5- down effect

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Non appena Louis tornò a casa, all'una di mattina, corse in bagno e si inginocchiò davanti al water ed iniziò a vomitare, le mani sui lati della tazza. Corse subito dopo a lavarsi i denti velocemente e con rabbia, si fece persino male per quanta forza ci stava mettendo, facendo sanguinare la sua gengiva.

Si lavò i denti per più ci cinque volte di fila, buttando poi lo spazzolino ormai non più utilizzabile a terra e portandosi le mani tra i capelli, la testa all'indietro, così da non poter far cadere le lacrime che minacciavano di uscire. Dio, ma era possibile che piangeva sempre?

Tornò in camera sua e si mise i soldi nel portafoglio. Aprì il cassetto del suo armadio e prese una busta con su scritto 'Troy' e la aprì. Dentro sapeva benissimo cosa ci fosse: cinque drammi di cocaina. L'aveva trovata addosso a suo padre qualche mese prima, l'ultima volta che si era fatto vivo. Avrebbe dovuto buttarla, ma era una delle droghe più costose al mondo e avrebbe potuto venderla. Certo, con cinque grammi non ci guadagni nemmeno cento dollari, ma già cinquanta per loro erano tanti.

Comunque, prese metà di quella cocaina e la mise sul tavolo. Non si era mai fatto, quando diceva di essersi fatto, mentiva. Ma sapeva molto bene come si faceva e vedeva come portava ad essere le persone, l'euforia che portava, e lui aveva bisogno di quella in quel momento, di non pensare a niente, soprattutto a quel ragazzo di prima.

Così, si avvicinò col naso, e, senza pensarci troppo, inspirò una striscia da circa due grammi e mezzo, sentendosi già meglio dopo pochi secondi.

Rimise tutto dentro ed andò a dormire. Pensava di non poterci riuscire, con la droga nel corpo, ma, a quanto pare, era davvero esausto, perché si addormentò immediatamente.

Il giorno dopo, comunque, la sua vista era distorta e i suoi sensi confusi. Non riuscì nemmeno a preparare le sue sorelle così che potessero andare a scuola. Aveva caldo e stava sudando, ma si sentiva bene. Si sentiva come se non avesse nessun problema al mondo, quasi non ricordava nemmeno quello che era successo il giorno prima.

Non sapeva nemmeno lui come fece, ma riuscì ad arrivare a scuola. Barcollava ed aveva gli occhi semichiusi mentre camminava tra i corridoi, quando andò a sbattere contro una persona "Oh, scushami tan-tanto, shi" disse senza nemmeno sapere contro chi si fosse scontrato.

"Louis?" Sentì una voce. Era carina, gli piaceva. "Ma che diavolo hai?" Era veramente una bella voce.

Quando apri gli occhi, vide Harry davanti a sé "Harry!" Esclamò portando le braccia attorno al suo collo "sto benissimo, ti giuro, mi sento così bene"

"Sei ubriaco?" Louis scosse la testa "o mio Dio, sei fatto?" Louis rise ed annuì "porca- ok, ti porto in bagno" Sentì vagamente le braccia di Harry che lo portavano nei bagni più isolati della scuola -Lì non ci andava mai nessuno per colpa della puzza- e lo appoggiò a terra, inginocchiandosi di fronte a lui "come ti è venuto in mente di venire a scuola fatto!"

"Hey, sto felice e sono bene" disse Louis con molta convinzione, mettendo una mano sulla spalla di Harry. Poi rise "essere fatto è davvero bello, perché non l'ho fatto prima?"

"Non è bello, Louis, ma ti sei forse impazzito!" Gli urlò contro e quello spaventò Louis di non poco.

Odiava le persone che urlavano, gli ricordavano tutte le volte che i suoi genitori gli urlavano contro e gli dicevano che tutto quello che faceva era sbagliato.

Abbassò quindi lo sguardo a terra "scusa" borbottò giocando con le sue dita.

