4- club

2.8K 147 115
                                    

Il giorno dopo, Louis chiamò per quel lavoro e gli dissero che avrebbe fatto una settimana di prova ad iniziare da mercoledì. Il lunedì andò a scuola e sorrise quando si ricordò che aveva Harry alla prima ora.

Entrò nella classe -ovviamente in ritardo- e si andò a sedere al proprio bagno, sotto gli occhi del professore. "Allora, come è andato il sabato sera, ragazzi?" Chiese Styles, le mani unite tra di loro e rivolte verso il basso. "Ho sentito parlare di un nuovo locale che hanno aperto vicino al southside, un comedy show, mi pare sia, qualcuno è andato a dargli un'occhiata di già?" Tutti scossero la testa, mentre Louis sorrise guardando il proprio banco "Louis" lo chiamò Harry e il liscio alzò finalmente lo sguardo "tu sei andato a vederlo?"

Louis sorrise e lo guardò con la testa inclinata "in realtà, ci sono passato solo davanti, per casualità, però stavo pensando di provare a salire sul palco e dire alcune delle mie battutine. Così, tanto per provare"

"Mh, scommetto saresti perfetto come giullare" rispose Harry, facendo ridere l'intera classe. A Louis non importava. Invece, passò lo sguardo lentamente sull'intera figura di Harry quando questo gli diede le spalle, così da andare alla lavagna, la lingua in mezzo alle labbra. "Oggi si continua con Dante, aprite il canto sette"

Quando l'ora finì, Louis stava per uscire dalla classe, ma Harry lo chiamò e gli ordinò di rimanere per qualche minuto in più. Una volta che tutti gli studenti uscirono dalla classe, Louis si avvicinò alla cattedra, dove si trovava Harry.

"Quindi non sei entrato nel comedy club?" Chiese Harry, stuzzicandolo.

Louis lo guardò ridendo "me l'hai fatta, hai vinto tu questo round, un punto al professor Styles!" Esclamò fintamente "ora, se vuoi scusarmi, ho altre materie da dover fare, non esisti solo tu" disse prima di andarsene dalla classe e dirigersi a quella successiva.

Anche il martedì e il mercoledì andarono così. Harry e Louis non facevano altro che stuzzicarsi durante le lezioni. Ognuno voleva infastidire l'altro, era come uh gioco per loro, e nessuno dei due aveva una minima intenzione di perdere.

Mercoledì, dopo la scuola, Louis andò al bar dove lavora ed iniziò a pulire i banchi e mettere a posto tutto quanto, mangiando metà panino nel mentre come pranzo.

Dopo quattro ore, Louis tornò a casa e si fece una doccia veloce. Una volta finita la doccia, trovò vicino alla porta di casa una lettera. Era un avviso del proprietario di casa loro. Diceva che erano in arretrato con l'affitto di troppi mesi e che, se continuavano così, sarebbero dovuti stati costretti ad andarsene di casa.

Louis sospirò stanco ed uscì un'altra volta, diretto verso la discoteca dell'altro giorno.

Vestito completamente di nero -come avevano detto loro al telefono- entrò nel locale e si diresse verso il bancone. Dietro di esso vi era un ragazzo, abbastanza magro. Aveva i capelli neri e dei bellissimi occhi marroni con la pelle un po' più inscurita. Dio, quel ragazzo era perfetto.

"Hey, mi chiamo Louis Tomlinson, sono qui per la prova al posto di lavoro" disse ad alta voce per farsi sentire dal ragazzo.

Questo lo guardò ed annuì "io sono Zayn" si presentò lui, scuotendogli la mano "Ok, vieni, ti spiego come funziona tutto quanto"

Louis annuì e Zayn iniziò a spiegargli tutti i tipi di alcool che c'erano. Dio, erano veramente tanti, Louis dovrebbe veramente studiarseli.

Dopo circa un'ora di training, Louis andò al bancone insieme a Zayn ed iniziò a prendere gli ordini da chiunque lo chiamasse. A quanto pare, quella non era solamente una discoteca, ma anche uno strip club. C'erano ragazze e ragazzi mezzi nudi che ballavano sul palco con tacchi alti più di quanto dovrebbero essere. Come facevano a ballare su quei stecchini?

