Capitolo 20

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Ally's pov:

«Vuoi darmi delle risposte o no?».
Dylan corre a più non posso lungo la strada che porta a casa mia. Dopo che gli ho posto l'ultima domanda parlando di cosa mi fosse appena successo, ma non ha più fiatato.

Gli ho praticamente raccontato di uno stronzo che mi ha chiusa in uno sgabuzzino e non è tornato. Che ho sentito raccontarlo a Ryan e che non sarei dovuta esserci questa sera a quella festa.

Ma lui non proferisce più parola. Non ha usato nemmeno un vocabolo, non dice nulla, sembra abbia fatto il voto del silenzio.

«Dylan ascolta non mi parli da giorni, ma ora non ti chiedo nient'altro che spiegazioni. Penso di meritarmele dopo quello che è successo no?» ci proverò sempre. Io devo e ho il diritto di sapere.

«Basta! La vuoi smettere? Mi hai fatto venire il mal di testa con la tua cazzo di vocina. È talmente fastidiosa..» mi urla spazientito.
«La finirò quando mi darai spiegazioni..» incrocio le braccia al petto aspettando che lui continui.

«Abbiamo ordinato a chiunque ti vedesse di mandarti via. Quel ragazzo che hai visto è solo uno stupido. Tutto qui! Non ci dovevi essere alla festa, sapevamo bene che la tua testardaggine ti avrebbe indotto a venire anche se non pensavo riuscissi ad entrare..» ancora non mi convince.

«Mi stai dicendo che quello stupido mi ha chiuso nello sgabuzzino solo per farvi un favore..?» non ci credo non me la bevo.

Loro non si fidano di nessuno, anche se conoscono tante persone. E poi Ryan era molto incazzato per quello che aveva detto quel tizio. Eppure io me lo sento che il ragazzo che mi ha chiuso lì dentro non mi voleva far del male, i suoi occhi mi hanno trasmesso sicurezza e calma. Io mi ero realmente fidata anche se per poco.

Pensandoci però mi aveva chiesto di restare lì fin quando non fosse tornato. Sarei rimasta sul serio se non mi avesse chiusa dentro?

«Ascoltami bambolina, non abbiamo tanta pazienza e se non fosse stato che hai dimostrato grande bontà aiutandoci quella sera non ti saresti mai neanche avvicinata a casa nostra, non saresti sopravvissuta una sera. Non sei del nostro mondo, noi non siamo per te. A noi piace giocare col fuoco. Abbiamo i demoni dentro, non siamo fatti per angioletti come te...» si ferma dopo aver fatto affermazioni un po' pesanti per me.

«Noi siamo riconoscenti e basta io e mio fratello abbiamo sempre avuto gli stessi gusti e ci siamo divertiti con te ma non montarti la testa. Ti accompagnerò a casa e sarà l'ultima cazzo di sera che vedrai queste facce te lo posso assicurare. Tu non cercarci non tornare alla villa non crederti più furba di noi».

Il suo discorso per me non ha senso, tutto quello che hanno detto non ha senso. Ma per la prima volta penso abbia voluto essere sincero, fallendo miseramente.

«Che c'è non hai niente da dire ora?» si aspetta una risposta ora... beh non avrà ciò che vuole.
«No sono tutte cose che già sapevo. Siete prevedibili..» l'unica frase che esce dalle mie labbra è questa.

«Hahaha bella questa. Noi prevedibili?» se la ride di buon gusto. «Si esatto, prevedibili. Bugiardi manipolatori. Vi piace giocare con le persone facendo giochetti perversi con la mente. Fate credere davvero che siete riconoscenti quando qualcuno senza chiedere nulla in cambio mostra gentilezza, perché non ci siete abituati. Fate tanto i bad boy ma poi appena vi circonda un po' di bene e vi capitano cose belle non sapete che fare e diventate degli sciocchi. L'unica cosa vera è che distruggete tutto ciò che toccate».

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