Capitolo 11 Coraggio e determinazione

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RATRI

È lunedì mattina e no, non sono all'università. Per quanto avessi detto che volevo iscrivermi, alla fine non l'ho fatto. Motivo ufficioso? Avrei dovuto pagare una mora per i ritardi nell'iscrizione. Motivo reale e ufficiale... non me la sono sentita.

È vero che dovrei provarci, ormai sono alla fine, ma è più forte di me, ho un blocco emotivo e ogni volta che penso a quegli ultimi tre esami inizio a sentirmi male. La paura di non farcela, di deludere me stessa e, in qualche modo anche i miei genitori, mi blocca.

Questa notte, poi, non sono riuscita a dormire. Mi agitavo in continuazione durante il sonno, nonostante io abbia fatto tre serate al pub e avrei dovuto essere stanchissima, non c'è stato verso di addormentarmi. La mia mente era irrequieta e lo è ancora adesso. Oltre ai miei studi, ci sono altri pensieri che mi balenano in testa e che mi rendono ansiosa.

Primo fra tutti: le visioni.

Non so che cosa mi succede, non mi era mai capitato prima d'ora e se la prima volta potevo pensare che fosse una coincidenza, o un brutto scherzo giocato dalla mia mente, adesso, che è successo di nuovo, non posso non pensare che ci sia qualcosa in più.

Non saprei nemmeno definire se sia un dono, o un'abilità speciale, anche perchè, se fosse quest'ultima, non sarei in grado  spiegare come io l'abbia sviluppata. Ho fatto delle ricerche su internet sulla preveggenza, sulle visioni, addirittura ho cercato cose come "Terzo occhio". Ma non ho trovato spiegazioni che facessero al caso mio. Le abilità hanno bisogno di studi, concentrazione e un'empatia molto sviluppata. Io sono empatica sì, ma non ai livelli tali da sviluppare un terzo occhio, di vedere al di là del semplice tangibile.

Le altre spiegazioni, invece, le ho trovate tutte poco chiare, poco coerenti e sopratutto assurde. Si parla di magia.

Non sono una persona scettica, non credo di sapere tutto, nè che tutto sia solo spiegabile tramite scienza, non mi definisco pragmatica ecco, ma la magia... insomma, dai, è ridicolo. E, anche se fosse, ho letto che i poteri si sviluppano fin dalla tenera età e direi non è proprio il mio caso.

Ho cercato in ogni angolo della mia mente e dei miei ricordi, ma non ho trovato un solo episodio della mia infanzia in cui io abbia mai manifestato questo... ehm... potere.

Potere che tra l'altro è inutile se mi fa solo vincere delle stupide partite a biliardo. Non voglio dire che la cosa non mi piaccia, ma se mi facesse vedere quale gratta e vinci scegliere per diventare milionaria, forse sarebbe meglio.
Ho passato gli ultimi due giorni a cercare di concentrarmi su ogni cosa, ho toccato tutto quello che potevo, mi sono imposta di avere una visione, mi sono sforzata per ore ed ore, ma niente. Il nulla più totale, chiudevo gli occhi e non vedevo altro che il buio delle mie palpebre, nemmeno un piccolissimo frame.

Da una parte ne sono sollevata, l'ultima visione non è stata piacevole. Non tanto per quello che ho visto, che era un'altra super mossa da maestro per vincere la partita, ma più che altro per il capogiro che mi è venuto. Un mal di testa così non lo avevo mai avuto, così intenso, acuto come se avessi delle spine dentro il cervello. Avevo l'impressione di svenire da un momento all'altro, credo anche di aver perso per un attimo l'equilibrio, eppure sono rimasta sempre sveglia e vigile. Mi sentivo come fossi all' interno di un limbo, a metà tra sogno e realtà, ma non era affatto un sogno. La visione era tanto nitida da sembrare reale.

Sbuffo mentre guardo i primi raggi solari fare capolino all'interno della stanza. Ormai non m'addormento più, tanto vale alzarsi. Mi fumo una sigaretta, poi scendo al piano di sotto. Cammino in punta di piedi, è prestissimo e non credo che gli altri siano già svegli. Mi dirigo in cucina per prepararmi il caffè. La mia unica gioia mattutina insieme alla sigaretta.

Non ti lascerò cadere (Prima Stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora