Con il finestrino aperto il vento caldo di giugno mi soffiava sul viso, chiusi gli occhi abbandonandomi a quella sensazione. «Stiamo arrivando?» Continuava a chiedere mia sorella Isabella. «Quasi, ci vuole pazienza.» Rispose calma, come sempre, mia madre. Sospirai, io non avevo nessuna fretta, avrei preferito mille volte passare l'estate a casa nostra tra i miei disegni, invece qui mi avevano detto di non portare niente perché secondo mio padre dovevo: "godermi le vacanze", amavo disegnare ma non lo capiva, voleva che finissi di fare il liceo per poi iscrivermi a medicina proprio come aveva fatto lui, è vero, avevo buoni voti a scuola ma non era quello il mio sogno, il mio sogno era disegnare, mia madre lo capiva, mio padre no. Guardai dentro il mio zaino e sorrisi vedendo il taccuino che avevo portato con me, avrei disegnato lì. Guardai mia sorella, adorava passare le vacanze dai miei zii, lei e nostra cugina Mary si divertivano un mondo. Mi guardò anche lei e sorrise, sembrava una bambina impaziente ed era più grande di me. «Sei contenta? Qui almeno potrai farti degli amici.» Mi chiese un po' a modo di rimprovero. «Io ho degli amici.» Risposi fulminandola con lo sguardo. «Amici immaginari forse, io a diciassette anni, uscivo con le mie amiche al liceo, ci divertivamo molto, dovresti farlo anche tu.» Smise di guardarmi per controllare la strada. «Isabella, lascia stare tua sorella, lei non ha il tuo stesso carattere e in più si concentra sullo studio.» Mi difese mio padre anche se, avrei evitato la parte dello studio.
Sospirai e buttai la testa indietro mentre questo discorso cadeva nel dimenticatoio. «Arrivati.» Annunciò mia madre allegra a un certo punto, mia sorella sorrise mentre mio padre parcheggiava nel giardino della grande villa, i nostri zii ci aspettavano già fuori. Quando mio padre fermò la macchina Isabella scese in fretta dall'auto, io feci con calma, forse troppa perché mi accorsi di essere indietro così corsi fino a raggiungerli. «Lacey! Quanto sei cresciuta!» Gridò mia zia Amelia stringendomi seguita da mia cugina Mary, mio zio Ben e mio cugino Robert.La casa era enorme e molto fresca per fortuna, non si sentiva per niente il caldo che c'era fuori. «Come è andato il viaggio?» Chiese mia zia a mia madre mentre mio padre e mio zio parlavano di qualcos'altro, stavano già chiacchierando tantissimo, mi voltai e vidi mia sorella e Mary ridere come pazze mentre Robert andava a distendersi sul divano, loro si erano già ambientati. «Mary, puoi dirmi dove sono le nostre camere?» Chiesi avvicinandomi. «Vedrai, devi conoscere i miei amici.» Sentii dire a mia cugina, tossii per richiamare l'attenzione. «Robert, accompagna Lacey di sopra.» Gridò a suo fratello, lui si alzò dal divano e mi sorrise facendomi segno di seguirlo, salimmo le scale per poi fermarci davanti una porta. «Ecco qui.» Lo ringraziai ed entrai mentre lui tornava di sotto, ero sola adesso, sospirai guardando i due letti, evidentemente dovevano essere per me e Isabella, mi distesi accanto a quello vicino alla finestra sparpagliando i miei capelli chiari ovunque sul cuscino e chiusi gli occhi, per sentire il silenzio, la calma. Ecco quello che amavo.
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Fatti per amare
Romance"Noi lo sappiamo cosa ci manca. Lo sappiamo anche quando non lo vogliamo sapere.„ - Massimo Bisotti Lacey e Damon hanno due anime diverse ma due spiriti uguali. Come può un ragazzo così tenebroso innamorarsi di una ragazza così innocente? Un'estate...