28- epilogo

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"Cazzo cazzo cazzo che ansia" diceva Louis ancora ed ancora mentre Zayn parcheggiava nei parcheggi poco fuori dall'aeroporto.

"Ecco, tieni" disse il pachistano, passandogli la sua borsa "Hai messo tutto? Mutande, spazzolino-"

"Si mammina, ho messo tutto" Louis alzò gli occhi al cielo "Ok, io vado"

"Facci sapere, noi torniamo a casa dalle ragazze. Qualunque coda, chiamaci, ok?" Louis annuì ed aprì gli occhi sorpreso quando Zayn lo abbracciò "mi mancherai amico"

Louis sorrise e ricambiò l'abbraccio "mi mancherai pure tu"

Tommy si avvicinò "io ti mancherò?" Gli chiese sorridendo ed alzando la mano.

"No, tu non mi mancherai" Tommy sospirò e Louis rise, abbracciando pure lui "prova a fare qualcosa di stupido alle ragazze e ti uccido, Tommy"

"Non succederà, sono responsabile!" Louis lo guardò con le sopracciglia alzate, e "Beh, Lily lo è"

"Si, non scopate sul mio letto, non fatelo" disse poi col tono serio, guardando i due.

"Come vuoi tu" rispose la ragazza "buona fortuna con Harry"

Dopo gli ultimi saluti e gli ultimi abbracci- perché Zayn voleva dargli un altro abbraccio- Louis entrò nell'aeroporto con lo zaino in spalla e il cuore che batteva così velocemente che Louis aveva paura che uscisse dal petto da un momento all'altro.

Lesse il biglietto per capire dove doveva andare. Alla fine riuscì a trovare tutto quanto, fece vedere il biglietto, con la consapevolezza che stava facendo un'enorme stronzata e seguì la fila, passando anche sotto il metal detector.

Si guardava in giro per tutto il tempo, in cerca di Harry, ma di lui neanche l'ombra.

Dopo tanti controlli durati circa un'ora, Louis salì sull'aereo insieme agli altri passeggeri, mentre si guardava attorno spaesato. Non era mai stato su un aereo, non poteva permetterselo, quindi per lui tutto quello era completamente nuovo.

Una hostess lo aiutò a trovare il proprio posto e si sedette, a quanto pare era vicino al finestrino. Mezz'ora e l'aereo sarebbe partito, Louis stava morendo di ansia, tutto quello era una follia, non avrebbe dovuto accettare così facilmente. Merda, andrà tutto quanto a puttane e Louis si ritroverà da solo in una città che non conosce.

"Grazie, molto gentile" Louis aprì gli occhi stupito quando sentì la voce di Harry in lontananza. Girò la testa verso il corridoio dell'aereo e la figura di Harry entrò nella visuale. Il maggiore, non appena vide Louis, si fermò nel bel mezzo del corridoio con la bocca aperta "che cosa- che cazzo ci fai qui?" Esclamò ad alta voce.

"Hey là" lo salutò Louis con un sorriso insicuro sul volto.

"Signore, la prego di sedersi, sta bloccando il passaggio" disse un'hostess ad Harry.

Quest'ultimo sospirò ed annuì "si, mi scusi" rispose, sedendosi accanto a Louis.

Louis si morse l'interno della guancia "allora-"

"Sai, non so nemmeno perché sono sorpreso, ormai dovrei aver imparato che con te niente è impossibile" lo interruppe Harry, girandosi poi verso Louis "che cazzo ci fai qui"

"Devo parlarti"

"Quindi sali su un aereoplano diretto per Londra solo per parlarmi?"

"È stata un'idea dei ragazzi" alzò le spalle.

Harry sospirò e guardò verso il corridoio "non ci voglio parlare con te"

"E allora scoltami"

"Non voglio nemmeno ascoltarti"

Shameless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora