Capitolo 10 Proposte allettanti (parte seconda)

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VEICHT

Cammino avanti e indietro, come un leone in gabbia, per lo studio di Michey, in attesa che lui si decida a scendere dal piano di sopra. Ha accompagnato  in camera sua Ratri, che a stento riusciva a salire le scale da sola. Nel vederla così, sono sempre più convinto che la visione che ha avuto è stata molto più forte e prolungata.

Blazej, a differenza mia, se ne sta fermo immobile sulla poltrona, ma come fa a stare così tranquillo, questo proprio non riesco a comprenderlo.

Dopo poco, e menomale aggiungerei, Michey si decide a scendere e io mi preparo a fare il mio interrogatorio.

«Cos'ha visto di preciso?» Gli domando nel momento stesso in cui mette il primo piede nella stanza. Lui sospira.

«Nulla di eclatante, ha visto una mossa strategica per vincere la partita. Le immagini, tra l'altro, erano piuttosto vivide.»

Come avevo immaginato!
Bene, adesso c'è solo da capire quale sia la prossima mossa da fare.
«Quindi?» Chiedo con impazienza mentre mi avvicino frenetico a mio fratello.
«Quindi cosa?»
«Come glielo dirai?»

Di tutta risposta mio fratello sospira di nuovo. Perchè ho la sensazione che quello che dirà mi farà incazzare? Ah, sì, giusto, perchè Michey, da un po' di tempo a questa parte, sembra aver perso la sua lucidità, ecco perché.
«Veicht è troppo presto, preferisco che si ambienti ancora un po'. È qui da nemmeno una settimana, diamole del tempo.»

Come immaginavo, non solo la sua risposta non soddisfa le mie aspettative, ma mi ha appena fatto saltare la vena.
«Tempo? Ha già le visioni Michey e io ne ho le palle piene di sopportarla, quindi domani mattina, non appena apre gli occhi, tu le parli!» Gli urlo contro tutto il mio disappunto, ma la mia reazione non sortisce l'effetto sperato, e quando mai lo ha fatto.

«Veicht, io davvero non capisco perchè ti dia tanto fastidio. Se volessi potresti evitarla e poi, stai a contatto con gli umani tutti i giorni quando sei all'università e ti ho dato razioni extra di sangue umano, non ci credo nemmemo per un secondo che il suo odore ti scatena una tale sete.»

Infatti il problema non è la sete in sé, che sono sicuro di averla sotto controllo per il momento, ma ho motivi, molto più seri, per non volerla qui.

«Tutto in lei mi da fastidio. Tanto per dirne una, quella lì può farci saltare in aria.»

Forse Michey sottovaluta il problema, o forse è troppo convinto che Ratri non ci farà mai del male, ma non può saperlo e io non voglio rischiare.

«Quanto sei melodrammatico, Ratri non svilupperà subito quel potere e anche fosse, le servirebbe un allenamento specifico prima che poter anche solo ferire un vampiro, non è mica così semplice ucciderci.»

Come un cretino decerebrato, scoppia in una risatina sommessa che non fa altro che farmi imbestialire ancora di più. Odio quando mi si prende in giro, o quando mi si parla con condiscendenza. Si toglierà quel maledetto sorriso dalle labbra.

«Inoltre hai sentito l'altro giorno a colazione? Secondo lei deve tutto ai suoi genitori adottivi. Ci siamo rotti il culo per salvarla da quella situazione, dove non sapevamo se ne saremmo usciti illesi nemmeno noi, ma lei idolatra quei due che hanno solo firmato un merdoso foglio per portarsela a casa.»

Ormai ho rotto gli argini, tutto il mio nervoso sta venendo fuori in una volta sola. Non me ne frega niente se quella là di sopra mi sente, che mi sentisse, magari è la volta buona che scopre tutto e la facciamo finita con questa farsa.
Sono fuori controllo, le zanne come lame taglienti si allungano e stuzzicano la pelle delle mie labbra. I miei occhi sono rossi e la mia mente annebbiata. La sento, è la crisi che arriva.
«Ti devi calmare, la rabbia non ti fa bene, Veicht rischi...»
«Lo so cosa rischio!»

Non ti lascerò cadere (Prima Stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora