3 Capitolo

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Stavo lì con i piedi a mollo in piscina a pensare a Damon, io quel ragazzo nemmeno lo conoscevo, dovevo smetterla e poi non era per niente un tipo affidabile da come avevo scoperto la scorsa sera, mi alzai annoiata infilandomi le infradito. «Sei tornato finalmente.» Sentii Mary dirlo con voce scocciata, alzai lo sguardo, stava parlando con suo fratello. «Non sono affari tuoi.» Rispose piano. «Sei stato via tutta la notte, sai quanto ero preoccupata?» Parlavano entrambi a bassa voce adesso, forse per non farsi sentire dagli amici di mia cugina. «Non sei la mamma, perché ti comporti così?» Chiese senza aspettarsi una risposta rientrando in casa, Mary sospirò raggiungendo di nuovo gli altri, lo feci anche io.
Isabella se ne stava a parlare con Manuel, Emma con Samuel e mia cugina con Rose. «Perché non ti siedi?» Mi chiese Mary, io annuii sedendomi accanto a Andrew, l'unico posto libero. «Lacey, giusto?» Mi chiese non appena mi sedetti, annuii distratta. «Sono Andrew.» Si presentò ma io sapevo già come si chiamava. «Lo so.» Risposi soltanto guardando la piscina. «Vuoi fare un tuffo?» Mi chiese guardando anche lui la piscina. «No, no.» Risposi annoiata, lui sembrava averci rinunciato quando a un tratto parlò di nuovo. «Vuoi fare una passeggiata?» Mi chiese, sbuffai senza farlo sentire. «È una buona idea, perché non vai Lacey?» Domandò mia sorella, volevo urlare, perché ci si metteva anche lei? Io non ero interessata.
Guardai Andrew che continuava a fissarmi e poi fulminai con lo sguardo mia sorella alzandomi. «Va bene.» Dissi e Andrew si alzò insieme a me.
Cominciammo a passeggiare intorno la piscina.
«Tua sorella mi ha detto che dopo il diploma andrai a studiare medicina alla Harvard.» Roteai gli occhi, era quello che pensava mio padre, non io. «Ehm... si ma manca ancora un anno al diploma quindi per adesso non voglio pensarci.» Dissi sospirando. «Io invece inizio questo anno, anche io alla Harvard, è il college migliore se si vuol studiare medicina.» Annuii ma mi aveva ascoltata? «Magari ci incontriamo anche lì.» Mi sorrise e io cercai di ricambiare.
La Harvard non era il mio sogno, il mio sogno era disegnare ma secondo mio padre, quello, doveva solo essere un passatempo, lui aveva studiato lì e voleva che anche una delle sue figlie andasse dove aveva studiato lui, da quando Isabella aveva scelto la Fashion Institute of Design, quindi aveva cominciato a far parte del mondo della moda, mio padre aveva riposto tutte le sue speranze in me e io non volevo deluderlo, in fondo ero la prima nei corsi che frequentavo e sarebbe stata un'ottima idea andare alla Harvard, ma non era quello che sognavo.
Guardai Andrew, stava sistemando il suo ciuffo biondo continuando a parlare di quanto fosse bello il college dove andava ma io non lo stavo ascoltando. «Quindi che ne dici se usciamo qualche volta?» La sua domanda mi fece ritornare alla realtà. «Uscire?» Lui annuì, io abbassai lo sguardo. «Vedremo.» Risposi alzando le spalle e tornando dagli altri.

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