34 Capitolo

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Corsi più veloce che potevo, non mi importava se era buio, non mi importava più di niente, volevo correre da lui e basta, vidi il palazzo dove abitava in lontananza, ero quasi arrivata, corsi ancora e poi rallentai, arrivai senza fiato ma non mi importava perché ero lì da lui, raggiunsi il suo appartamento e bussai con il cuore a mille, qualche secondo dopo Damon venne ad aprirmi. «E tu cosa ci fai qui?» Mi chiese e io senza ascoltarlo mi lanciai tra le sue braccia stringendolo forte. «Lacey...» Sussurrò mentre trattenevo le lacrime. «Ho sentito la telefonata che hai avuto con Robert, vuoi uscire dal giro, Damon, mi hai ascoltata.» Lui all'improvviso mi allontanò guardandomi negli occhi. «È la verità ma non è per niente semplice.» Disse andando in camera sua mentre lo seguivo, non appena entrai vidi una valigia sul letto. «Cosa stai facendo?» Chiesi spaventata. «Quei bastardi mi hanno messo la polizia ancora più contro di come era, devo andare via.» Rispose freddo sistemando alcuni vestiti. «Per quanto?» Lui scosse la testa. «Mesi.» Aprii leggermente la bocca mentre sentivo il mio corpo farsi più pesante. «Perché non me lo hai detto? Perché sono venuta a scoprirlo?» Chiesi ancora arrabbiata. «Perché voglio proteggerti da tutto questo casino.» Io scossi la testa. «Stai dando retta a mio padre, non è così? Lui non sa cosa voglio, lui non sa con cosa voglio essere felice!» Gridai mentre lui continuava a infilare vestiti dentro la valigia. «Ascoltami!» Gridai ancora piazzandomi davanti a lui e fermandolo, Damon abbassò lo sguardo sospirando. «Lacey, tuo padre ha ragione.» Una lacrima scivolò via. «Voglio partire con te, non voglio finire il liceo e non voglio andare alla Harvard, scappiamo insieme, troverò un lavoretto e saremo felici.» Dissi prendendo fra le mie mani il suo viso. «Non posso farti questo, non posso toglierti il futuro.» Rispose scuotendo la testa. «Ma il mio futuro voglio passarlo con te.» Lui si allontanò. «È sbagliato, io sono sbagliato per te, lo capisci?» Mi chiese arrabbiato. «Non mi importa se per tutti gli altri sei sbagliato, per me sei quello giusto.» Dissi mentre sentivo il cuore cedere. «Non dire così.» Io sospirai. «E allora cosa devo dire? Buttiamo la nostra storia nel cesso?» Chiesi. «Se voglio proteggerti è la cosa giusta da fare.» Rispose facendomi sentire male. «Al pensiero di perderti... io... io mi sono innamorata di te! Dannazione!» Urlai. «E secondo te io starò bene? Lacey, tu mi hai cambiato! Io per la prima volta inizio a provare qualcosa per qualcuno ma devo abbandonare tutto, io non voglio che tu ti distrugga per me, non voglio.» Cominciai a piangere, lui non capiva. «Io preferisco distruggermi con te che salvarmi con chiunque altro.» Risposi in un sospiro mentre mi fissava, i suoi occhi così chiari sembravano scurirsi pian piano e il mio cuore sembrava sgretolarsi ad ogni secondo. «Basta Lacey, devi andare via, è finita.» Disse infine senza guardarmi negli occhi, mi scappò un singhiozzo mentre lo vedevo voltarsi e guardare fuori dalla finestra, cosa avrei fatto adesso? Uscii via da quella casa, dove sarei andata? Lontana, volevo andare lontana e non tornare, non tornare mai più.

Piangendo presi tutte le mie cose cercando di fare in silenzio, era appena l'alba e nessuno era sveglio, non salutai nessuno, nemmeno Robert, la mia vita stava cadendo in pezzi e non volevo dirlo a nessuno, stavo andando via, diretta non so dove per non so quanto, avrei preso un autobus e sarei scappata via da quella vita che sembrava essermi scivolata dalle mani.
Uscii di casa con il cuore che batteva ancora, aveva superato tanto e tanto doveva ancora superare.

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