1- prologo

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Sapete quelle giornate dove hai così tanta voglia di fare che ti svegli da subito felice di andare a scuola ed incontrare i tuoi compagni dopo che non li hai visti per tutta l'estate?

No? Ecco, nemmeno Louis.

Louis odiava la scuola. Anzi, rettifico, gli piaceva la scuola, se solo non fosse uno zoo per ragazzi stronzi e professori ancora più stronzi. Soprattutto il suo professore di letteratura, lui lo chiamava Puzzola. Dio se non lo odiava! Era un sessantenne depresso e puzzolente che buttava le sue frustrazioni sessuali sui suoi studenti. Per fortuna, nessuno calcolava veramente Louis.

Louis è un ragazzo normalissimo, con l'unico differenza che viene dalla parte povera della città, quella verso il confine. Era riuscito ad entrare in quella scuola per privilegiatini dove stava ora grazie ad una borsa di studio che aveva preso tre anni prima, ed ora eccolo, al suo ultimo anno di liceo, insieme ad una mischia di ragazzini viziati che ogni volta che gli passano vicino, si allontanano nemmeno avesse l'abola.

Dio, Louis odiava i suoi compagni di classe.

Certe volte ridevano a qualche battutina che faceva, non lo prendevano di mira e certe volta parlavano pure con lui, più che altro, è che non capiscono che Louis non è come loro. Non può accettare un'uscita, perché non può permettersela.

In più, Louis è molto... diretto, possiamo dire così. Ma non è colpa sua, nel quartiere dove è cresciuto era normale un certo tipo di linguaggio o di comportamento. Per Louis era normale. Per gli altri invece... un po' di meno, ecco.

E poi, non era la persona più educata del mondo, diciamolo.

Louis sospirò e buttò la sigaretta a terra, schiacciandola col piede e mettendosi lo zaino sulla spalla. Si avvicinò alle porte della odiosa scuola e vi entrò, centinaia di ragazzi ammassati tra i corridoi, diretti verso la loro prima ora dell'anno.

Si diresse verso l'aula di letteratura, arrivando un po' in ritardo. Non gli importava, tanto i professori non dicevano mai niente a lui. Secondo Louis, avevano paura di lui. Aprì la porta ed entrò nell'aula, andandosi a sedere all'unico posto libero della classe, ossia quello di fronte alla cattedra -grandioso- e portò lo sguardo verso la cattedra, corrucciando le sopracciglia quando non vide il professore.

Si girò verso uno dei suoi compagni e gli lanciò un pezzo di carta "che cosa vuoi?" Gli chiese il ragazzo biondo che sapeva si chiamasse Niall.

"Dov'è la Puzzola?" Chiese allora il ragazzo.

"Pensione" rispose il biondo "dovrebbe esserci un nuovo professore"

Louis alzò le sopracciglia "oddio, fai sul serio?" Niall annuì e Louis sorrise felicemente "Dio ha ascoltato le mie preghiere e gli ha trovato una scopata a quanto pare" sussurrò tra sé e sé "sai chi prende il suo posto?"

Niall scosse la testa ed alzò le spalle "so solo che è nuovo"

"Va bene, grazie" Louis allora si girò e poggiò la testa sul banco "speriamo solo che non sia un altro rompi coglioni cinquantenne che non sa come lavarsi"

Proprio in quel momento, la porta dell'aula si aprì ed un ragazzo dai capelli marroni, dicci e lunghi corse dentro la stanza con una borsa alla spalla ed il fiatone. "Salve a tutti, scusate per-" prese un bel respiro e si avvicinò alla cattedra "per il ritardo, ehm, io sono Harry Styles, sono il vostro nuovo professore di letteratura, e, ehm... scusate, sono un po' agitato, è il mio primo giorno da insegnante e non so veramente cosa fare"

Quello era un professore?

