32 Capitolo

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Non appena Damon mi riaccompagnò a casa scesi subito dalla sua moto. «Ti avevo detto di non lasciarmi davanti casa.» Dissi scocciata, guardai dentro la grande villa, sembrava tutto silenzioso. «Ora vai, ok?» Chiesi mentre lui annuiva. «Ci vediamo.» Io annuii quando a un tratto mi sentii chiamare, mi voltai immediatamente vedendo Robert correre fuori con sguardo preoccupato. «Cosa hai?» Chiesi spaventata quando ci raggiunse. «Hanno scoperto tutto Lacey.» Rispose tutto ad un fiato, sbiancai di colpo guardando Damon, anche lui sembrava preoccupato. «Lacey!» Sentimmo ancora, ci voltammo verso la villa e quasi svenni vedendo mio padre venire verso di noi, ci aveva scoperti ed era troppo tardi. «Come hai potuto mentirci così? Sappiamo tutto.» Alle sue parole abbassai lo sguardo. «Signore, se io potessi spiegare» Mio padre lo zittì. «Non voglio sapere una parola da te, rovinerai mia figlia e non te lo permetto, spacci droga non dovresti stare con lei, è un enorme sbaglio.» Cominciai a piangere mentre Robert mi attirava a se stringendomi. «La distruggerai e io non te lo permetto! Va via e non farti più vedere.» Disse infine, alzai lo sguardo e vidi Damon guardarmi poi guardare mio padre e senza replicare ancora accese la sua moto e ripartì. «Ci hai deluso Lacey.» Sentii da mio padre, Robert mi strinse più forte portandomi dentro casa, vidi i miei zii, mia madre, mia sorella e mia cugina guardarmi in un modo che non avevo mai visto, salimmo le scale e poi ci chiudemmo in camera sua mentre continuavo a piangere, mi fece distendere sul suo letto cominciando ad accarezzarmi la schiena. «Vedrai che tutto si aggiusterà.» Disse cercando di calmarmi, ma sapevo che niente si sarebbe aggiustato, le cose sarebbero peggiorate ora che tutti sapevano. «Chi è stato a dire a tutti che ero con Damon?» Chiesi cercando di non piangere, lui abbassò lo sguardo. «Andrew.» Spalancai gli occhi, dovevo aspettarmelo.   «È qui in casa?» Domandai ancora vedendo mio cugino annuire. «Puoi farlo salire? Voglio parlare con lui.» Robert sembrava sorpreso ma poi accettò lasciando la stanza, cercai di sistemarmi e trovare qualcosa da dire. «Lacey.» Sentii un attimo dopo, era già qui, doveva essere dietro la porta, alzai lo sguardo incontrando quello freddo di Andrew. «Voglio solo sapere perché l'hai detto a tutti.» Lui alzò le spalle. «Perché lui non ti merita.» Rispose avvicinandosi a me. «Tu non lo sai, non puoi dire così.» Dissi stringendo i pugni. «Io ti merito.» Mi afferrò le braccia mentre cercavo di indietreggiare. «Io ti odio! Non mi meriti per niente!» Gridai spingendolo via. «Ho fatto la cosa giusta.» La sua voce era calma, perché a lui non importava, non gli importava se mi stava facendo il cuore a pezzi. «No, sei solo un montato del cazzo che crede sempre di fare la cosa giusta.» Sputai mentre lui spalancava leggermente gli occhi. «Allora cosa dovrei dire io di te?» Chiese avvicinandosi pericolosamente. «Vattene adesso.» Dissi spingendolo ancora. «Non credo proprio.» Rispose spingendomi con il suo corpo contro la parete. «Va via!» Urlai più forte mentre mi tappava la bocca con la sua mano. «Fa come ha detto, schifoso.» Sentii la voce di Isabella e lui subito si staccò da me, mi guardò e poi andò via mentre mi accasciavo a terra ricominciando a piangere. «Lacey.» Mi chiamò con voce triste. «Lasciami sola.» Risposi freddamente, piangendo più forte di prima.

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