenta, la stavo cantando quella canzone io!"

"Perché- quella canzone è così- gay"

"Questo non ha senso!" Esclamò alzando le mani dal volante per pochi secondi "e poi, noi siamo gay"

Louis alzò le sopracciglia ancora di più "magari lo sei tu, io non sono un frocetto"

Harry guardò Louis per poco, riportando poi lo sguardo sulla strada "in che senso non sei gay?"

"Che non sono gay"

"Che sei quindi? Bisessuale?"

"No, ma la vuoi smettere? Io non sono gay, sono- normale. Solo perché mi piacciono i ragazzi non significa che io sia frocio"

"La vuoi smettere di dire quella parola?"

"E te la smetti di dirmi che sono gay?"

"Beh, scusami, ti piacciono i ragazzi, ho solo pensato-"

"A me non piacciono i ragazzi" lo interruppe, come offeso, e guardò fuori al finestrino "solo perché ci vado a letto non significa che sono gay. Io non sono gay, i ragazzi con i quali scopo lo sono, capisci?"

Harry fece una smorfia "No, in realtà"

"Senti, puoi guidare e basta? O faccio tardi al lavoro" Harry alzò le spalle e continuò a guidare. Guardò la radio e la riaprì. Louis aprì la bocca come fosse stato attaccato e la richiuse subito dopo. Harry lo guardò con un cipiglio infastidito sul viso e la riaprì. Louis allungò il braccio per richiederla, ma Harry gli diede uno schiaffo sulla mano prima che lui potesse fare niente "hey, mi hai fatto male!"

"Questa è la mia macchina e si sente quello che voglio io, mister 'scopo con i ragazzi ma non mi piacciono', se non ti sta bene, vacci a piedi al lavoro"

Louis lo guardò arrabbiato e portò lo sguardo fuori dal finestrino "maleducato" borbottò.

Harry alzò gli occhi al cielo ed alzò il volume della radio "I never asked for the rainfall. At least I showed up, you showed me nothin' at all" Mosse la testa a ritmo "dai, cantala con me" disse poi dando una pacca al braccio di Louis.

"Non la conosco"

"Tutti conoscono questa canzone"

"Beh, non io"

"Non mentire, cantala"

"No"

"Come vuoi" sbuffò "It's comin' down on me" Harry bloccò la musica e guardò verso di Louis. La macchina era ferma perché il semaforo era rosso, quindi poteva anche non guardare la strada in quel momento.

Louis lo guardò storto "non guardarmi così"

"Continuala"

"No" Harry continuò ad osservarlo e Louis sbuffò. Il minore guardò verso il basso, e "Water like misery" Cantò il pezzo successivo a bassa voce.

Harry sorrise vittorioso, così "It's comin' down on me"

"Questa cosa è così stupida" si lamentò Louis alzando gli occhi al cielo. Guardò poi il maggiore, e "I'm ready, rain on me"

Harry sorrise ancora di più, Louis lo vide ed iniziò inconsciamente anche lui a sorridere. Harry riaprì la radio, e, con la musica in sottofondo, entrambi si lasciarono andare ed iniziarono a cantare e a ballare -per quanto possibile- seguendo il ritmo "I'd rather be dry, but at least I'm alive
Rain on me, rain, rain
Rain on me, rain, rain
I'd rather be dry, but at least I'm alive
Rain on me, rain, rain"

Harry si girò verso di Louis e gli puntò il dito contro, così "Rain-" Louis iniziò.

"On-" continuò Harry.

"Me" finì Louis, e il riccio chiuse la radio.

Quest'ultimo guardò Louis con un enorme sorriso sulle labbra e le sopracciglia alzate "non conoscevi la canzone, eh?"

"E sta zitto" rispose Louis col tono annoiato, anche se in realtà stava sorridendo anche lui.

Harry rise e parcheggiò la macchina al lato della strada "siamo arrivati" disse poggiando le mani sulle proprie cosce "vuoi che ti venga a prendere dopo il lavoro?"

