Louis era appena tornato dal bagno, quando trovò al bancone, ad aspettare i propri drink, niente di meno che proprio il suo professore, Harry Styles. Aprì gli occhi stupito e cercò di girarsi ed andarsene di corsa, ma "Louis?" Troppo tardi, Harry lo aveva già visto.
Prese un bel respiro e si avvicinò al bancone "hey" disse imbarazzato.
"Che ci fai qui? Mi stai seguendo o qualcosa del genere?"
"Non so se si vede, ma sto dietro a questo bancone, io ci lavoro qui, semmai sei tu che segui me"
"Tu lavori qui?" Louis alzò le spalle ed annuì, così Harry grugnì.
"Ehm..." fece una finta tosse di circostanza "cosa ti porto?"
Harry sbuffò e poggiò le braccia sul tavolo "tre shot di vodka e un sex on the beach" Louis annuì e preparò velocemente i tre shot, passandoglieli subito dopo e mettendo i soldi che Harry gli aveva dato nel registratore cassa.
Mentre Harry aveva appena finito il suo terzo shot e Louis stava dall'altra parte del bancone a mettere a posto le bottiglie di alcool, quando Sasha si sedette alla sedia posizionata in quel momento perfettamente di fronte a Louis, a soli pochi metri dalla sedia di Harry.
Louis lo guardò e gli passò un bicchierino di tequila -ormai era una routine, shot e poi... il resto- e si avvicinò al ragazzo "andiamo?"
"Oggi sono trecento" disse Louis ad alta voce, così da farsi sentire da Sasha anche con la forte musica di sottofondo, non notando la testa di Harey voltata verso la loro direzione. "Ho bisogno di soldi, quindi o trecento o niente"
Lui ghignò e pose una mano sul braccio del minore, provocandogli dei brividi lungo il corpo "trecento siano, i soldi non sono un problema per me, sopratutto se sono per avere un corpo come il tuo" si leccò le labbra "ti aspetto sul retro come sempre" lo avvertì, uscendo dalla solita porta.
Louis sospirò e chiuse gli occhi, portando la testa all'indietro. Passò un panno sul bancone sporco e appiccicoso di vari drink ed avvertì Zayn di star andando in bagno. Si avvicinò anche lui alla porta sul retro, quando qualcuno gli prese il braccio "ma che diavolo-"
"Chi è quello? Cosa voleva?" Era Harry a parlare, la presa ancora ferrea attorno al suo braccio.
"Un mio amico, vuole solo parlare, ma che problemi hai?"
"Parlare? Perché ho sentito parlavate di soldi. Dimmi che non gli devi vendere la droga"
"Io non spaccio, ti sei forse impazzito!" Mosse il braccio, togliendolo dalla presa "e comunque non sarebbero comunque fatti tuoi"
"Solo perché sono arrabbiato con te non significa che non ci tengo, se vendi della droga voglio fermarti"
"Non vendo droga, non ti preoccupare, tu torna pure a bere e fare finta che io non esista"
"Non sto facendo finta che non esisti"
"Oh, si, lo vedo" rispose Louis sarcasticamente "lasciami stare, non sono affari tuoi" con quello, aprì la porta sul retro ed girò alla sinistra, andando dietro il muro, dove di solito si incontravano lui e Sasha, così da non essere visti da passanti. "Centocinquanta ora"
"Va bene, non c'è bisogno di essere così arrabbiato per niente" Esclamò quello, passandogli centocinquanta dollari.
Louis sospirò e scosse la testa, mettendosi i soldi in tasca "scusa, questi ultimi giorni non sono stati i migliori, ecco" prese un bel respiro e portò le mani sulla cintura di Sasha, sbottondandola velocemente. Voleva solo che quel giorno durasse poco e facesse veloce.
Si mise in ginocchio davanti a Sasha, quando sentì qualcuno prendere il suo colletto della maglietta da dietro la schiena e spingendolo verso l'alto, obbligandolo ad alzarsi "si può sapere che cazzo ti passa per quel cervello!" Louis sbuffò alla voce alta di Harry dopo che lo aveva spinto lontano da Sasha "ti sei fulminato tutti i neuroni che hai nella testa, per caso?"
"Che cazzo di problemi hai!" Urlò Louis in risposta.
"Vai via" Harry guardò Sasha "ho detto vai via, ora!" Lui annuì, spaventato, forse, e tornò dentro lo strip club "è questo che fai? Vendi il tuo corpo? Sei una puttana?"
"Si può sapere che cazzo te ne frega! Ho diciannove anni, so cavarmela da solo, quello che faccio o non faccio col mio corpo non sono affari tuoi!"
"Hai anche solo una minima idea di quante malattie potresti prenderti, razza di imbecille? E tutto questo per cosa, centocinquanta dollari?"
"Senti, vaffanculo, ok? Quello mi avrebbe dato trecento dollari, ma hai mandato tutto a puttane" Esclamò arrabbiato. Gli aveva mandato a fanculo tutto, gli servivano quei soldi per pagare almeno parte dell'affitto. Con soli centocinquanta non ci faceva niente. "Devo tornare a lavorare"
"Come puttana?"
"Anche se fosse? Cosa puoi fare, fermarmi?" Louis lo guardò dritto negli occhi e gli passò di lato, rientrando nel locale pieno di musica. Si guardò attorno alla ricerca di Sasha, ma grugnì frustrato quando di lui non ne vide nemmeno l'ombra.
Così tornò dietro al bancone e continuò a servire le persone. La porta del retro rimase per tutto il tempo chiusa, quindi, o Harry era ancora lì fuori, o semplicemente aveva preso un'altra strada per andarsene senza dover entrare nel locale.
Zayn in quel momento si avvicinò a lui e gli passò una banconota da cento dollari "che sono questi?" Chiese guardando il moro con confusione.
"Spero una notte in meno con quel tizio che ti porti sempre sul retro quando 'devi andare in bagno'" rispose facendo le virgolette con le dita alle ultime due parole, prima di andarsene a servire altri clienti.
Louis sospirò e si mise i soldi nella tasca dove aveva riposto anche quelli di Sasha, andando a lavare i bicchieri sporchi. Ma quanto bevevano le persone? Era possibile avere centinaia di bicchieri sporchi ogni cinque minuti? Non ci si stanca di bere dopo un po'?
Quando tornò a casa, alle due di mattina, si buttò a peso morto sul letto e si addormentò quasi immediatamente, anche se, comunque, dovette svegliarsi poco dopo, perché il suo telefono squillò, indicando una notifica appena ricevuta.
Prese il telefono, la vista doppia per la stanchezza mentre cercava di mettere a fuoco quello che sembrava essere un messaggio.
"Dimmi solo se sei a casa, sei solo e stai bene. Solo questo"
Louis sospirò ed usò tutta la poca forza che era rimasta nel suo corpo per scrivere quella semplice frase.
"Si, buona notte"
La risposta non tardò ad arrivare, perché:
"Buona notte... Lewis"
Louis sorrise al messaggio e chiuse il telefono. Lo attaccò al caricatore, lo lasciò sul comodino e chiuse gli occhi, addormentandosi pochi secondi dopo, davvero esausto.
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Shameless || Larry
FanfictionLarry ma con Shameless vibes Louis!Student Harry!Teacher -- Louis è molto... diretto, possiamo dire così. Ma non è colpa sua, nel quartiere dove è cresciuto era normale un certo tipo di linguaggio o di comportamento. Per Louis era normale. Per gli...