Capitolo 27

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Ally's pov:

Mi sveglio col suono incessante della sveglia. Ho dormito così tanto e profondamente da non accorgermi che è già la terza volta che suona e sono tremendamente in ritardo.

Quando riprendo il cellulare è scarico e mi maledico mentalmente per non averlo messo in carica prima di addormentarmi. Chissà se Dylan ha staccato prima che il mio telefono si spegnesse o è rimasto per tutta la notte in chiamata.

Ahhh ma che m'importa! Metto il telefono in carica e mi alzo velocemente dal letto correndo verso il bagno per farmi una doccia, non so perché ma mi sono svegliata completamente zuppa di sudore, forse oggi fa più caldo del solito.

Quando butto il mio pigiama nei panni sporchi e mi posiziono sotto il getto d'acqua fredda il mio corpo rabbrividisce. Non resto a ciondolarmi in doccia per tanto così quando esco corro verso la cabina armadio per decidere cosa indossare. Non bastava essere in ritardo non so neanche cosa mettermi, vorrei optare per un jeans, ma poi sopra? Una magliettina o una camicetta?

Il mio cellulare sta squillando quindi raggiungo il
comodino in fretta e furia. È Arya..

«Ehi dolcezza, sono quasi da te! Devo raccontarti un paio di cose della scorsa notte, e ti ho portato le ciambelle che ti piacciono tanto» continua a parlare senza sosta e senza darmi il tempo di interromperla.

«Ehm Ary io, ehm io... avrei delle cose da fare» strizzo gli occhi perché già sono a conoscenza che dovrò dirle tutto.

«Okay tranquilla ti accompagno.. Si fermi si fermi è questa la casa!» le ultime parole prima che mi stacchi il telefono in faccia. È già qui e so che verrà con me.

Pochi minuti dopo qualcuno bussa alla porta e senza aspettare il mio "avanti" Arya si palesa davanti a me con un cartone delle mie donuts preferite.

«Sei ancora in accappatoio? Dove siamo dirette oggi?» appoggia il cartone sulla scrivania e si siede al bordo del letto.

«Ehm okay, ti dirò tutto basta che non dai di matto» alla mia frase arriccia le labbra e alza il sopracciglio. «Avanti spara» incrocia le braccia e attende delle spiegazioni.

«Dylan mi ha raggiunto dopo la festa di Halloween» non termino la frase che ride sotto i baffi. «Lo sapevo che quello stronzo ti avrebbe raggiunta. Ma perché non me l'hai detto prima?» ricordo che Dylan mi ha accennato che è stata proprio lei a dirgli dov'ero diretta e con chi.

«Lascia perdere questo. Comunque quando è arrivato qui ero ubriaca, ho vomitato davanti a lui, mi ha tenuto i capelli ecc ecc non sono cose importanti queste» dico velocemente per abbreviare il brodo.

«Hahahaha davvero? Sono curiosa di sentire il resto» ride prendendosi gioco di me, ma non ho molto tempo per metterla al suo posto.
«Lasciamo stare anche questo. Volevo delle scuse da lui e non so come siamo finiti a fare un patto, e oggi mi chiederà scusa per ciò che mi ha detto quella sera di Halloween ed io avrò il primo tatuaggio sul mio corpo. Alle 9 ho appuntamento alla villa...» continuo a spiegare andando avanti e dietro per la stanza cercando qualcosa da mettermi.

«Tu sei fuori di testa, vuoi farti tatuare da quel tipo? E poi le scuse servono per un motivo chi ha sbagliato se ne rende conto e chiede scusa, non deve ricevere nulla in cambio» spiega giustamente, ma ero metà brilla quella sera e non saprei proprio come tirarmi indietro ormai.

«Non c'è tempo e non posso tirarmi indietro, mi aiuti a scegliere cosa mettermi o no? Sono in ritardo!» chiedo quasi pregando.
«Okay se proprio devi sbagliare facciamolo in grande».

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