Nel mentre sfogliavo le pagine di un libro che tanto amo, mia madre senza alcuna esitazione, decide di salire sull'auto.
Aveva appena riposto le valigie sul bagagliaio, poiché ci trasferissimo in California.
Erano passati pochissimi giorni dall'ultima volta in cui con mia madre parlai della situazione che cominciava ad appartenermi ed ero molto furiosa.
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"Noah, devo parlarti."
Mia madre, mi aveva appena disturbata dalla lettura del mio libro preferito.Ho da sempre amato leggere.
Un libro ben scelto, ti salva da qualsiasi cosa,
persino da te stesso.
È l'unico modo per farmi sgattaiolare dalla realtà, e farmi entrare in un mondo tutto mio, fatto di citazioni e storie ambientate."Arrivo mamma, dammi solo 5 minuti"
Decido di risponderle con un tono abbastanza alto a causa della lontananza che ci separasse da un piano all'altro.Pochi minuti dopo, sebbene di controvoglia, decisi di scendere al piano di sotto.
Me la ritrovai seduta sulla sedia, e teneva fra le mani una foto.
Ritraeva noi, la nostra famiglia.
Da quando mio padre, fu arrestato, vedevo mamma sempre più giù.
Ricordo perfettamente quando la mia dichiarazione fu decisiva per il processo.Mi ritornarono in mente così tante scene, che dovetti persino uscire dall'aula.
Mio padre picchiava mia madre, e picchiava me.
Subito dopo una delusione ricevuta dalla sua famiglia, decise di abbandonarsi all'alcool e soprattutto intraprendere strade che non portavano a conclusioni migliori.Non ho avuto un buon padre, e quello che ho sempre desiderato è proprio ricevere amore da parte di un essere maschile.
Mi faccio avanti e mia madre sente il rumore dei miei passi che si fanno sempre più vicini e profondi.
"Noah, eccoti.
Ti ho chiamata perché dobbiamo discutere di una cosa molto importante."Annuii senza tante domande e mi accomodai di fianco a lei.
"Tra 4 giorni ci trasferiamo.
Ho parlato con William, e credo sia arrivato il momento di condividere la nostra quotidianità insieme."Non riuscii veramente a credere ai miei occhi.
Cosa mi aveva appena chiesto?
"Mamma, ma cosa stai dicendo?"
"Si Noah, ci trasferiamo in California."
Il mio cuore fu travolto da tantissime fitte che lo rendevano piccolissimo ogni volta sempre più.
"Mi stai chiedendo una cosa che non posso fare.
Significherebbe abbandonare il college, Beth, Dean, e non voglio. Sai quanto sono importanti per me.""Lo so tesoro, ma non abbiamo altra scelta, dobbiamo farlo."
"No!
Non lo farò invece.
Lasciami qui, da sola.
Ho diciassette anni mamma, quando mi considererai indipendente?""Noah non fare obbiezioni.
È ormai tutto concordato.
Corri a fare le valigie senza lamentele, sai che le detesto!""E io detesto te, mamma!"
Le voltai le spalle e senza pietà, corsi in camera in lacrime.
Esse rigavano il mio viso, e anche interrottamente.Mi stava chiedendo un qualcosa che io non avrei mai potuto accettare, e per giunta, l'ha fatto lei per me!
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È colpa mia
RomanceNon si tratta di cercare ciò che voglio. Quello che voglio veramente l'ho già trovato, che non lo posso avere è un'altra cosa.