Capitolo 30

70 1 0
                                    

Ryan's pov:

Lunga è stata la notte che ho passato dopo la gara. Il pensiero di lei mi tormenta, il suo profumo mi è rimasto attaccato addosso che non ho voluto neanche farmi una doccia per poterlo sentire ancora.

L'imminente incontro con suo fratello, è quello che ho realmente timore di affrontare. Che gli racconto? Di quanto odi sua sorella perché mi fa uscire pazzo? Di quanto il suo profumo sia peggio della droga? Dell'aria di sfida che regna in casa con mio fratello?

Cosa gli vado a raccontare? Sono abituato a mentire solo negli affari, e questi di certo non sono affari. Lui lo sa, lui l'ha già capito.
David non è stupido, è per questo che lo volevo con noi, ha sempre rifiutato. Per lui era solo divertimento un modo per passare gli anni del college, poi saremmo stati solo un ricordo.

Lo odio e lo ammiro solo perché ha potuto scegliere, ciò che non ho potuto fare io.

Lui sa che è accaduto qualcosa, sa che non mi comporto così, sa che rispetto la famiglia e che quindi quando lui mi ha detto di star lontano dalla sorellina io avrei dovuto farlo. Ma non l'ho fatto, per niente, manco una volta.

«Buongiorno signorino Ryan, si è alzato tardi stamane. Le ho portato qualcosa da mangiare!» Amalia fa la sua entrata dopo aver bussato più volte, sa che quando non le rispondo è perché non ho voglia di parlare, ecco perché è entrata senza permesso, del resto è l'unica che può farlo.

«Grazie Amalia!» mi siedo per bene sul letto e mi poggia il tavolino sulle gambe.
«Volevo scusarmi per ieri» merita le mie scuse, l'unica a cui io le abbia sempre riservate.
«Avevo già dimenticato. Quella ragazzina ha portato un po' di scompiglio, a questo punto non so se sia stata poi tanto un bene» dice amareggiata, ma non capisco che intende.
«Che vuoi dire?» chiedo addentando un waffle alla nutella.
«Che ha smosso qualcosa, qualcosa di buono. Ma i vostri caratteri sono usciti un po' troppo fuori» fa un passo indietro allontanandosi, abbassa la testa e si avvia verso la porta scomparendo subito dopo.

Il mio telefono inizia a vibrare a causa di una chiamata in arrivo a cui rispondo subito.

«Ryan» è David.
«Cooper» rispondo freddo.
«Ti mando la posizione, devi venire in un posto» dice senza giri di parole. Dovevamo vederci al club perché mai ha cambiato i piani?
«Okay mi vesto e arrivo» dico lasciando lì la deliziosa colazione di Amalia e andando a prepararmi.

Una volta pronto prendo l'auto ed esco raggiungendo questo luogo non tanto lontano per parlare con il fratellastro della ragazzina.

Per tutta la durata del viaggio non faccio altro che pensare a cosa dirgli, a come spiegargli che io ci provo pure a mandarla via, ma me la trovo sempre intorno..

La posizione mi porta davanti ad una tavola calda non tanto lontano dal college e vedo David poggiato alla sua auto che smanetta col cellulare.
Scendo dalla macchina e mi avvicino a lui.

«Perché ci siamo incontrati qui?» questo dubbio mi vortica nella testa da quando mi ha chiamato.
«Senti Ryan sono furioso con te. Ti ho sempre rispettato e ho ottenuto in cambio rispetto. Ma vedo che questo non accade più» inizia a parlare con calma, ma gli risulta abbastanza difficile, come dargli torto.

«Ryan è da quando ho visto quella scena romantica sotto la pioggia quella sera che non mi do pace. Riconosco quando mia sorella mente, non l'ha mai fatto e non sa farlo, e so che mi nasconde qualcosa per paura di una mia reazione» l'ho detto che non era stupido, resto in silenzio ad ascoltarlo ancora.
«Non voglio sapere neanche un po' cosa sia successo, non voglio sapere se è lei la ragazza di cui parlavi ubriaco qualche sera fa al bar, ne voglio sentire qualcosa su di lei dalla tua bocca. Voglio solo farti vedere una cosa» mi dice facendomi cenno di seguirlo davanti alle vetrine della tavola calda.

you are mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora