Capitolo 21

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Dylan's pov:

È già da qualche giorno che perdo conoscenza di continuo, ho perso ormai il conto delle ore.
Le ultime cose che ricordo è che ho passato la notte con Kat, poi sono andato al campus per andare a trovare degli amici in confraternita. Ma mentre ero nel bagno comune a pisciare qualcuno mi ha dato un colpo in testa facendomi perdere i sensi.

Mi sono risvegliato dopo un po' ed ero dentro il retro di un furgone con una pezza in bocca così che non potessi parlare, urlare o chiedere aiuto.
Era tutto buio non sono riuscito a vedere chi fosse con me, poi di nuovo il nulla.

Mi sono ritrovato legato su una sedia in una stanza senza luce e bendato. Di quel poco che ho visto sono in un seminterrato o in un edificio abbandonato. C'è una puzza orrenda e l'aria è umida.

A volte faccio finta di dormire per vedere cosa accade intorno a me ma non sono riuscito a capirci granché. Le corde sono strette e ho perso sensibilità al polso e alle caviglie. Sono riuscito ad alzare di un po' la benda ma riesco solo a vedere il pavimento.

Ho sentito spesso dei passi pesanti, sicuramente di un uomo o di più di uno perché alcuni provocavano rumori differenti. Sono molto attento ai dettagli sono sempre stato bravo in questo, ma ancora non riesco a capire chi sia questa gente e perché mi abbiano preso e portato qui.

Sento dei passi che provengono dietro di me, questo significa che le porte o le entrate si trovano alle mie spalle.

«Cosa cazzo volete da me, mi sto annoiando qua!» decido di parlare per la prima volta, nonostante la gola secca per la poca acqua che mi hanno offerto solo per tenermi in vita. Sento una risata amara e rauca, segno che è un uomo un po' più vecchio.

Sposta la sedia che penso si trovi di fronte a me e si siede. «Mi tenete qui per un motivo avanti parlate e facciamola finita che mi sto rompendo il cazzo con questi giochetti..» continuo a parlare ma non ricevo mai risposta.

«Chi siete e che volete avanti..» ancora niente.
«Siete dei pessimi rapitori comunque. Di solito si riempie di botte il povero disgraziato per farlo
parlare ed arrivare ad una conclusione. Mentre qui invece parlo da solo, è poco edificante» provo ad offenderli nell'orgoglio ma ricevo solo una sonora risatina.

A questo punto sento altri passi dietro di me, questi sono più leggeri ma riconosco il rumore di scarpe maschili. «¿El chico todavía está aquí? ¿Habló o dijo algo?» questo tizio parla spagnolo, se tutto ciò é collegato a Torres gli infilo una pallottola su per il culo. Lo giuro!

«Shhh!» sento l'uomo più anzianotto seduto davanti a me zittire il più giovane. Poi si alza e stanno per andar di nuovo via.
«Che c'è Torres non si vuole sporcare le mani? Che venga qui quel figlio di puttana e che mi dica cosa vuole che così gli sputo in faccia!».

Urlo quel poco che basta per farmi sentire, anche perché sono rimasto senza voce e con la gola secca. I miei livelli di sopportazione sono alti ma mezzo bicchiere di acqua ogni tanto non aiuta.

Sento di nuovo quei fastidiosi passi pesanti dietro di me. Una forte botta dietro la testa e poi... il buio totale.

Ryan's pov:

Sono 2 fottuti giorni che mio fratello non si trova. Ha fatto cazzate su cazzate ma non è mai sparito senza dire nulla. Abbiamo discusso è vero ma non me la darebbe mai vinta così.

Abbiamo smontato mezza California per trovarlo, ho dovuto minacciare e interrogare non so quante persone, ma niente. Non abbiamo tanti nemici in giro, e abbiamo tenuto sotto controllo Torres e gli altri, inoltre Hugo si è legato a noi e non ci siamo separati un attimo dalla famosa sera in cui ci ha aiutato con la ragazzina.

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