Salto nel vuoto

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Si facevano varie battute alla fine di ogni anno, se il 2020 si scriveva "twenty twenty" in inglese, il 2021 si pronuncia "twenty twenty WUHAN"... speravo solo che il 2022 sarebbe stato migliore di questi ultimi quasi tre anni, ma cosa mi potevo aspettare da un nome che in inglese si pronuncia "twenty twenty too"?

Caro diario,

questa sarà la mia ultima lettera. Perché purtroppo, il 2022, si è rivelato il peggiore di tutti e tre gli anni, almeno per noi... anche se ormai siamo così tanto in preda ai problemi e alle disperazioni che davvero non so dire cosa sia meglio, ma di certo, in solo questi tre mesi del nuovo anno, stiamo rischiando la vita. Putin, della Russia, ha deciso di attaccare e invadere il nostro paese e noi che abitiamo proprio al centro di Kiev non siamo più al sicuro. Il nostro paese ha richiesto di entrare nella NATO e Putin, solo quel dannato Putin, che non ci vuole concedere neanche un briciolo dell'indipendenza che ci spetta di diritto, ha deciso che era il momento ideale per riportare l'Ucraina sotto il suo controllo. Vuole riprendersi il nostro territorio per avere un terreno neutrale, non sopporta il fatto che il nostro paese si sia avvicinato maggiormente alla cultura Occidentale ed Europea solo perché noi facevamo parte dell'iniziale Russia. Come dobbiamo fare qui? Proprio l'altro giorno mi sono affacciata dal balcone ed ecco che vedo un carro armato investire una macchina parcheggiata nella stradina del mio quartiere. Molti hanno giustificato l'atto come la perdita del controllo del veicolo da parte del conducente, ma io non so davvero più cosa pensare. Ho paura, ho davvero molta paura, mai mi sono sentita così tanto legata alla mia vita come adesso: ho solo diciassette anni! Per quanto ogni giorno io mi senta grade e matura, la verità è che ho vissuto poco più di un quinto della mia vita e a causa delle varie e odiose vicende che stanno caratterizzando questi anni, non sto riuscendo a vivere, non sto potendo fare esperienze e ho perso la mia adolescenza, quello che da sempre è stato definito il periodo più bello della nostra intera vita. Cosa ci succederà adesso? Moriremo tutti, è questa la verità? Davvero la mia misera esistenza deve finire in questo modo, schiacciata dai desideri espansionistici di un solo uomo? La mia famiglia ha deciso di traferirsi in Italia dove il conflitto non è arrivato e non arriverà a meno che non si verifichi una terza guerra mondiale, ma nessuno la vorrebbe, la stessa Russia verrebbe rovinata dal possibile conflitto mondiale. Ormai non siamo più al sicuro, speriamo di ritrovare un po' di pace in Italia. Ma la vera domanda è: davvero Putin si accontenterà solo dell'Ucraina, come se questo fosse poco? Davvero dopo aver ucciso tantissimi bambini, poveri bambini innocenti e indifesi, potrà ritenersi sazio? Chi mi dà la certezza che, una volta sterminata e rasa al suolo la mia terra, non si recherà in altri paesi, attaccandoli con le peggiori armi? Se la sua intenzione è veramente quella di dare origine ad un impero, dubito che si fermerà qui, a questo misero piccolo e insignificante territorio. Non gli è bastato ridurci a niente la libertà negli anni passati? Adesso deve pure ucciderci? Qual è il motivo di tanta crudeltà! Perché, mi chiedo io, perché l'uomo è così? Come può Dio permettere questo! Ormai, non riesco più a credere a niente, non credo negli uomini, non credo nel divino, non credo nel futuro, anzi, credo o meglio temo che non ci sarà un futuro. Anche se dovessimo riuscire a cominciare una nuova vita in Italia, chi ci dà la certezza che il conflitto non giungerà fin lì? E chi ci assicura che Putin non ci identifichi come Ucraini e ci perseguiti? Forse esagero, forse ingigantisco troppo tutto, eppure ho paura: ci stanno anche bloccando internet. Credo che questa sia la fine della mia amicizia con Pryntsesa, una volta in Italia cambierò indirizzo e-mail, software, telefono e computer per eliminare ogni traccia ucraina. Mi viene da ridere al pensiero che fino a qualche tempo fa guardavo le notizie degli immigrati in televisione e pensavo "menomale, non mi succederà mai"; e invece adesso sto diventando un'emigrata e un'immigrata, non lo credo ancora possibile, sto abbandonando la mia amata Kiev e mi sto buttando nel vuoto. Devo ricominciare da zero una vita a diciassette anni, ti rendi conto? Dovrò trovare una scuola, imparare l'italiano, abituarmi al luogo, trovare nuovi amici. Non so neanche cosa ne sarà del mio futuro e dei miei studi, non so cosa farò.

Allora addio. Addio libertà, addio amicizie, addio adolescenza. Addio Kiev. Ora che ci penso, però, mai e poi mai sarei potuta rimanere a Kiev, i segnali aerei che tuonavano la notte, le piazze deserte, le porte sbarrate e il terrore che si diffondeva sempre di più non solo in me, ma anche in tutti coloro che vivevano la mia stessa realtà erano, sono e saranno sempre insopportabili.

Sperosolo di impormi qualche obbiettivo e realizzarlo, magari qualcosa disoddisfacente.

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