CAPITOLO 40
Appena arrivata l'ora di cenare il ragazzo andò a chiamare l'uomo che era nel suo ufficio.
Bussò.
"Padre è pronta la sua cena." Disse semplicemente, l'uomo si alzò e senza dire niente andò verso il suo posto.
-
La donna aveva cucinato con tutta sé stessa, ci teneva fosse buono, si mise una piccola porzione dopo aver messo una bella abbondante per il figlio e per l'uomo.
Mangiarono in silenzio come al solito e appena finito l'uomo si alzò, ovviamente senza aspettare che gli altri componenti di quella famiglia avessero finito.
La donna non finí il suo pasto e si mise a lavare i piatti che si erano accumulati dopo aver aspettato che il figlio finisse.
-
"Possiamo parlare?" Chiese titubante il ragazzo, la madre annuí e si sedette al tavolo per ascoltarlo meglio.
"Perché ti fai fare questo?" Chiese indicando la manata ancora leggermente visibile sul volto della donna.
"Perché quel ragazzino si faceva fare quelle cose da te tesoro?" Chiese lei di tutta risposta.
Il ragazzo non ci vide più.
"Perché mi devi psicanalizzare sempre! Sono stufo! Non lo vedi che così mi fai sentire ancor più merda! Non lo capisci!" Urlò il ragazzo, la madre sgranò gli occhi.
"IO non ti psicanalizzo affatto." Rispose la donna, il ragazzo scattò in piedi e la madre fece uno scatto in dietro.
Dentro le batteva il cuore a mille.
Il ragazzo invece si rese conto che, la paura, quella che la donna provava nei confronti dell'uomo e quella di Zenitsu verso di me, era la stessa..
Per quanto nella casa in quel momento si fosse creato silenzio, la piccola porta dell'ufficio dell'uomo si spalancò mostrando la sua figura.
Il ragazzo pentito delle sue azioni, come al solito si ritrovava a subirne le conseguenze.
Quegli occhi marroni così simili ai suoi stavano scrutando la situazione, e pian piano con passo sicuro ma apparentemente calmo si avvicinava ai due.
-
"Posso chiedere perché stavate litigando?" Chiese lui con un sorriso molto nervoso sul volto.
"Niente. Mi sono arrabbiato a caso, la mamma non c'entra." Rispose il ragazzo mettendosi lentamente davanti alla madre per non farla toccare.
"Ti son cresciute le palle?" Chiese l'uomo visibilmente arrabbiato dal gesto di protezione.
-
-
"Mi sono rotto padre, non è giusto tutto questo, perché provi così tanto odio nei nostri confronti? Cosa ti abbiamo fatto?" Chiese il giovane che aveva la voce straziata, l'uomo sembrava quasi sorpreso da quell'atto di coraggio.
Forse l'uomo non sapeva come rispondere a quella domanda. Stette zitto, tutto l'odio che provava non capiva manco lui da dove venisse, sapeva solo che si era sposato con la donna perché un tempo la amava.
-
Cosa era cambiato?
-
La riflessione gli fece pensare alla sua segretaria che si sbatteva ogni tanto.
Guardò la donna, il suo viso delicato che aveva colpito più volte.
E poi spostò il viso verso il suo primo genito.
Era così divertito a viversi quelle scappatelle che aveva ignorato la sua famiglia, a momenti il lavoro e per che cosa? Del sesso? Che poteva darle pure la moglie.
"Io non vi odio." Rispose l'uomo.
"E allora perché fai così?!" Chiese il ragazzo guardandolo negli occhi, gli veniva da piangere ma dentro si se sapeva che si sarebbe solo reso vulnerabile a quell'essere.
-
"Non te ne è mai importato di cosa io facessi, o come andassi a scuola, o come anche solo stare in mia compagnia.... Non sei mai stato presente per me." Disse il ragazzo con tono sconsolato.
L'uomo a quelle parole si alterò, controllò il telefono e la sua assistente gli aveva scritto che aveva casa libera.
-
"Ii devo andare." Disse solamente.
"Intanto sai fare solo questo, scappare." Dopo aver pronunciato queste parole diede un pugno sul naso al ragazzo, la madre si mise in mezzo cercando di dividerli beccandosi manate da parte dell'uomo.
Ora mai non sapeva manco lei quanti lividi avesse per colpa di quelle mani.
"Smettela! Smettela ho detto!!" Urlò la donna, l'uomo la spinse per terra.
"Basta finché alzavi le mani su di me potevo lasciar correre... Sei un animale, di te non è rimasto niente di buono, Federic... Voglio il divorzio." Disse la donna mentre vedeva il sangue uscire dal naso del figlio.
"Prepara la valigia. Ce ne andiamo." Continuò lei.
"TU NON VAI DA NESSUNA PARTE, HAI CAPITO!??" Urlò di nuovo l'uomo prendendo per le spalle la donna dopo che si fu alzata e scuoterla.
"SIETE DEGLI INGRATI. CON TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER VOI!!"
"Tu non puoi andartene.." Disse l'uomo stringendo le mani alle docili braccia della donna.
-
"Per favore... Io non ce la faccio più Federic..." Disse la signora ora mai in lacrime, il vestito stropicciato, il trucco colato e il dolore al cuore si faceva più grande.
"Non voglio."
-
"Non posso più vivere così..."
-
"O con me o con nessun altro, se non rimani qui te lo farò portar via." La minacciò indicando il ragazzo.
"Senza di me sei persa."
La donna riuscí a levarsi dalla presa dell'uomo, il respiro irregolare e guardò il figlio cercando di fargli capire con lo sguardo cosa dovesse fare.
Il ragazzo riconobbe quello sguardo, era quello che la donna usava di prima mattina quando facevano ritardo per la scuola.
E significa solo : macchina, ora, subito.
La donna intanto si levò i tacchi facendo finta le dolessero i piedi, l'uomo fissava lei mentre il ragazzo senza far rumore andava verso la macchina della madre.
-
La accese e al rombo del motore la donna corse verso la porta, la rinchiuse velocemente di slancio e salí in macchina prima che l'uomo potesse prenderla.
"PARTI PARTI PARTI." Urlò la donna appena si sedette in macchina, il ragazzo partí subito mentre l'uomo provava ad aprire le portiere che erano bloccate.
In macchina c'era un silenzio davvero impressionante e l'unica cosa che seppe fare il ragazzo era quella di sorridere alla donna.
-
"Sei sempre bellissima." Disse lui e lei intanto piangeva anche di felicità oltre che tristezza.
Si misero al musica della radio di sottofondo di cui si sentiva solo qualche parola ma finalmente un peso dal cuore se lo erano levati...
-
Signori e signore
Capitolo un po' spiegativo, situazioni difficili ma non impossibili da battere.Ovviamente questo non scusa le brutte cose che ha fatto a Zenitsu ma non si può guardare solo la copertina di un libro per dedurre che è bello oppure no.
Comuqnue spero che il capitolo vi sia piaciuto nel caso supportati con una stellina o un commentino e noi ci becchiamo nel prossimo capitolooooooo

STAI LEGGENDO
-Sleepwalking- Zenitsu x Tanjiro
FanfictionStoria ideata da Me. Contenuti BoyxBoy (YAOI ALLERT) TANJIRO X ZENITSU Se non ti piace non leggere. Tanjiro un ragazzo come tanti, dagli occhi color rubino dall'animo gentile e dolce con tutti si ritrova al liceo dove finalmente all'età di 16 a...