Dio, Louis avrebbe voluto scoparselo in quel momento. Quel ragazzo, oltre ad essere molto giovane, era fottutamente attraente. Aveva una camicia bianca con due bottoni sbottonati in alto e dei jeans neri. Era normale. Ma porca puttana sembrava estremamente scopabile.

"Ok, quindi, ehm..." Harry andò alla lavagna e scrisse il suo nome e cognome su di essa "l'ho scritto in caso non lo ricordaste... non lo so, nei film fanno così" alcuni ragazzi della classe risero alla sua goffaggine "bene, credo dovremmo presentarci adesso. Iniziamo dall'inizio alla fine della fila, si passa sempre a quello dietro. Dovete dire il vostro nome e qualcosa che vi piace, così possiamo conoscerci un po' meglio"

Ognuno a turno disse il proprio nome e qualcosa su se stesso, quando arrivò il torno di Louis, così "mi chiamo Louis" disse con tono stanco. Avrebbe dovuto dormire di più quella sera.

"Allora Lewis-"

"Louis" lo corresse lo studente.

Harry annuì "Louis, scusami" si scusò "Ehm, qualcosa che ti piace fare?"

"Scopare, farmi, bere, scopare, giocare a calcio, ehm... scopare l'ho già detto?"

Il professore alzò le sopracciglia stupito ed aprì la bocca, sembrando un pesce fuor d'acqua mentre alcuni dei suoi compagni gli lanciavano sguardi odiosi e annoiati "Beh, ognuno ha i propri hobbies, suppongo" guando ognuno finì di presentarsi, il professore annuì e si andò a sedere sulla cattedra "bene, avete qualche domanda da fare a me ora?"

"Sembra molto giovane, quanti anni ha?" Chiese Martina, una delle ragazze 'popolari' della classe.

"Ventidue, mi sono laureato velocemente e ho preso subito dopo la cattedra qui"

Altri ragazzi fecero altre domande, quando "Sei single?" Chiese Louis ad alta voce, l'attenzione dell'intera classe puntata su di lui.

Harry alzò lo sguardo verso il liscio, e "come scusa?" Chiese come imbarazzato.

"Sei un verginello?" Fece come seconda domanda.

Alcuni guardarono il professore con empatia, altri ridendo sotto i baffi. Harry, invece, era abbastanza a disagio "ti chiami Louis, no?" Il ragazzo annuì ed il riccio controllò il registro "Louis Tomlinson... ok" lesse a bassa voce.

Il ragazzo sogghignò "cosa? Le hanno parlato di me?"

"Abbastanza, direi" rispose il professore annuendo.

"Spero tutte cose belle"

"Interessanti di sicuro" Harry prese il pennarello e si avvicinò alla lavagna, cancellando il suo nome "dove siete arrivati in letteratura?"

"Dovevamo iniziare quella italiana" rispose invece Aurora, la 'sapientona' della classe.

Harry sospirò felice "Ugh, quella che mi piace di più, grazie a Dio" sussurrò "Ok, dove volete iniziare, Dante o Boccaccio?"

"Possiamo iniziare da Bocchino?" Alzò Louis la mano.

Il maggiore sbuffò e fece un sorriso di circostanza "si chiama- si chiama Bocaccio"

"È quello che ho detto io"

"Non hai detto Boccaccio"

"Allora illuminami, cosa ho detto?" Louis ghignò, portandosi in avanti col busto.

"Hai detto-" Harry si fermò e prese fiato, in realtà, le sue mani tremavano un pochino. "Sapete cosa? Iniziamo da Dante, studieremo Boccaccio a Dicembre" sorrise alla classe ed iniziò a scrivere il nome 'Dante' a lettere cubitali sulla lavagna "Oh, e- mi piacerebbe ti riferissi a me usando il 'lei', e non il 'tu', grazie" disse guardando di nuovo Louis.

Quest'ultimo annuì sorridendo "va bene, Harry"

Il maggiore sbuffò, "grazie per la tua comprensione, Lewis"

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Helloooow
Questo era il primo capitolo... e niente, spero vi piaccia. Addio

-Aless<3

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora