11- birthday party

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"Ok, guardate cosa ho qui!" Urlò Louis facendo uscire dal dietro la sua schiena il sacchetto di patatine. Tutti quanti urlarono felici e Louis sorrise vittorioso mentre apriva il pacchetto e lo metteva al centro del tavolo, sedendosi subito dopo sulla propria sedia, vicino ad Harry.

Quest'ultimo lo guardò sorridendo, e "torno subito, devo andare un attimo in bagno" gli disse all'orecchio. Louis annuì ed Harry si alzò dalla sedia, uscendo dalla sala da pranzo. Passarono circa due minuti, quando la luce si spense ed Harry entrò nella stanza con una torta in mano, l'unica luce che illuminava l'area era quella prodotta dalle candeline che erano sulla torta "tanti auguri a voi, tanti auguri a voi, tanti auguri Daisy e Pheobe, tanti auguri a voi!" Cantò poggiando la torta davanti alle due gemelle. Louis guardò l'intera scena con gli occhi spalancati e la bocca aperta a mezz'aria "avanti, spegnete le candeline ed esprimete un desiderio!" Le due urlarono felici e soffiarono in asincrono sulle candeline, spegnendole "ringraziate vostro fratello per questa favolosa torta"

Loro ringraziarono felici Louis, mentre Harry si andò a sedere proprio vicino a lui. Il minore lo guardò con le sopracciglia corrucciate mentre Félicité tagliava la torta "ma, che cosa-"

"Ho pensato volessero una torta" lo interruppe Harry sorridendo "quando ci siamo fermati, vicino al negozio dove sono andato c'era una pasticceria e ho chiesto se avessero qualche torta appena sfornata, ed eccola qui. Non è esattamente da compleanno, ma... beh, meglio di niente, no?"

"Quanto diavolo ti è costata?"

"Lascia stare"

"No, io non- perché hai dato a me il merito? Io non sapevo nemmeno di tutto questo"

"Guarda quanto sono felici, Lou" disse mettendogli una mano sulla coscia. Louis guardò la mano, la pelle sotto di essa stava come bruciando al tocco del maggiore. Aspettate, lo aveva appena chiamato Lou? "consideralo un piccolo regalo da parte mia per te"

Louis sbattè le palpebre più volte. Ok, aveva appena perso la capacità di parlare o di respirare in generale.

In quel momento la porta si aprì e Tommy -Harry si ricordava si chiamasse così-, il vicino di Louis, entrò in casa, completamente nudo. Louis grugnì ed alzò le braccia in aria mentre Harry aprì gli occhi stupito e poi si girò di spalle di già a disagio "Tommy, quante volte ti ho detto di non entrare in casa nostra nudo? Mettiti dei vestiti dannazione!" Urlò Louis, lanciandogli un paio di boxer che aveva appena trovato a terra (casa loro non era di certo la casa più pulita e ordinata del mondo)

"Stavo scopando con una quando mi sono ricordato del compleanno delle mie due ragazze preferite, quindi eccomi qui!" Si mise nel mentre i boxer addosso "Guardate che vi ho portato" solo in quel momento Louis si rese conto della pistola che aveva in mano.

"Una pistola!" Urlò Daisy felicemente.

"Una pistola!" Ripetè Tommy ridendo e passandogliela.

"Hai appena dato una pistola ad una ragazzina di otto anni, Tommy?" Louis si portò una mano sulla fronte.

"Da quando avere una pistola è una cosa normale!" Urlò invece Harry guardandosi attorno ora spaventato.

"Qui tutti hanno una pistola, bellezza" rispose Tommy guardando il professore.

Quest'ultimo guardò invece verso Louis "anche tu?"

"Certo, come credi sia sopravvissuto diciannove anni nel Southside?" Rispose ridendo, come se la frase che avesse appena detto fosse la cosa più normale del mondo.

"Ok, va bene-" Harry chiuse gli occhi e prese dei bei respiri, come se stesse meditando. "Farò finta di non aver appena sentito niente di tutto questo, sto fuori dalla faccenda"

"Come vuoi tu" Louis alzò le spalle "Pheobe, porta qui la pistola" la ragazzina sospirò e passò l'arma al maggiore "questa la prendo io" si girò poi verso Tommy "e tu" gli puntò un dito contro "niente più armi vicino alle bambine"

"Scusami capo" alzò le mani in aria. Guardò poi Charlotte e sorrise malizioso, facendo un passo in avanti verso di lei "hey cia-"

"Se guardassi Medusa negli occhi, lei si ucciderebbe" Esclamò Charlotte velocemente.

"Va bene, capito" Tommy fece un passo indietro "Oh, vuoi indietro le mutande?" Chiese guardando Louis e mettendo le mano sull'elastico dei boxer.

"Sono tutte tue"

"Wow, grazie, giorno fortunato per me!" Sorrise allargando le braccia "Beh, io torno con quella ragazza, ciao ragazze"

"Ciao ciao Tommy" lo salutò Pheobe scuotendo la mano.

Lui uscì dalla casa chiudendo la porta dietro di sé. Harry rimase in silenzio per un po', forse anche un tantino traumatizzato, ma poi riprese coscienza "ho anche io dei regali per voi" sbattè le mani sul tavolo e si alzò dalla sedia, tornando subito dopo con due buste, le stesse che Louis lo aveva visto mettere nella macchina ore prima.

"Tu sei completamente andato" sussurrò Louis scuotendo la testa.

Le due ragazzine scartarono la carta velocemente "sono dei vestiti!" Urlarono nello stesso momento.

"Si, spero vi piacciano e che abbia preso la taglia giusta. Se non vanno bene c'è lo scontrino, comunque, così potete cambiarli" disse Harry grattandosi il retro del collo.

"Vado a provarli!" Esclamò Daisy correndo in camera sua.

"Anche io" disse poi Phobe deguendo la sua gemella.

Louis ruotò la testa e guardò dritto negli occhi di Harry, un piccolo sorriso sulle labbra, anche se lui faceva praticamente di tutto per nasconderlo. Sentirono Félicité fare una finta tosse "Beh, Lottie ed io andiamo ad aiutare le piccole"

"No, io voglio rimanere qui a mangiare la tort-"

"Ci vediamo dopo" la interruppe Félicité, prendendola per il braccio e trascinandola nella stanza delle gemelle -però Lottie riuscì a prendere il suo piatto di torta in tempo.

Louis inclinò il capo e mise una mano sotto il mento a sorreggergli la testa "grazie di tutto" disse sospirando "per tutto quello che hai fatto alle ragazze e a me, loro ti amano" poggiò la mano sul tavolo.

Harry alzò le spalle e anche lui poggiò una mano sul tavolo, la quale finì accidentalmente proprio su quella di Louis. "Non c'è di che"

Il minore guardò le loro mani e il suo respiro divenne irregolare e pesante. Che cazzo gli stava succedendo? Louis non era mai stato così agitato in mezzo a qualcuno. Era sempre una persona molto menefreghista del pensiero degli altri, quindi non gli è mai importato abbastanza da essere ansioso, ma in quel momento lo era.

Louis guardò gli occhi verdi di Harry con un cipiglio sul volto "quando scopi reciti poemi?"

Harry alzò le sopracciglia confuso "come scusa?" Diciamo che quella era l'ultima frase che si sarebbe aspettato. Ma, di nuovo, era di Louis che si stava parlando. Doveva smettere di rimanere stupito da quello che diceva o faceva.

"Sai, tipo- stai scopando con qualcuno e allora gemi e fai 'ah, Dante!'" Finse un finto gemito mentre Harry lo guardava come se fosse un extraterrestre. Era divertente tutto quello, però "o magari quando vieni, invece di dire una bestemmia o di imprecare, dici 'Oh porco Virgilio' o cose così-"

Ok, Harry lo stava baciando.

Merda.

Louis ricambiò il bacio praticamente subito, poggiando una mano sulla mascella del maggiore ed avvicinandosi al corpo di Harry, pocchiettando con la lingua sui suoi denti.

Si alzò dalla sedia e si infilò tra le gambe di Harry, ancora seduto, sovrastandolo di qualche decina di centimetri "non mi hai risposto" sussurrò Louis baciando il lato delle rosse e carnose labbra del professore.

Harry chiuse gli occhi mettendo le mani sui fianchi di Louis "magari qualche volta faccio delle citazioni a poeti"

I due si staccarono, allontanandosi l'uno dall'altro di soli due centimetri circa. Si guardarono negli occhi, Louis sentiva i respiri pesanti di Harry sulle proprie labbra. Rimasero in silenzio, in realtà nessuno dei due sapeva cosa dire, quando "Lou Lou vieni a vedere come ci stanno i vestiti!" Sentirono Daisy usare dalla loro camera.

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora