Capitolo trentaduesimo

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POV di Caleb
Più tempo passavo con Marti, meno mi convincevo della sua innocenza.
Non ho condiviso con Ester i miei sospetti, a dire il vero non avevo intenzione di condividerli con nessuno, finché qualche giorno fa non mi è giunta notizia di una casa andata a fuoco con il padrone ancora dentro.
Sono riuscito a dare un occhiata ai riscontri della scientifica e infiltrarmi sulla scena del crimine senza troppa difficoltà. Sembrava essere proprio uno sfortunato incidente, e con tutto l'alcol e i materiali infiammabili che l'uomo aveva in giro non era così difficile credere fosse un caso, eppure le armi illegali e le centinaia di monete mezze carbonizzate e sacchi inceneriti di banconote lasciavano presumere che l'uomo esercitasse in realtà un attività criminale.
Questo non era un incidente, era una vendetta. Una vendetta ben nascosta ed esercitata da un cliente scontento o da una vittima.
I miei sospetti erano immediatamente volati a Marti: ex criminale, potenziale acquirente d'armi, il che mi aveva portato a parlarne con Liam.
Avevo bussato alla porta della sua camera, lui aveva aspettato diversi secondi per aprirmi e poi era uscito in corridoio anziché farmi entrare.
- "dimmi." aveva detto.
- "c'è qualcuno in stanza con te?"
- "non sono affari tuoi, che vuoi caleb?" Mi sembrava un tantino stressato. Forse un po' soprappensiero.
- "hai per caso visto Marti? sai dov'era ieri?"
- "certo che so dov'era, è la mia ragazza."
- "ne sei sicuro?"
Liam mi aveva lanciato uno sguardo scettico.
- "è andata a fuoco una casa ieri, la casa di un criminale ben nascosto e-"
Liam aveva alzato una mano in segno di avvertimento.
- "attento, Caleb. Se tu pensi che Marti abbia dato fuoco ad una casa ti sbagli di grosso, non fa più di queste cose, non è più quella persona."
- "Liam, io la conosco da prima che raggiungesse la barca, non credo che dovresti-"
- "vattene caleb."
E mi ha sbattuto la porta in faccia con un po' troppa enfasi.
Naturalmente, questo non mi ha fermato: ho continuato le mie ricerche sull'uomo ucciso, finché non ho trovato esattamente ciò che cercavo.
Quest'uomo era uno stupratore seriale.
Il che vuol dire che Marti è la vittima. La vittima divenuta assassina.

POV di Liam
Non sono sicuro di capire perché l'uomore di marti sia cambiato in modo tanto radicale così velocemente. Sorpasso una macchina davanti a noi. Ripenso a tutto quello che ho fatto negli ultimi giorni per cercare di capire se le avessi mai dato segni di crederla una criminale-
"non fa più di queste cose, non è più quella persona"
È quello che ho detto a caleb quando l'ha accusata di aver incendiato una casa qualche giorno fa.
"ma dovresti."
Lancio uno sguardo a Marti, seduta accanto a me nell'auto. Non può essere stata lei. Non può.
- "hai detto che dovrei avere paura du te." dico. "perché?"
- "Liam..."
- "no, rispondimi."
Marti sbuffa.
- "ci...ci sono cose...che ho fatto...che sono disposta a fare." tiene lo sguardo fisso sulla strada, ma all'improvviso lo porta su di me. "non sono una bella persona Liam, non voglio darti l'impressione sbagliata."
"cose che ho fatto."
"che sono disposta a fare."
sono un idiota.
Stringo i denti. Sterzo a destra guadagnandomi una serie di clacson e accosto.
- "Liam che cazzo fai?" esclama Marti, artigliando il sedile.
Metto il freno a mano e mi giro verso di lei.
- "rispondi a questa domanda: hai dato tu fuoco a una casa pochi giorni fa?"
Marti spalanca gli occhi ma non risponde.
- "si o no?" ripeto.
- "tu non capisci-"
- " si o no?" urlo.
Marti abbassa gli occhi, stringendo i denti
- "se lo meritava."
Inorridisco, mi passo una mano sopra gli occhi.
- "hai dato fuoco ad un uomo?"
- "lo rifarei altre mille volte se potessi."
Mi passo una mano sugli occhi, improvvisamente mi gira la testa.
- "te l'ho detto, tu non capisci." dice Marti, sporgendosi verso di me.
Sbatto una mano sul cruscotto, Marti sobbalza e si allontana.
- "invece capisco benissimo." ringhio. "Aveva ragione Caleb." allungo una mano verso di lei e le slaccio la cintura.
- "scendi dalla macchina."
- "cosa?"
- "casa di caleb è a pochi isolati, dormi nella mia camera, evita di metterti nei guai e evita di uccidere altre persone."
- "Liam-"
- "Scendi dalla macchina Margaret!" sbotto.
Marti socchiude gli occhi e mi lancia uno sguardo a metà tra delusione e disgusto. Ignoro la fitta al cuore che ciò mi provoca e tengo lo sguardo fisso avanti, poi Marti apre lo sportello e scende dalla macchina, sbattendosi la portiera alle spalle.
Io torno in strada e la supero, spingendo l'acceleratore ben oltre i limiti di velocità.

POV di Marti
Quando arrivo a casa di Caleb si sono fatte le due di notte.
Ho i capelli scompigliati e mi si sono strappate le calze. Busso con insistenza alla porta.
È proprio lui ad aprirmi, infilato in un pigiama sgualcito.
- "bene, sei qui." dico. poi gli mollo un pugno in pancia e lo supero, entrando in casa.
- "a cosa lo devo?" mugola caleb, tenendosi la pancia mentre richiude la porta.
-" Hai detto a Liam che ho incendiato una casa?!" gli punto un dito contro.
Caleb sospira, come se sapesse che questo momento sarebbe arrivato ma non così presto.
- "Marti, hai ucciso un uomo-"
- "non provare neanche a farmi la predica!" sbotto. "non era qualunque uomo. Era lui. Era l'uomo che mi ha stuprata." sento gli occhi pizzicare. Vedo l'espressione di caleb vacillare, la sua solita risolutezza messa a dura prova. Stringe le labbra.
- "marti..."
Sbatto gli occhi prima che una lacrima si possa azzardare a scivolare dal mio occhio e  rotolarmi sulla guancia.
- "pensavo che priprio tu avresti capito." sibilo.
Mai volto senza vedere la tristezza assoluta negli occhi di caleb e corri su per le scale, chiudendomi a chiave jn camera di Liam e cercando di non crollare.

All the lines she crosses 2- till death do us partDove le storie prendono vita. Scoprilo ora