Louis stava lavando un bicchiere, quando un ragazzo sui trenta- trentacinque anni si avvicinò al bancone e chiese uno shot di tequila. Louis ringraziò tutti gli dei per aver chiesto una delle poche cose che Louis sapeva fare, così prese un bicchierino, ci mise dentro la tequila e passò al signore del sale e una fetta di limone, prendendo poi da lui i due dollari, così da metterli nella cassa.

Una volta che quel signore finì il suo shot, Louis prese il bicchierino ed iniziò a lavarlo, quando "in questo posto ci stanno pure prostitute, non è così?" Chiese il trentacinquenne.

Louis lo guardò mentre lavava gli altri bicchieri "Ehm, se intendi le stripper... si, ci sono"

"E quanto costerebbe una notte con loro?"

Louis scosse la testa ed alzò le spalle "non saprei dirtelo, scusami"

Lui annuì e puntò lo sguardo sul corpo del minore "e per una notte con te?"

Louis alzò immediatamente lo sguardo, le sopracciglia alzate "io non- lavoro solamente dietro al bancone. In realtà, sono nella settimana di prova, quindi tecnicamente non lavoro nemmeno qui" fece un sorriso a disagio e di circostanza. "Se vuoi scusarmi, dovrei servire qualcun'altro-"

Louis fece due passi lontano dall'uomo, ma "Ti pago"

Si fermò a quella frase e guardò il signore. Aveva gli occhi spalancati mentre stava cercando di metabolizzare tutta la situazione. Voleva dare un pugno a quell'uomo, lo aveva appena considerato una puttana. Ma poi pensò alla lettera e alla casa e alle sue sorelle. "Tanto per sapere" iniziò, chiudendo gli occhi. "Quanto- quanto pagheresti?"

Lui sorrise, come se avesse già vinto "anche cento dollari"

Louis si morse l'interno della guancia mentre i suoi occhi si fecero rossi e il piede sbatteva più volte a terra "duecento"

"La puttana si fa valere, eh?"

"Duecento o niente"

Lui squadrò la sua intera figura, portando dei brividi a Louis, ed annuì "duecento sia" rispose lui, ghignando "vogliamo andare, ora?" Louis annuì e il signore sorrise e camminò verso il retro del locale.

Louis rimase immobile per qualche minuto, lo sguardo perso mentre sentiva le sue gambe molli e le sue mani tremavano un pochino. Posò sul bancone tutto quello che aveva in mano ed andò verso Zayn "vado un attimo in bagno, non mi sento molto bene, puoi coprirmi per qualche minuto tu, per favore?" Gli chiese parlandogli direttamente nel suo orecchio, così da farsi sentire anche con così tanta musica.

Lui annuì, così Louis uscì dal locale dalla porta sul retro e si guardò attorno, vedendo il trentacinquenne di prima a qualche metro da lui, così si avvicinò, le braccia attorno al proprio corpo mentre tremava- e non per il freddo (anche se un po' di freddo lo faceva).

Ce la poteva fare. Aveva fatto sesso con sconosciuti decine e decine di volte, quello non era diverso. Certo, nessuno di loro aveva quasi il doppio della sua età e nessuno di loro lo ha trattato come una puttana dandogli poi dei soldi, ma lui ha deciso di accettare, ora non si poteva tirare indietro. In più, gli servivano quei soldi per pagare l'affitto. Non gli importava molto di sé stesso, ma non voleva vedere le sue sorelle perdere anche la casa.

Così arrivò vicino all'uomo, dovendo guardare verso l'alto per colpa della differenza d'altezza "ti do cento ora e cento alla fine, ti sta bene?" Louis annuì, e lui gli passò una banconota da cento dollari.

Mise i soldi in tasca ed ingoiò un groppone di saliva "che cosa vuoi che faccia?" Chiese senza guardarlo negli occhi.

Lui portò una mano sul suo fianco e Louis chiuse gli occhi "Sei terrorizzato" constatò l'uomo "ridammi i soldi va, torno dentro-"

"No! Sono solo stanco, dimmi cosa vuoi che faccia" lo interruppe Louis.

"Stai tremando-" Louis lo interruppe per l'ennesima volta mettendogli una mano tra le gambe. Quello gemette sin da subito e Louis fece entrare la mano nei suoi boxer "Va bene" portò una mano tra i suoi capelli "in ginocchio"

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora