18- Troy

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"Ti sono mancato, Louis?"

Louis fece uno sbuffò e si girò di spalle "Troy" salutò suo padre, muovendo la mano "Sei tornato, questa volta sei sparito per otto mesi, un nuovo record, dove sei stato?"

"In Canada" rispose lui avvicinandosi "non ho idea di come io ci sia finito in Canada, un giorno mi sono addormentato su una panchina e quando poi mi sono svegliato, puff, ero in Canada" scosse la testa "io odio il fottuto Canada!" Esclamò poi "comunque, mi sono dovuto mettere delle buste di droga su per il culo e passare il confine con quelle, non è una bella esperienza"

"Mh, immagino" rispose non veramente interessato "perché sei tornato?"

"Perché mi mancavate, no?" Louis lo guardò con le sopracciglia alzate, così Troy sbuffò "mi serve qualche soldo, ho visto che hai un nuovo lavoro, quindi-"

"No"

"Solo trecento-"

"No"

"Ci stanno delle persone che mi uccidono se non do' loro quei soldi"

"E perché dovrebbe essere un problema mio?"

"Ok, senti, ti do dieci secondi per darmi quei soldi, oppure-"

"Oppure cosa?"

Troy portò le mani verso la cinta dei propri pantaloni, alzò di poco la maglietta e fece uscire da sotto di essa una pistola, puntandola contro a Louis, il quale fece lo stesso con la propria subito dopo. "Non premi il grilletto tanto"

"Stronzo del cazzo, ti faccio saltare la testa se non te ne vai"

"Se me ne vado senza quei soldi sono morto"

"Si, è un po' la ragione per la quale voglio che te ne vada" Troy lo guardò negli occhi con l'aria di sfida, così "ti do cinque secondi per girare i tacchi ed andartene, poi sparo"

"Dammi i soldi e basta"

Louis iniziò un conto alla rovescia ad alta voce, fino a quando non arrivò all'ultimo numero "zero" disse, subito prima di premere il grilletto. Qualcosa, comunque, non andò. "Merda, mi si è inceppata la pistola!" Si lamentò dando dei colpetti all'arma.

"Non ci credo, mi avresti davvero sparato?"

Louis corrucciò le sopracciglia ed allargò le braccia "Certo, io ti odio"

"Si, hai ragione" annuì "comunque..." Troy impugnò più saldamente la pistola, portando il dito sul grilletto "Indovina chi ha la pistola dalla parte del manico?"

Louis alzò lentamente lo sguardo verso Troy ed ingoiò un groppone di saliva quando vide la canna della pistola puntata alla sua testa. Fece un risolino "sai, questa situazione è molto divertente"

"Perché lo sarebbe?"

"Perché-" Louis iniziò a correre il più veloce possibile, iniziando a sentire colpi di sparo pochi secondi dopo.

Merda, non scappare da un Troy armato di nuovo. Era una cosa veramente fastidiosa.

Abbassava la testa istintivamente ogni volta che sentiva uno sparo. Uno di quelli lo aveva persino sfiorato il braccio, lasciandogli una piccola ferita di graffio sulla pelle.

Corse per minuti interi, suo padre non la smetteva di rincorrerlo. In realtà, corse alla cieca, ma ad un certo punto si rese conto di stare molto vicino a casa di Harry, così si diresse verso quella parte, cercando di uscire al più presto il southside.

Mancava poco a lasciarlo, ma cadde a terra quando un proiettile lo colpì poco sotto la spalla.

Faceva un male cane, ma non poteva fermarsi, cosi si rialzò subito, la spalla che sanguinava e una mano posta sopra la ferita, cercando di fermare il sangue, e riprese a correre.

Una volta uscito il southside, Troy smise di seguirlo, impaurito dal fatto che lì la polizia ci passava, e, in più, lì non era d'uso sentire colpi di pistola.

Louis era stanchissimo e voleva tanto addormentarsi, ma continuò a correre, usando le sue ultime forze per arrivare fino alla porta di casa di Harry e bussare ad essa. Pochi secondi dopo, Harry aprì la porta "Louis?"

"Hey là" Louis mosse la mano in segno si saluto militare "come va?" Borbottò e poi svenne tra le braccia di Harry, il quale lo prese al volo.

Quando Louis si risvegliò era nella propria camera, sdraiato sul letto. Si alzò di colpo, pentendosene subito dopo, quando un forte dolore alla spalla lo fece grugnire, i ricordi di quello che era successo che ritornavano nella sua mente.

Si guardò la spalla e notò di essere senza maglietta, una enorme garza copriva e stringeva la ferita che non smetteva di pulzare.

Si guardò attorno e vide Harry seduto a terra, la schiena contro il muro e le braccia incrociate. La testa era rivolta verso il basso e Louis capì che stava dormendo.

La stanza era abbastanza buia, la luce rifletta dalla luna era l'unica fonte di luce in quella stanza. Si alzò dal letto grugnendo un po' dal dolore e si avvicinò ad Harry, accovacciandosi a terra accanto a lui "hey" scosse la spalla del maggiore "Harry" portò una mano sulla sua guancia "Harry, dai, vieni a letto"

Harry aprì lentamente gli occhi e, quando vide il viso di Louis davanti al proprio, si mise meglio con la schiena "hey, sei sveglio, come stai?"

"Sono stato meglio"

"Che cosa diavolo è successo?" Chiese alzandosi in piedi, seguito subito dopo da Louis "Sei venuto a casa mia, stavi sanguinando... sei stato sparato?"

"Già" sospirò.

"Che cosa- chi diavolo ti ha sparato? Che cosa è successo?"

"Troy, mio padre, l'ho incontrato per strada. Voleva dei soldi e non glieli ho dati, quindi mi ha sparato"

"Quanti soldi voleva?"

"Trecento mi pare"

Harry alzò le sopracciglia "e tu ti sei fatto sparare per solo trecento dollari? Perché diavolo non glieli hai dati!"

Louis lo guardò sorridendo "solo?" Emise una sarcastica risata "magari per te sono solo, a me i soldi servono, anche dieci dollari sono tanti. Non sono tutti ricchi, Harry"

Harry sospirò "ti ho portato qui, pensavo non avresti voluto andare in ospedale"

"Hai fatto bene" Louis si sedette sul letto "e questa benda?"

"Mia madre è un'infermiera, mi ha insegnato qualche cosa" iniziò a spiegare "però credo dovresti davvero farti vedere da un medico, perché, per quanto io ne possa sapere, non so un cazzo di queste cose, e tu sei stato sparato"

"No, va bene, sto bene" rispose Louis scuotendo la mano "sono già stato sparato in precedenza, so come gestire queste cose, ci penso dopo" guardò fuori dalla finestra "quanto tempo è passato? Che giorno è?"

"È passato un giorno, sono circa le cinque di mattina, hai dormito per tanto, vuoi dell'acqua?"

Louis scosse la testa "le mie sorelle?"

"Stanno tutte dormendo" Il minore annuì e si buttò all'indietro sul letto "ora che sei sveglio, devo cambiarti le bende, sono completamente piene di sangue, quindi rimettiti seduto" Louis sbuffò ma lo fece e si mise nella posizione di pochi secondi prima.

"È presto, vuoi andare a dormire?"

Harry scosse la testa, avvicinando nel mentre le mani al petto del liscio "Va bene, ho dormito abbastanza, non ti preoccupare" Louis annuì ed Harry levò le vecchie bende "devo pulirti la ferita" riflettè ad alta voce, posando la benda sporca a terra "resta qui, vado a prendere un panno, torno subito"

"E chi si muove" rispose Louis sbadigliando.

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora