Capitolo 10

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Ally's pov:

Dopo un po' i colpi si fermano, Dylan apre un cassetto segreto e da dentro il tavolino estrae una pistola

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Dopo un po' i colpi si fermano, Dylan apre un cassetto segreto e da dentro il tavolino estrae una pistola.

Una pistola... che ci fanno con una pistola nascosta in casa? Piano piano riunisco i pezzi.
Dylan è stato sparato, tutti mi dicono di stare lontano da loro, e non poteva andare in ospedale nonostante avesse un urgente bisogno, saranno dei criminali o cosa...?

«Resta qui non muoverti per nessuna ragione al mondo!» mi parla e comanda sottovoce.
«No ti prego Dylan non lasciarmi da sola... resta qui, possono uccidertiii» dico preoccupata con le lacrime agli occhi, mima un torno subito e scompare dietro il divano.

Sento Amalia arrivare di corsa nel salotto con le lacrime agli occhi che trema. «Signorino Dylan cos'è accaduto?» sento la sua voce smorzata dal pianto. «Amalia va di sopra, corri e non uscire da camera tua, verrò io!» e sento entrambi andare via.

Io faccio come mi dice e sto ferma ancora a terra dietro al divano. Non so cosa sia successo, so solo che il mio cuore batte troppo velocemente e non va per niente bene. Fortunatamente dopo poco vedo arrivare Dylan.

«Esci avanti, esci veloce Ally» mi prende per un braccio cercando di alzarmi, ma lo faccio a fatica.
«Non fare domande non posso spiegarti tutto ora, ma devo riaccompagnarti a casa devi andare via subito!» mi dice guardandomi negli occhi, ma il mio sguardo è perso nel vuoto.

Solo che all'udire quelle parole mi risveglio dalla trance. «A casa? Quale casa, io rimango qui con te, hanno appena fatto un agguanto in casa tua, e tu sei ancora debole, se ti colpissero di nuovo avrai bisogno di me! Dobbiamo chiamare la polizia subito!» non ci penso neanche a lasciarlo solo.

«Sei stupida ragazzina eh? Hai capito che qui sei in pericolo o no? Tu fili dritta a casa, devo raggiungere gli altri e vedere che succede, non posso preoccuparmi di te..» ah non può preoccuparsi di me? bene come non detto.

«No! Non te lo permetto, mi devi la vita io vengo con te!» non può lasciarmi a casa e andare via come se niente fosse, non può.

Sentiamo lo sgommare di una macchina e il rombo di una moto. Lui mi nasconde dietro la sua schiena, ed entrambi ci nascondiamo dietro la porta del salotto. Alza la pistola pronto a sparare, nel caso entrasse una di quelle persone che prima hanno sparato contro di noi.

«Dylaaaaan!!» sentiamo urlare, è Ryan, che ci raggiunge presto in salotto. «Siamo qui!» risponde il diretto interessato riponendo la pistola dietro la schiena nell'elastico del pantaloncino.

Entrano in salotto e appena mi vedono sbiancano tutti, Ryan per primo. «Ma ti sei bevuto il cervello coglione eh? Che cazzo ci fa lei ancora qui?» spinge il fratello che mi da una spallata involontaria e sono costretta a spostarmi.

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