Harry sospirò e si alzò in piedi. Prese un fazzoletto e lo bagnò, bagnando poi con esso il viso di Louis "non so che fare, non ho mai dovuto assistere ad un fottuto drogato!" Esclamò arrabbiato "sai, dovrei solamente denunciarti e lasciare stare, perché quale razza di genio va a scuola fatto?!" Louis chiuse gli occhi spaventato ed Harry sbuffò "in piedi, veloce"

Louis lo guardò mentre cercava di alzarsi in piedi, traballando nel mentre, quindi Harry lo aiutò "dove andiamo?"

"Da nessuna parte" rispose il professore, trascinando Louis in uno dei tre bagni e facendolo inginocchiare davanti al water "vomita, avanti" Louis rise "non c'è niente da ridere, ma lo vuoi capire!"

"Scusami" si trattristì "non posso vomitare a comando"

Il maggiore grugnì e portò una mano verso la bocca di Louis. Prese un bel respiro e fece entrare due dita in essa, spingendo sempre più in giù. Louis cercò di levarlo, non riuscendo a respirare, ma Harry non si spostò e continuò fino a quando non sentì un rigurgito venire dal ragazzo e levò le dita, abbastanza in tempo da non sporcarsele quando il minore vomitò qualche secondo dopo.

Harry distolse lo sguardo mentre teneva Louis per le braccia, così da aiutarsi a reggere. Quando il liscio ebbe finito, si sedette a terra di botto, la schiena appoggiata al muro, ed Harry prese un fazzoletto per pulirgli la bocca, buttando poi il fazzoletto sporco nella tazza e scaricando subito dopo "tu resta qui, io torno subito" gli disse, ma Louis era troppo occupato a lamentarsi per il forte mal di testa che stava provando in quel momento "mi hai capito?" Louis annuì alla cieca, così Harry si alzò e, riluttante, uscì dai bagni, lasciando Louis da solo.

Corse verso l'aula professori e prese dal proprio armadio la sua tracolla. Dentro aveva una bustina di Benzodiazepine, così ne prese una compressa e corse di nuovo in bagno.

Sospirò felicemente quando vide Louis ancora lì dentro e si inginocchiò di fronte a lui "Tieni, bevi questa" con sè aveva portato anche

"Cos'è?" Chiese prendendo entrambi in mano.

"Benzodiazepine" rispose il professore "ti aiuterà a calmare il mal di testa che sicuramente starai avendo in questo momento e a smaltire la droga che hai ancora nel tuo corpo" spiegò "come ti senti?"

Louis portò la compressa sulla lingua e bevve un sorso d'acqua, ingoiando il tutto, e scosse la testa "una merda" rispose "mi sta scoppiando la testa e mi sento stanco e triste"

"Si chiama l'effetto down, di solito è l'effetto della cocaina, hai preso quella?" Louis annuì, gemendo al dolore "la medicina aiuta pure a dormire, quindi tra poco morirai di sonno" Harry si alzò in piedi "dai, ti accompagno a casa"

Il minore scosse la testa "non posso, tra poco torneranno le mie sorelle, non voglio mi vedano in questo stato"

Allora il riccio sospirò, e "Va bene, ti porto a casa mia, ma usciamo da questo posto che sto per diventare claustrofobico"

Harry fece alzare Louis da terra e, dopo essersi accertato che nessuno li avrebbe potuti vedere, portò Louis fuori dalla scuola, incamminandosi verso la propria macchina. Una volta aperta, lo aiutò a mettersi seduto sul proprio sedile e il maggiore andò alla guida, mise in moto la macchina e partì.

Guardava Louis dal finestrino retrovisore qualche volta. Lui invece era sdraiato sui sedili posteriori. "Perché hai preso quella droga?" Chiese dopo qualche minuto di silenzio.

Louis lo guardò per qualche secondo, e "per nessun motivo, me l'aveva data un mio amico e ho pensato di provarla"

Harry fece una risata sarcastica e finta "persino tu sei abbastanza intelligente da capire di non dover prendere della droga solo perché un tuo amico te la offre, sopratutto se c'è scuola. Quella stronzata costa dei soldi, nessuno la darebbe gratis"

"Beh, il mio amico lo fa" alzò le spalle "ora zitto, mi sta scoppiando la testa e se parli non mi aiuti"

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora