4 Capitolo

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«Vado a dormire, è tardi.» Disse a un certo punto Isabella spegnendo la televisione. «Vieni?» Mi chiese. «No, resto ancora un po'.» Non avevo sonno e mi piaceva guardare la luna, era così luminosa. «Va bene, buonanotte.» Mi salutò salendo le scale e lasciandomi da sola al silenzio, sospirai, erano tutti a letto tranne me adesso, uscii fuori,in giardino, per fare una passeggiata, forse mi avrebbe aiutata a prendere sonno, chiusi la porta alle mie spalle e poi sentii un rumore provenire da una delle finestre al piano di sopra, alzai lo sguardo e vidi Robert uscire e scendere giù dal balcone, mi nascosi dietro un albero in giardino per non farmi vedere, si guardò attorno poi aprì il cancello e uscì, dove stava andando? Corsi anche io da dove era uscito, adesso camminava sul marciapiede, guardai la villa: nessuno si era accorto di niente, così decisi di seguirlo, con il cuore che batteva a mille cercai di fare il meno rumore possibile, camminammo per un po' fino a quando non raggiungemmo il Summer, era lì che voleva andare, entrò dentro il locale e lo feci anche io, in un attimo si perse tra la folla e io non riuscii più a vederlo, mi feci spazio raggiungendo il bar, forse era andato lì, mi sedetti su uno sgabello e mi guardai intorno. «Ehi.» Sentii dire, mi voltai e trovai gli occhi azzurri di Damon che mi fissavano, arrossii di colpo. «Allora sei un' amichetta di Mary Stevens.» Disse sorseggiando il suo drink. «È-è mia cugina.» Balbettai mentre mi tremavano le mani. «Quindi siete parenti tu e quella schifosamente ricca.» Spalancai la bocca, mentre beveva tutto il liquido nel suo bicchiere. «Tu sei amico di suo fratello, ti ricordo.» Trovai il coraggio di ribattere. «Suo fratello è un tipo apposto, lei è un'oca presuntuosa.» Disse alitandomi sul viso, come si permetteva? Lo spinsi via con tutta la forza che avevo ma lui non vacillò nemmeno un po', anzi, scoppiò a ridere. «Tu non sei come lei.» Ammise mentre vedevo i suoi occhi scintillare, rimasi ipnotizzata da quello sguardo. «Lacey, che cosa ci fai qui?» Sentii una mano sulla mia spalla e mi voltai, era Robert, mi aveva vista. «Io... non riuscivo a dormire.» Inventai, mi guardò con aria di rimprovero e poi guardò Damon. «Ti riporto a casa.» Disse continuando a guardarlo, mi prese la mano e mi trascinò fuori mentre Damon continuava a fissarci. «Cosa ti è venuto in mente? Non dovresti essere qui da sola.» La sua voce era carica di tensione. «Torniamo a casa.» Aggiunse cominciando a camminare. «Non devi stare con Damon, è pericoloso.» Voleva farmi ridere? «Ma tu stai con lui.» Constatai stizzita. «Io non sono innamorato di lui.» Grugnì mentre arrossivo e cominciavo a camminare più velocemente. «Robert! Io... io non provo niente per lui!» Lui alzò le sopracciglia. «Solo, sta attenta.» Disse calmo mentre raggiungevamo il grande cancello di casa. «E poi era anche ubriaco.» Disse infine.
Ci salutammo con la mano mentre ognuno rientrava in camera propria, ma quella notte non riuscii a dormire pensando alle parole di Robert.

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