16 Capitolo

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Aprii gli occhi sbadigliando, la luce era troppo forte, non avevo chiuso le tende la scorsa sera? Poggiai le mani accanto al mio corpo sentendo che non ero per niente sul mio letto, mi tirai a sedere, ero sul prato di quel piccolo parco, mi voltai e vidi Damon dormire tranquillo, mi scostai i capelli dal viso, non ero tornata a casa e non avevo avvisato nessuno, il panico s'impossessò di me, scossi la spalla di Damon e lui grugnì. «Damon è mattino...credo, alzati.» Dissi alzandomi in piedi e guardandomi intorno, era tutto tranquillo ma io dovevo correre a casa. «Tirati su.» Lo pregai tirandogli un braccio, lui si lamentò voltandosi dall'altra parte, sembrava un bambino, tirai fuori il cellulare per chiamare Robert. «Lacey ma dove sei finita?» Rispose immediatamente. «Sono al piccolo parco di fronte il Summer, devi correre.» Dissi riattaccando. «Chi era?» Mi chiese Damon aprendo gli occhi. «Robert.» Risposi accovacciandomi accanto a lui.

Mio cugino arrivò poco dopo con Happy caricando Damon su una spalla. «Non sono rientrato nemmeno io a casa questa sera.» Disse facendolo distendere dentro l'auto di Happy. «Lo porto a casa.» Disse quest'ultima salutandoci e andando via. «Cosa diremo?» Chiesi portandomi una mano sulla fronte, lui mi guardò scuotendo la testa.

Quando arrivammo mia madre corse ad abbracciarmi. «Mi spieghi perché tua sorella non ti ha trovata nel tuo letto questa mattina?!» Urlò mio padre allontanandola da me. «Lacey mi ha aiutato, una mia amica si è sentita male, io l'ho trovata sveglia e siamo usciti di corsa.» Disse tutto ad un fiato, i miei genitori rimasero in silenzio e quando la faccia di mio padre tornò serena sospirai. «È andata così?» Mi chiese e io annuii, odiavo mentirgli, lui si calmò. «Lascia un messaggio la prossima volta.» Disse sedendosi sul divano, mia madre mi abbracciò di nuovo. «Ci siamo preoccupati tantissimo.» Io ricambiai il suo abbraccio, guardai l'ora e scoprì che era già mezzogiorno, Robert ci sorrise, sembrava ancora nervoso. «Adesso vado a fare una doccia.» Dissi guardando entrambi avvicinandomi alle scale, mia madre annuì sorridendo allora cominciai a salire trovando Isabella accanto alla porta della stanza di Mary. «Sei tornata.» Constatò lanciandomi un'occhiataccia. «Isabella, ti prego, lasciami vivere.» Dissi sbuffando sorpassandola quando mi prese per il braccio facendomi tornare indietro. «Io cerco di proteggerti, se tu credi che quello sia vivere ti sbagli di grosso, non sai a cosa stai andando incontro, sei troppo ingenua.» Mi liberai dalla sua presa correndo in bagno non volevo ascoltarla, Damon era perfetto, la scorsa serata gli era solo successo qualcosa di brutto, chissà se me ne avrebbe mai parlato, cosa sarebbe successo adesso?

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