Capitolo I

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"Non mi piace stare al centro dell'attenzione, non ho bisogno di mostrarmi e né di vantarmi. Spesso, mi troverete in disparte, nel mio mondo, a riflettere, a cercare dentro di me tante risposte, perché io sono così, ho i miei momenti di solitudine e li apprezzo molto, nel silenzio si apprendono tante cose che nella confusione non capirei mai".
Tra luce e oscurità


Alice, semplicemente lei, piena di difetti, imperfezioni, insicurezze. In ogni attimo era sempre insicura, era convinta di essere un "guaio" ma allo stesso tempo un casino bellissimo. Era un uragano ma uno di quelli belli che a un certo punto inizia a brillare. Da piccola era una guerriera con una corazza che nessuno poteva toccare, le faceva da scudo.
Era sempre pronta ad aiutare gli altri, solare, felice, calma, introversa, educata ma spesso abbastanza timida. L'ansia era parte di lei non l'abbandonava mai. Aveva molte paura, aveva paura del buio, si può essere banale ma non lo è, la notte dormiva con una lampada a led sempre accesa e improvvisamente la paura andava via.
Il suo fisico non era perfetto ma allora non le importava molto. Non ci aveva mai fatto caso a questi pensieri, non si era mai posta nessuna domanda, nulla.
I suoi occhi erano profondi e lo sono ancora oggi, erano spenti, piangenti, come se volesse qualcosa dalla vita.
A casa non era molto felice, aveva alcuni problemi che la rendevano triste e infelice.
Era legata solo ai suoi genitori e a sua sorella. Odiava ma amava sua sorella allo stesso tempo, erano come cane e gatto ma alla fine si volevano molto bene, era l'unica delle persone che voleva bene veramente. Sono cresciute anche insieme perché si passavano solamente quindici mesi.
A scuola spesso veniva giudicata ma prima non ci pensava e non gliene importava nulla di quello che pensavano gli altri e faceva benissimo così.
Aveva una voglia matta di crescere, diventare grande, spesso diventare grandi spaventa ma a lei non spaventava, il contrario. Allo stesso tempo però voleva restare piccola per non affrontare i problemi dei grandi. Amava incondizionatamente suo padre, era la sua copia, era la persona più importante di tutte. Era molto legata a lui, era la sua roccia. La figlia per il padre era il suo orgoglio. Nell'adolescenza aveva un po' perso quel rapporto che aveva con suo padre ma era il suo punto di riferimento. Le ha insegnato tutto. Con i nonni non andava d'accordo. Era un po' "gelosa" del rapporto che avevano i suoi compagni con i loro nonni, lei non aveva mai ricevuto tutto quell'amore. I suoi amici amavano i loro nonni ma lei non era mai riuscita a provare questo sentimento. L'unico nonno cui era legata era il papà di sua madre però ha abbandonato tutti molto presto e lei aveva solo quattro anni. Ricorda benissimo i momenti passati insieme. Era fiero dei nipoti. Quando andavano a casa le faceva sempre trovare qualcosa per viziarli. Non è questo quello che conta ma l'amore che si trasmette.
Il suo carattere era un misto tra quello di sua madre e quello di suo padre.
Era la ragazza che ha sempre desiderato il principe azzurro che la trattasse da principessa.
Da grande voleva fare l'avvocato per tutte le ingiustizie, i problemi di famiglia, aiutare le persone. Il suo sogno era fare l'hostess di volo perché amava viaggiare, anche se non ne aveva la possibilità e le piaceva scoprire nuove città, paesi. Le piacevano le lingue soprattutto francese. Andava al liceo linguistico, faceva francese, tedesco e inglese.
C'era una cosa che voleva più di tutto dalla vita: diventare mamma, amava i bambini, erano il simbolo della felicità per lei.
Voleva un bambino anche per dargli tutte l'amore, le attenzioni, le cose che lei non ha avuto e non gli avrebbe mai fatto passare quello che stava passando lei nella sua famiglia. Perché in fondo un bambino non ti peggiora la vita ma te la migliora.
Spesso per scappare dai suoi pensieri dormiva.
Amava la notte, era il momento della giornata dov'era più tranquilla, le ansie, insicurezze volavano via come delle farfalle. Il mare era la sua casa, le piaceva cosi tanto, riusciva a toglierli tutti i pensieri della testa.
Era la ragazza che si perdeva nei tramonti.
Le piaceva un casino la luna.
Piangere era l'unica cosa in grado di farla sfogare. Viveva di attimi, di piccoli dettagli. Leggeva molti romanzi rosa, le piacevano le storie d'amore. Era la ragazza che amava tutte le forme dell'amore. Era innamorata follemente dell'amore. Si chiedeva spesso se anche lei, un giorno, avrebbe ricevuto tutto quell'amore e ci sperava tanto. Forse anche per l'amore che non ha ricevuto da piccola.

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