Capitolo XXXXIX

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"Si deve scegliere ad un certo punto. Se continuare a salvare le cose o iniziare a salvare se stessi." John Blauer


Alice aveva persino imparato a non avere paura del buio. A volte voleva sparire dal mondo e stare sola. Sentiva di non essere nel suo posto, di non essere a casa. Il mondo forse non era il suo posto. "Lascialo andare" una frase difficile da pensare tanto meno da pronunciare. Non riusciva a lasciarlo andare, a lasciar andare i momenti belli che avevamo trascorso insieme, la sua felicità, il suo sorriso mentre era con Gianmarco. Quando ad Alice veniva in mente una sua parola o semplicemente lui, le iniziavano a scendere le lacrime sul viso. Non era ancora riusciva a superarla, a metterci una pietra su. Si odiava per questo, era tutto più forte di lei. Quello che contava per Alice veramente è che lui fosse felice. Lei avrebbe imparato a convivere con la sua mancanza; faceva male, tanto ma sarebbe tornata a star bene. Non riusciva più a fidarsi dei ragazzi. Federica, vedendola giù di morale qualche volta, le aveva detto che doveva star ben attenta, se solo l'avesse ascoltata.


Alice era cresciuta troppo in fretta, forse. Adesso sapeva che anche senza Gianmarco la sua vita doveva andare avanti.
Avrebbe continuato a starci male, a piangere quando gli mancava ma presto sarebbe stata felice nuovamente. Con il sorriso stampato sul volto. Non poteva star male per una persona che era andata avanti. Non meritava tutto questo.
Adesso voleva solo essere felice, raggiungere i suoi obiettivi e viversi la vita, fare anche tutte le esperienze che magari si era persa. Gianmarco avrebbe, comunque, sempre fatto parte di lei. Pensò che le sarebbe piaciuto un giorno incontrarlo anche solo per passare qualche altro momento insieme. Ora lei doveva continuare a crescere. È difficile dimenticare le persone che hanno fatto parte della nostra vita, l'hanno migliorata e ci hanno cambiate. Non è semplice dimenticare quando hai avuto qualcosa con quella persona. Gli aveva augurato tutto il bene del mondo e voleva tanto che anche lui era felice.
Sapeva di essere matura, forse aveva sbagliato qualcosa ma era cresciuta. Aveva ammesso i suoi errori, una delle cose più importanti. Adesso anche per se si augurava tutto, voleva raggiungere i suoi sogni, un giorno sapeva che sarebbe arrivata dove desiderava. Grazie per aver reso Alice una ragazza forte, adesso nulla la spaventa più, neanche le delusioni più grandi; con il tempo ha imparato.

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