Capitolo 5

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Ryan's pov:

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Ryan's pov:

«Signorino Ryan è sveglio?» continuo a sentir bussare alla porta. La voce di Amalia arriva ovattata alle mie orecchie.

«Signorino Ryan sto per entrare..» sento urlare ancora Amalia da dietro la porta. Mi alzo di scatto e prendo un pantaloncino nero al volo e lo indosso. Vado ad aprire la porta ancora pieno di sonno. «Ehi Amalia buongiorno tutto bene?»
l'accolgo col mio sorrisetto sfacciato.

«Devo pulire la sua stanza esca per favore» mi scosta e non riesco ad evitare che veda l'ammasso di ragazze nel mio letto.

Torna dietro e mi guarda arrabbiata.
«Spero che i miei occhi non vedano mai più cose del genere, signorino Ryan cacci subito queste ragazze da qui, devo pulire la stanza immediatamente» va via da qui borbottando a bassa voce cose che non riesco a comprendere ma penso siano rivolte a me.

Rientro nella camera e vedo tutte le ragazze che credo mi sia fatto stanotte, dopo che ho accompagnato Ally mi sono ubriacato più di quanto già non lo ero. Però cazzo mi ricordo solo che mi sono divertito.

Mi butto sotto la doccia per riprendermi e togliere la puzza di alcol e sigarette da dosso, e tutto il miscuglio di profumi femminili. Odio averli addosso non li sopporto.

Sotto la doccia vari flashback mi tornano in mente, c'erano Melany e le altre mie ragazze in una delle camere più grandi della casa, non la mia, li non c'entra nessuno se non Amalia per pulirla.

Erano lì che mi aspettavano già eccitate da morire e ubriache che bramavano di desiderio per me. Ne ho invitato anche altre conosciute alla festa che meritavano di essere scopate e abbiamo fatto un mini festino solo tra noi.

Ho offerto quello che volevano, sesso e droga, e abbiamo provato, come promesso, la droga speciale che ci hanno portato i cubani. La roba era talmente buona che ci siamo sballati subito. Dopo ciò ricordo solo vari momenti e del sano sesso stupendo con alcune di loro, poi zero totale.

Esco con un asciugamano in vita e trovo alcune ragazze sveglie ma un po' disorientate, spiego loro cosa è successo e dopo avermi lasciato il numero svegliano le amiche e vanno via.

Le mie ragazze le sveglio io, gli dico di lasciare la stanza e andare a sistemarsi nella loro per poi andare via. Non voglio nessuno che circoli in questa casa oggi.

Mi gira troppo la testa, ho mischiato troppe cose ieri sera e sono stato per troppo tempo pulito a Cuba per gli affari. A proposito di ciò in questi giorni ho lasciato perdere gli affari e per quanto mi fidi di Iván non posso lasciar fare tutto a lui. Quindi mando un messaggio a tutti per fare una riunione.

«Ehi amico, buongiorno tutto bene?» mi saluta Iván con una pacca sulla spalla appena entro nel solito salotto. «Abbastanza fratello, la roba dei cubani è forte, non può essere mischiata con altro, altrimenti fa danni con chi non è abituato» spiego scrollando il capo con un mal di testa atroce.

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