"Nah" rispose Louis aprendo lo sportello ed uscendo dalla macchina "finisco tardi e domani c'è scuola, non ti farei dormire. Non ti preoccupare, torno a casa da solo, ruberò una bici se la trovo"

"Ok, non farlo" alzò un dito Harry "ricorda, non si ruba"

"Mhm" rise Louis "Ok, io vado, grazie per avermi accompagnato"

"Di niente" Louis fece ciao con la mano e chiuse lo sportello, entrando nel locale, e, una volta che chiuse la porta, Harry guidò via.

Camminò fino al bancone dove c'era Zayn di già a lavorare e servire i clienti "hey" lo salutò. Il pachistano fece un veloce segno con la testa come forma di saluto e ricominciò a lavorare. Una cosa che però notò, era il sorrisetto sulle labbra di Zayn "perché sorridi?" Gli chiese quindi.

Lui alzò le spalle "niente" rispose, ma continuò comunque a sorridere.

Louis corrucciò le sopracciglia ma lasciò perdere ed andò al lavandino per lavarsi le mani. Se le stava asciugando, quando lo sguardo cadde sul bancone alla sua sinistra, dove vide una grande foto stampata. "E questa?" Chiese indicandola.

Zayn allora iniziò a ridere come un isterico "l'ha portata il tuo professore ieri" rispose avvicinandosi "certo che non ci stai male con la gonnellina, ti mette in risalto le gambe" lo prese in giro, indicando la foto, la quale raffigurava Louis, il giorno della presentazione, quando si era vestito da cheerleader. "E anche il culo non è niente male" continuò a prenderlo in giro, dandogli una pacca sul sedere e tornando a lavorare.

Louis prese la fotocopia in mano ed alzò le sopracciglia "però mi fa veramente delle belle gambe" borbottò tra sé e sé "e anche un bel culo" continuò, annuendo a sé stesso, portandosi una mano sul proprio culo, come per confermare che fosse ancora al suo posto e fosse ancora lo stesso della foto. Rise "dovrei mettermi una gonnellina più volte, sembro una super puttana, e detto di me è un complimento" riflettè, lasciando poi la foto sul bancone ed iniziando a lavorare.

Continuò a lavorare per ore ed ore. Era ormai arrivata l'una e mezza di notte. Aveva mandato un messaggio a Charlotte, chiedendole di dare la buona notte a tutte le ragazze da parte sua, e si era di già preparato le proprie cose, pronto per andarsene.

Mise apposto le ultime cose ed andò da Zayn con lo zaino in spalla "io vado, ho pulito già tutto quanto io"

L'altro annuì, mettendo nel lavandino dei bicchieri usati "se aspetti venti minuti, finisco pure io e ti accompagno a casa, ho la macchina"

"No, vado a piedi, non ti preoccupare"

"Vuoi girare da solo all'una e mezza di notte per le strade del southside?"

"Ho una pistola nello zaino" disse alzando le spalle, come se quello che aveva detto fosse la cosa più normale del mondo.

Zayn sospirò ed alzò le mani "mettitela nei pantaloni. Se avessi bisogno, chiamami e vengo a prenderti però, va bene?"

Louis annuì "Certo, grazie, a domani" Zayn lo salutò e Louis uscì dal locale.

Stava camminando per le buie strade, quando sentì dei rumori di passi provenire da dietro di sé. Corrucciò allora le sopracciglia e si girò, ma dietro di lui non c'era nessuno. Alzò quindi le spalle e ricominciò a camminare. Era stanco morto, si era probabilmente immaginato quei rumori.

Fece qualche metro, e sentì di nuovo quei passi. Non fece nemmeno in tempo a girarsi che sentì una voce che conosceva anche fin troppo bene e che sperava non avrebbe sentito per molto tempo, chiamarlo da dietro di lui "ti sono mancato, Louis?" Louis sospirò e chiuse gli occhi.

Che meraviglia.

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora