Capitolo 23

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Ryan's pov:

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Ryan's pov:

Dormire con una persona accanto è come sentirsi in paradiso, ma ovviamente non con una persona qualunque ma con "quella persona".

Dormire con quella persona è respirare il suo profumo inconsapevolmente, è sentire un calore che neanche un piumone costoso ti regala, è dormire tra le braccia di qualcuno, è sentire i battiti del cuore che ti cullano nel silenzio della notte.

Non ho mai dormito accanto a qualcuno, questa è la prima volta.

Mi sento come un bambino che si è svegliato la mattina di natale e ha trovato un cagnolino sotto l'albero con tanti regali, che crede ancora a Santa Claus e ad i genitori brillano gli occhi dalla felicità.

Così mi sono svegliato stamattina, dimenticandomi dei giorni orribili che ho passato ed essendo contento di star qui, in una casa che non sia la mia, un letto che non sia mio, e con una persona che spero diventi mia...

Sono le 5 del mattino e sta quasi sorgendo il sole, vederlo da qui è uno spettacolo, anche se non perdo tempo con un panorama che posso veder sempre quando accanto a me giace dormiente un angelo.

Un angelo si, perché tra queste lenzuola bianche il suo candore è ancora più puro. I suoi capelli sono adagiati in modo perfetto sul cuscino e alcuni sul mio petto, dov'è stata per tutta la notte.

Abbiamo parlato ben poco, dopo che mi ha chiesto di restare ho tolto la giacca, la maglietta e le scarpe restando in jeans, avrei tolto anche quelli ma ho temuto fosse scappata. La mia erezione accanto a lei sarebbe stata troppo evidente.

Ci siamo poi messi entrambi a letto, ha messo la testa sul mio petto e mi ha avvolto in un abbraccio. Subito è crollata in un sonno profondo e non si è mossa da qui.

Sono stato un paio d'ore a guardarla, non ho quasi chiuso occhio stanotte per timore di perdermi qualche momento.

Le ho accarezzato i capelli e non so quante volte abbia inspirato il suo dolce profumo. Sembra strano ma non ho avuto altro che pensieri casti su di lei. Ho quasi paura di macchiare la sua innocenza anche solo col pensiero.

Me la godo un altro po' prima di trovare un modo per andar via, perché purtroppo le cose belle finisco e non so ancor bene che fare con lei.

Ormai ho capito che la sua lontananza dura poco, e ferirla non mi passa per la testa, mi distruggerebbe esserne la causa, ma così sarei egoista perché vicino a me non ha futuro; anche se non la vedrei con nessun altro, solo il pensiero di un altro uomo accanto a lei mi manda in bestia, ma qui la bestia sono io e lei ancora lo deve accettare.

Visto che è ancora presto e non voglio svegliarla, decido di andare a fare un giro sulla spiaggia, per schiarirmi un po' le idee.

Non so bene che fare neanche con quell'essere schifoso che si trova in casa mia. Spero che Iván e Alex lo abbiano torturato per bene prima del mio arrivo.

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